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Ci iniziammo ad incamminare cantando insieme le canzoni che passavano alla radio, ad un certo punto lei iniziò a rallentare "Ari sento uno strano rumore non è che potresti scendere a vedere cosa sia? Sai non ne capisco nulla di auto" mi disse -Ne so quanto te- pensai e soprattutto non avevo sentito nulla, ma decisi ugualmente di scendere, chiusi la portiera, lei mise in moto e sfrecciò come una Ferrari -Bell'amica- pensai; mi trovavo di fronte alla mia vecchia Università, mi avvicinai al cancello, quanti ricordi si affollavano nella mia mente; avvicinandomi però notai che era aperto e decisi di entrare, vidi che dall'atrio proveniva una luce soffusa, proseguì il viale e iniziai a vedere alcune candele poste in terra andai avanti e chi trovai? Enrico! Seduto su una tovaglia da Picnic con un cestino accanto a lui e tante altre candele che facevano luce "Sei arrivata finalmente" mi disse "Ma tu non dovresti essere in redazione?" gli dissi; si alzò venne verso di me mi prese la mano e mi disse "Qui non vedo né scrivanie né computer, credo proprio di non essere al lavoro ma di essere con il mio amore in un posto per noi speciale" il mio cuore batteva all'impazzata e andando più avanti capii meglio la parte in cui ci trovavamo, eravamo davanti a quei quattro gradini che il primo giorno mi fecero inciampare e mi fecero incontrare lui. Camminammo fino a raggiungere la tovaglia, mi fece sedere mi baciò e andò a mettersi accanto a me, iniziammo il nostro romantico picnic sotto le stelle, e dopo di esso ci sdraiammo per vedere l'immenso cielo stellato che c'era sopra di noi; lui si sdraiò per primo e poi io poggiai la testa sul suo petto, come batteva forte il suo cuore, iniziammo a guardare le stelle mentre lui mi accarezzava i capelli. Dopo un pó vidi una stella cadente "esprimi un desiderio amore" gli dissi "e per cosa?" rispose lui "tutto ciò che desidero è qui con me!" mi accarezzò il viso e mi baciò, si avvicinò al mio orecchio "vai nell'ultimo gradino dev'esserci qualcosa per te" mi sussurrò; mi alzai mi avvicinai al gradino e vidi un pacchettino bianco con un fiocchetto rosso, si avvicinò a me "aprilo" mi disse, era un anello di oro giallo con un diamante incastonato, prese l'anello dalle mie mani e si inginocchiò; io non stavo capendo più nulla il mio cuore batteva fortissimo e stavo piangendo come una scema "mi vuoi sposare?" mi disse "Certo che si!" risposi, si alzò e mi baciò.

L'indomani ci svegliammo abbracciati nel nostro letto, io ancora non del tutto sveglia guardai la mia mano e vidi il mio bellissimo anello, ancora non potevo crederci io ed Enrico ci saremmo sposati. Erano le 7:30 e suonò la sveglia, lui iniziò a stringermi forte "È ora di alzarci amore" mi disse, mi baciò e si alzò dal letto si preparò i vestiti e andò a farsi la doccia, io mi spogliai e mi infilai in doccia con lui, ma tempismo perfetto suonò il telefono, uscì dalla doccia mi misi l'accappatoio e andai a rispondere mentre Enrico si avvolse una tovaglia in vita e andò in cucina "Pronto chi parla?" "Salve, sono il segretario del signor De Vita c'è il signor Bonucci?" "Si si è qui" "Me lo potrebbe passare gentilmente?" rispose la voce al telefono, io mi diressi verso la cucina "amore è per te" gli dissi, lui mollò la fetta biscottata, mi baciò con le labbra ancora sporche di marmellata e prese il telefono "Salve, sono Enrico Bonucci mi dica" io iniziai a fare colazione mentre sentivo lui che parlava a telefono "si si va bene a che ora? Ok e il biglietto?"

Arianna [Capitoli iniziali in rifacimento]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora