Capitolo 5

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Quando la campanella suona qualcosa dentro di me scatta: è due mesi che non esco e il fatto che debba vedere un ragazzo dopo la morte della persona che amavo mi scombussola e mi fa salire una leggera ansia. Sono vestita senza troppa cura come in un qualunque giorno scolastico, non ho un filo di trucco e i miei capelli non sono altro che un ammasso disordinato e senza forma. Non ho alcuna intenzione di sistemarmi, non ha molta importanza a questo punto.
Appena esco dall'aula vedo Federico in piedi ad aspettarmi, mi guarda e dice semplicemente: "Deliah, sei stupenda."
"Grazie."
"Allora per il pranzo" inizia entusiasta, "pensavo che potremmo andare in un ristorante cinese molto buono."
"Io adoro la cucina cinese!" 
"Lo so e anch'io la amo, per questo te lo sto proponendo" risponde con un sorriso sghembo, ma dolce.
"Sarebbe sicuramente fantastico!"

Sento una botta di vita. Lui le avrà sicuramente detto qualcosa di carino e lei sarà sicuramente felicissima, è una ragazza semplice e bastano alcune piccole cose perché sorrida, contenta di ciò che ha, abituata a prendere la vita come viene. Una smorfia si dipinge sul mio volto.
Pensate alla persona che amate e pensatela felice, senza di voi. Fa male, male, male, dannatamente male, il petto mi stringe ed è come se avessi un coltello tra le costole .

Parliamo del più e del meno, mangiamo insieme e inizio a sentire una debole empatia con lui che va man mano rafforzandosi. Federico si rivela un ragazzo dolce e simpatico, ha sempre la battuta pronta, non importa di cosa si stia parlando.
"Sai vorrei conoscerti meglio" dice ad un tratto, "voglio sapere ogni singola cosa su di te."
"Ma tu mi conosci già" rispondo confusa: abbiamo parlato tante volte via messaggio.
"Sì, ma in realtà non so nulla," sussurra, "non è così? Conosco il lato che mostri con gli amici, ma io voglio sapere di più, voglio conoscerti per davvero... Non conosco nemmeno il tuo colore preferito!"
"Fammi qualche domanda allora" rispondo io, mentre la mia mente cerca di elaborare ciò che lui ha appena detto.
Lui esita e poi chiede: "Il tuo colore preferito?"
"Blu notte."
"Genere di musica?"
"Classica, rock e metal, ma ascolto anche tanta roba indie, alternativa o psichedelica."
"Band e compositore migliori secondo te?"
"I Beatles come band e come compositore non saprei... Chopin è uno dei miei preferiti."
"Canzone preferita?"
"Non saprei scegliere davvero, ma in questo momento sto ascoltando molto Lonely is the word dei Black Sabbath."
"Libro preferito?"
"Ogni cosa è illuminata di Foer, lo amo, letteralmente"
"Film e attore preferito?"
"Come attore non saprei, ma come film sicuramente Becoming Jane, è un film molto interessante che racconta la vita di Jane Austen. "
Si ferma per un attimo, come pensieroso.
"Sai," dice infine, "abbiamo molte cose in comune."
"Sono felice di averlo scoperto" affermo a metà tra il serio e lo scherzo.
"No davvero:" parte sulla difensiva "anch'io amo il blu, il metal e Chopin. Inoltre quando ho letto Ogni cosa è illuminata mi sono commosso moltissimo, è un libro stupendo."
"E ti piace anche il cibo cinese" rido io.
"Adoro il cibo cinese!" esclama enfatizzando ogni singola parola.
Ride con me e mi sento allegra, leggera come l'aria. Da quanto tempo non ridevo così? Da quanto tempo non avevo avuto modo di ridere?
Forse da troppo, forse in fondo questa era la cosa giusta da fare.

La sento. Sono a miglia di distanza, ma posso sentire la sua risata.
Odio tutto ciò, odio il dolore che mi provoca. Vorrei essere felice per lei, ma come posso? Non ne sono capace! Vorrei almeno non essere morto così potrei suicidarmi.

Siamo nella sala buia del cinema e mangiamo popcorn mentre un film indiscutibilmente fantastico viene proiettato. Il braccio di Federico scivola sulle mie spalle, senza che io ci faccia caso ci troviamo abbracciati e in un modo o nell'altro va bene così. Abbracciarlo mi regala una sicurezza che non provavo da tanto. Il suo odore è delizioso e le sue mani grandi sono rassicuranti e dolci. Ad un tratto mi bisbiglia qualcosa all'orecchio.
"Perché quando finisce il film non ci prendiamo una cioccolata?"
"Vuoi proprio farmi ingrassare!" scherzo io.
"No, voglio dirti una cosa importante e credo di poterlo fare meglio davanti ad una cioccolata."

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