Capitolo 4

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Margo pov's

-Hei dormigliona alzati! Dobbiamo andare a scuola.

Con un lamento mi rigiro nel letto imboccandomi le coperte fino alla testa.

Impiego qualche secondo a realizzare che non mi trovo in camera mia e che Brice sta cercando di tirarmi giù dal letto.

-Altri 5 minuti per favore...-mormoro assonnata.

Riesco a percepire il rumore dei passi di Brice che pian piano si sentono sempre meno. Se ne sta andando. Chiudo gli occhi sperando di riaddormentarmi. Non ho ancora intenzione di alzarmi dal letto.

" -Smettila di fare così... mi fai incazzare - sbotta un ragazzo. I suoi occhi color nocciola sono fissi su di me.
Lo guardo attonita. Mi sembra così familiare .
-Io... -balbetto non sapendo di cosa stia parlando.
Si passa una mano tra i capelli.
-Voglio fare tutto il necessario per rimediare ai miei errori. Lasciami fare!- mormora con un filo di voce.
Aspetta un momento... Questa frase già lo sentita molto tempo fa. I suoi movimenti non mi sono nuovi. Cerco di ricordare. Dylan.
No ... non può essere. Sono passati tre fottutissimi anni e questo ricordo mi è ritornato in mente.
Cerco di posare il mio sguardo altrove , non voglio incrociare i suoi occhi.

-Dammi una seconda opportunità! "

Mi sveglio sussultando. Ho il fiato mozzo e la gola secca.
Mi tiro giù dal letto e mi reco in bagno. Mi sciacquo il viso con dell'acqua fresca sperando di tranquillizzarmi.

Afferro il telefono dal comodino: mancano quindici minuti a mezzogiorno.
Bene. Ho saltato la scuola.
Perchè Brice non mi ha svegliata?
"Lo ha fatto , cretina . Sei tu che non ti sei voluta alzare" mi deride il mio subconscio.

Ho un messaggio dalla mia amica.
<<Se hai letto questo messaggio è perchè ti sei appena alzata. Sappi che neanche io sono andata a scuola , quindi non incazzarti con me se non ti ci ho trascinata. Sono andata semplicemente a fare rifornimento per stasera. Ah... ho comprato anche qualche bottiglia di vodka liscia e alla menta. So che le ami. Non ringraziarmi.>>

Giusto. Stasera c'è la festa.
Entro nella doccia e tutta la tensione inizia a sciogliersi. Me ne sto lì per non so quanto tempo... l'acqua calda mi rilassa troppo.
Mentre mi avvolgo nell'asciugamano sento una porta sbattere. Brice è appena arrivata. Mi asciugo i capelli nel frattempo.

-Già ti stai preparando? - grida dall'altra stanza.

-Si! - urlo in risposta.

Acchiappo dallo zaino i vestiti di ricambio. Skinny strappati alle ginocchia , una maglia nera a righe bianche, che mi lascia un lembo di pelle scoperta.

Una volta vestita , esco dal bagno e mi avvicino alla mia amica.
Mi squadra dalla testa ai piedi .

-E tu alla festa vuoi presentarti così?

-Ehm... si?

-Non ci siamo... non stiamo andando con lo skate in giro.Devi mettere qualcosa di più... non so, sexy?

-Ma io sto comoda così.

-Non devi essere comoda. Devi fare colpo. Vieni... ho qualcosa che fa al caso tuo.

La scruto mentre apre le ante dell'armadio. Sembra assorta nei suoi pensieri mentre opta per due capi.

In una mano aveva un corto abito nero , la gonna è ampia e sicuramente non mi arriverà neanche alle ginocchia. La parte superiore è decorata con del pizzo.
In un'altra aveva un top crop nero con le spalline incrociate sul davanti , pantaloncini corti , una camicia bianca decisamente molto larga e per finire le adidas.

It's our war zoneWhere stories live. Discover now