SCOPERTE

2.8K 220 213
                                    

Nico

-Allora...Shawn...sei ti sei rotto la gamba perchè non hai le stampelle e cammini normalmente?- chiese curioso, mentre tornavano allo scaffale dove Nico aveva lasciato il suo sacchetto di biscotti.

Il figlio di Ermes sembrava abbastanza imbarzzato dall'argomento ma alla fine si decise a parlarne.
-Bhe è strano, ti conosco appena ma sento di potermi giá fidare di te, quindi non deludermi okey?
In realtá io sono guarito e da un bel po' anche-

-E allora perchè sei rimasto qui?-

-Bhe... il motivo per cui non me ne sono andato da qui è una ragazza- confessò grattandosi la testa sempre più rosso.

Nico sorrise. Lo capiva benissimo, fino a poco tempo fa anche lui avrebbe fatto di tutto per stare vicino a Percy, ma ora era cambiato. Ormai il figlio di Poseidone era solo un vecchio ricordo, la sua prima cotta nonchè la sua prima delusione. Era tutto passato, ora doveva andare avanti e lui lo stava facendo.
Chissá cosa avevano in mente la Parche per lui e il suo futuro.

-Capisco...raccontami di lei- disse curioso.

-Oh c'è così tanto da dire...
La prima volta chel la vidi fù quando mi tolsero il gesso, lei mi aiutò ad andare nella mia stanza visto che non ero abituato a camminiare con le stampelle.
Fin da subito i suoi magnifici occhi catturarono la mia attenzione e da quel giorno non riesco più a levarmeli dalla testa.
Il suo sorriso, i suoi capelli, la sua timidezza,il suo portamento, insomma tutto di lei mi fa venir voglia di stringerla a me e non lasciarla mai più.
Una volta mi portava il pranzo ogni giorno ma proprio oggi, al suo posto è venuto un tipo biondo...Angel credo....-

I suoi occhi si riempirono di tristezza. Nico si sentì in colpa: forse era Emma la ragazza di cui stava parlando.

-Posso sapere il nome della fortunata?-

-In realtá non sò come si chiama.
Ogni volta che la vedo rimango a fissarla incantato e non riesco a parlarle, dopo qualche minuto che ci guardiamo le sussurro un grazie, poi lei mi regala uno dei suoi fantastici sorrisi e se ne va- rispose sospirando Shawn.

Al figlio di Ade dispiaceva davvero per quel ragazzo per ciò gli disse:
-Io conosco il capo della cabina di Apollo, magari riesce a scoprire chi è-

Un bagliore di speranza comparve negl' occhi del figlio di Ermes:
-Oh Dei grazie mille Nico ti sono debitore- esclamò felice circondandolo in un grande abbraccio.

-Si si prego, prego- rispose Nico imbarazzato dando delle pacche amichevoli sulla spalla di Shawn.

I due amici rimasero ancora un po' a sgranocchiare qualche biscotto dopo di che, una volta sazi, si diressero verso la porta.
Dopo che i due si furono detti le rispettive stanze si salutarono e ritornarono nei loro alloggi con la pancia piena e il cuore colmo da una nuova amicizia.

Will

Gli dispiaceva non poter passare più tempo con Nico ma purtroppo i feriti di guerra non finivano più, per fortuna non tutti erano gravi.

Passò tutta la giornata a far avanti e indietro da una stanza all' altra per visitare più pazienti possibili. Cercò di accontentare ed essere gentile con tutti ma con alcuni, soprattutto con i figli di Ares, era davvero difficile.
A fine giornata era così spossato che filò dritto nel suo ufficio e si lasciò cadere sul divano addrmentandosi all' istante senza neanche aver mangiato.

La mattina seguente il figlio di Apollo fu svegliato dai sensi di colpa: si era dimenticato di dare a Nico la buona notte.
Così, per rimediare decise che sarebbe andato a dargli il buon giorno.
Prima però si diede una sistemata, non poteva mica fare brutta figura davanti al figlio di Ade.
Doveva essere particolarmente tardi perchè in giro non c'era nessuno, erano tutti in pausa pranzo. Quando Will entrò nella stanza del suo amico le persiane erano ancora accostate ma qualche spiraglio di sole riusciva comunque a passare attraverso le fessure illuminando l'ingresso, impedendo al figlio di Apollo di inciampare in qualche mobile.
Sul tavolo giaceva il vassoio contenente il pranzo che Nico non aveva ancora toccato visto che stava ancora dormento.
Will non potè non pensare a quanto fosse carino mentre dormiva e si stupì di non aver notato prima la bellezza del figlio di Ade. Forse avrebbe dovuto dirgli che lo capiva, che era come lui, ma dopo tutto cosa sarebbe cambiato? Niente, quindi tanto valeva stare zitto, ammirarlo in silenzio e sperare che colgliesse i segnali che aveva intenzione di dargli.

Si avvicinò alla finestra, la aprì e senza troppe esitazioni spalancò di colpo le persiane permettendo al sole di entrare e svegliare Nico, il quale, svegliato dalla luce, si tirò addosso le coperte fino ad assomigliare ad una grossa larva.

-Ancora 5 minuti Albert- mugugnò con la voce ancora impastata dal sonno.

Will sorrise a tanta tenerezza, come aveva a non capire prima di essere attratto da lui?

-Primo, io non sono Jules;
Secondo, non ho intenzioni di lasciarti poltrire ancora,anzi, per oggi direi che hai già dormito abbastanza- aggiunse il figlio di Apollo avvicinandosi al letto e strappando via le lenzuola dal letto scoprendo il corpo seminudo del giovane Di Angelo.
-Sc...scusa io pensavo avessi il pigiama- farfugliò rosso dall' imbarazzo, però dopo tutto quella visuale non gli dispiaceva.
Dopo aver squadrato attentamente ogni centimetro di pelle nuda il suo sguardo si posò sull' unica parte coperta da un sottile strato di stoffa nera come la pece.
Per quanto la cosa fosse imbarazzante Will non riusciva a non fissarlo. Intanto dentro di lui stava accadendo qualcosa, un emozione nuova si stava facendo spazio nel suo cuore ma era troppo impegnato a nascondere l' imbarazzante situazione, presente nei sui pantaloni, per capire cosa fosse.

Il figlio di Ade stanco di essere fissato si alzò dal letto e si diresse verso il tavolo dove aveva lasciato i vestiti. Will non potè far a meno di seguirlo con lo sguardo, sempre fisso sul fondoschiena del moro.
Cosa gli stava succedendo? Sapeva di essere attratto dai ragazzi, ma non così tanto da sembrare un maniaco, così decise di distogliere lo sguardo e far finta di niente. Dopo essersi sistemato i capelli si avvicinò al ragazzo, ormai vestito, che stava facendo colazione.
Per un po' regnò un imbarazzante silenzio fra i due che fu spezzato dalla domanda diretta di Nico:
-Emma è l'unica ragazza qui in infermeria?-

Non si aspettava quella domanda, perchè gli interessava saperlo? Un pizzico di gelosia lo pervase rattristandolo leggermente.
-Si e non solo, è anche l' unica ragazza nella casa di Apollo.
Fino a poco tempo fa, prima che la guerra contro Gea cominciasse, avevo o meglio avevamo un' altra sorella, Anna. Lei e Emma erano inseparabili, sembravano vere sorelle, ma poi circa una settimana fa, mentre aspettavamo che tu arrivassi con la statua di Atena, lei uscì nel bosco a cercare delle erbe medicinali. Probabilmente si allontanò troppo perchè uno dei seguaci di Gea sbucò da dietro un cespuglio, la pugnalò al cuore e poi scappò. Sentimmo le sue urla strazianti in lontananza visto che da degna figlia di Apollo sapeva fare degli acuti che si sarebbero sentiti anche a chilometri da lei. Però, quando arrivammo da lei, era troppo tardi, era già morta.
Quando Emma vide il suo corpo ormai privo di vita, scappò via piangendo, passò tutto il giorno a piangere nella nostra cabina. Ogni volta che sembrava in procinto di smettere ricominciava ancora più forte. Quella sera nessuno riuscì a dormire, non solo per l'aria deprimente che alleggiava nelle stanze ma anche per i continui singhiozzi di quella che ormai è la mia unica sorella.
Il giorno dopo Emma fu la prima ad alzarsi e passò tutta la giornata a lavorare in infermeria, continua a farlo tuttora, probabilmente ha bisogno di tener occupata la mente, perchè appena si ferma e comincia a pensare la tristezza prende il sopravvento.
La ammiro molto, ha perso una parte importante della sua vita ma nonostante questo ha sempre un sorriso stampato sul volto- sospirò
-Perchè me lo stai chiedendo?-

-Niente di importante, solo curiosità- gli rispose sorridendo
-Non pensavo fosse una figlia di Apollo- aggiunse sorpreso.

-Solo perchè non ha i classici capelli biondi e gli occhi azzuri, non vuol dire che non posssa essere mia sorella- rispose un po' scocciato dai pregiudizi di Nico.

Probabilmente il figlio di Ade si rese conto di aver detto una cosa stupida perchè si affrettò a rispondere:
-Si si scusa, comunque sembra simpatica, sai se ha il ragazzo?-

Se per la domanda di prima era geloso, ora stava letteralmente impazzendo.
Strinse i pugni e sorridendo a fatica.
-No. Non ha un fidanzato, ma questo non vuol dire che tu possa provarci con lei, hai capito?- rispose quasi urlando, dopodichè senza nemmeno guardarlo in faccia si precipitò verso la porta sbattendola alle proprie spalle dopo essere uscito.

I fell in love with you ~SOLANGELO~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora