Katniss Everdeen era una ragazza particolare, e questo Cato Hadley lo aveva compreso abbastanza in fretta.
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Chi, in quel posto che nel 2 aveva imparato a disprezzare così tanto e che portava il nome di Distretto 12, si sarebbe mai sacrificato per salvare un proprio familiare? La risposta era semplice: praticamente nessuno. Faticavano già a sopravvivere così com'erano, senza dover compiere atti di eroismo immotivati, altresì chiamati stupidaggini colossali.
Lui sì che ce l'aveva un buon motivo per offrirsi volontario agli Hunger Games: sarebbe stato motivo d'orgoglio per la sua famiglia ed il resto dei suoi concittadini, avrebbe coperto di gloria il suo distretto ed il suo nome sarebbe rimasto per sempre nella storia di Panem. In breve tempo, tutti quanti avrebbero conosciuto il suo nome e lo avrebbero pronunciato con riverenza, rispetto ed una certa dose di timore, perché lui aveva già programmato, in tutti gli anni che aveva passato ad allenarai in Accademia, di diventare il più sanguinario vincitore che si fosse mai visto. Nessuno avrebbe mai potuto eguagliarlo. Quest'idea si era trasformata, in breve tempo, nel suo chiodo fisso. Aveva speso ogni singolo minuto libero delle sue giornate al Distretto 2 ad allenarsi per garantire che quel macabro sogno si sarebbe avverato.~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~
Il 7 maggio aveva compiuto diciotto anni, e già allora aveva iniziato a pregustare la vittoria.
Aveva passato gli ultimi mesi che lo separavano dai Giochi in Accademia, ad addestrarsi più duramente di quanto avesse mai fatto nella sua breve vita, ed all'inizio di luglio si era presentato, sicuro di trionfare, nella piazza cittadina per la mietitura.
Aveva dato un'occhiata distratta alla ragazza che era stata scelta, Clove Kentwell. La conosceva più di fama chr di persona: aveva sentito dire che era una lanciatrice di coltelli dalla mira infallibile. Di certo, sarebbe stata un osso duro da piegare. Cato, però, le ossa non si limitava a piegarle: le spezzava senza pietà, e così avrebbe fatto con chiunque si fosse messo sulla sua strada.~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~
Al momento dei saluti, si presentò solo suo padre, dato che la madre, probabilmente l'unica persona che avesse mai amato Cato, era morta tredici anni prima, lasciandolo solo con un uomo che voleva solamente che il figlio compisse il suo dovere vincendo i giochi della fame che si disputavano ogni anno nella loro nazione.
Il padre guardò Cato con aria di sufficienza. - Vedi di non farmi sfigurare. - Fu questo il suo saluto ad un figlio che aveva voluto far nascere solo perché coprisse di gloria la famiglia degli Hadley. Cato si era chiesto spesso perché suo padre non avesse mai partecipato agli Hunger Games personalmente, ma alla fine aveva rinunciato a trovare una risposta, dato che non trovava plausibili o concepibili quelle che gli si palesavano in mente.~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~◇~
Un'ora dopo, lui e Clove si trovavano sul treno che li avrebbe condotti a Capitol City. Cato si era lasciato alle spalle quel che era rimasto della sua famiglia senza troppi rimpianti, concentrandosi unicamente sul suo obiettivo finale: vincere.
Era certo che nulla avrebbe potuto creargli troppi problemi, almeno fino a quando non accese la televisione per assistere alle mietiture negli altri distretti insieme alla sua équipe.
Inizialmente, non c'era nulla che lo attirasse. Non sarebbe stato molto difficile assassinare gli altri due Favoriti, Glimmer Belcourt e Marvel Sanford, né far fuori la ragazza del 5, Finch Crossley, e tantomento la piccola dell'11, Rue Mathony. Forse avrebbe penato un po' per il suo compagno di distretto, un molosso denominato Thresh Radioactive, ma niente che non avrebbe saputo affrontare.
Quando i presentatori giunsero al 12, lui sbuffò. Ne aveva abbastanza.
Sentì il nome del tributo femminile, una tale Primrose Everdeen, e fece in tempo a vedere una ragazzina di dodici anni, pallida in volto, farsi strada per raggiungere il palco prima di alzarsi e dirigersi in direzione della porta. Un grido, però, richiamò la sua attenzione. - No! Mi offro volontaria! Mi offro volontaria! Mi offro volontaria come tributo!
Cato aggrottò le sopracciglia e si voltò di scatto. I volti scioccati del resto della sua squadra gli confermarono che non aveva avuto un'allucinazione uditiva.
Sullo schermo campeggiava il volto di una ragazza, sedici anni al massimo, che stringeva a sé la piccola Primrose, prima di lasciarla nelle mani di un ragazzo ed avviarsi a testa alta verso il palco.
All'improvviso, Cato si ritrovò a pochi centimetri dallo schermo, non sapendo quando era giunto fin lì. Stava coprendo la visuale ai suoi mentori, all'accompagnatrice ed a Clove, ma poco importava. A lui interessava solo quel paio di occhi grigi che lo fissavano con aria fiera, mentre la giovane pronunciava il suo nome: - Katniss Everdeen.
Si era offerta per salvare sua sorella. Cato non riusciva a crederci. Si poteva veramente provare così tanto affetto per qualcuno da morire per garantire la sua sopravvivenza?
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Concorso Wattpad Clatoforever2002
AléatoireLe storie che scrivo per il concorso di Clatoforever2002.