Nell'istante in cui vidi la scuola e tutto ciò che riguardava essa provai le stesse emozioni di angoscia e solitudine, nate dal solo pensiero di iniziare le sei ore successive di continuo strazio, che ogni settimana, prima del decesso della mamma, provavo sempre nel momento in cui arrivavo davanti a quel cancello.
Questo dimostra che per me non è cambiato niente? Riesco ancora a provare gli stessi sentimenti di quando ancora avevo un' ancora su cui reggermi?
Non ci credo, non voglio crederci
Mi sento un mostro, ognuno al mio posto si sarebbe disperato sapendo della notizia, ma non io.
Non una lacrima o un minimo segno di debolezza.
Feci solamente quello che desiderava mio padre, andai al funerale e abbracciai e consolai i parenti. Sapevo di dover ancora buttare fuori tutta la mia tristezza insieme alle mille lacrime, ma per quale motivo non era ancora successo?
Orgoglio? No, sarei una persona troppo egoista.
Ma allora per quale motivo?
La mia ricerca per la risposta a questa domanda viene improvvisamente interrotta dal suono stridulo della campanella che indicava l'inizio delle lezioni e una massa di studenti dall'aria affaticata, me compresa, si dirige con passo lento all'interno dell'edificio come se stesse andando sul patibolo.
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Il Suono di quel Pianoforte
AcakNon è facile trovare un'amica o un amico con cui sfogarsi o semplicemente condividere le proprie emozioni. Nel caso di Avril Harrison l'amico fedele e compagno di avventure è il pianoforte lasciato dalla madre nell'attimo del suo ultimo respiro. Ni...