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Ero in primo banco, accanto a Dylan all'ora di scienze. Scarabocchiavo il mio quaderno di chimica finchè la campanella suonò.

Uscii dall'aula e mi diressi con Dylan alla mensa.

Ci sedemmo su un piccolo tavolo vicino la porta finestra che dava al cortile.

-Ma oggi Tyler viene a prenderti a scuola?- alla mia frase si fermò da quel che stava facendo e mi guardò maliziosamente alzando le sopracciglia velocemente.

-Dylan, era per chiedere. Non per altro- scosse la testa sorridendo.

Ricordandosi della mia domanda annuì con la testa per poi ricominciare a divorare il suo panino.

-Quando è il tuo compleanno?- chiesi curiosa.

Poggiò il suo panino sul vassoio e afferrò la penna ed il foglio che gli avevo messo davanti gli occhi.

"26 agosto"

-Me lo ricorderò- gli sorrisi dolcemente.

In seguito mi indicò.

-Io il 16 luglio- annuì. Portò l'indice vicino la tempia, facendo capire che se lo ricorderà.

-Tu hai Arte ora, giusto?- annuì.

-Dai che è l'ultima ora- sorrisi.

Mi passò un bigliettino mentre strappava l'ultimo morso del suo panino.

"È carina la tua amica rossa" fece un cenno verso la ragazza.

Suonò la campanella.

-Lo so- mi alzai - se vuoi te la faccio conoscere.- mi voltai per andare da lei ma lui mi fermò scuotendo la testa imbarazzato.

-Perchè?-in risposta si portò l'indice sulle labbra facendolo sbattere varie volte.

-Che c'entra? Io riesco ad avere un dialogo con te- alzai le spalle e lui gli occhi.

-Va bene, non vado.- sorrise mostrando tutti i denti. -ma indagherò- continuai.

-Oddio sto facendo ritardo, addio.- corsi in avanti ma tornai di nuovo da lui.

-Stesso autobus?- prima di annuire ridacchiò. -okay, ciao- scappai in classe.

***

Suonò la campanella e si sentì un urlo di gioia da parte di tutti gli studenti.

Vidi Jade aspettarmi nel cortile esterno seduta su una panchina, mentre Dylan appoggiato sul lampione accanto ad essa.

-Ehy tutti e due qui? Comunque Jade ti presento Dylan, Dylan ti presento Jade.-

Lei gli porse la mano e lui sorrise subito.

Si sentì il motore di una moto e quasi tutto il cortile si girò per individuare il grande casino.

Dylan alzò la mano in segno di saluto e la moto si diresse verso di noi.

Il ragazzo scese dalla moto e si tolse il casco. Tyler.

-Tranquillo, fai più piano- dissi ironicamente e lui ridacchiò.

-Ev, devo tornare a casa, ti ho aspettato perchè avevi lasciato questi sotto il banco.- Jade mi porse i libri di chimica e biologia.

-Potevi farli restare li- ridacchiai mentre rimisi i libri nello zaino.

-Ora vado, è stato un piacere conoscerti Dylan- sorrise per poi andarsene.

-Sei qui da meno di tre giorni e già rimorchi? Che ragazzaccio- Tyler gli prese le guance e Dylan si scostò subito intimidito.

-Vuoi un passaggio Dylan?- chiese Tyler, ma lui scosse la testa guardandomi.

-Se sono io il problema vai, ho fatto quattro anni e mezzo da sola in autobus... per un giorno non muore nessuno.- sorrisi e lui annuì, prendendo il secondo casco che era situato al lato del motorino.

-Allora ci sei questa sera, no?- disse Tyler guardandomi ed annuii.

-Bene, allora ciao Evy- Tyler mi fece l'occhiolino mettendosi il casco e Dylan salutò con la mano.

Mi diressi verso l'autobus, misi le cuffiette nelle orecchie ed accesi la musica in modalità casuale.

La città era completamente sommersa dalla neve, c'era gente che ancora toglieva quella in eccesso davanti ai garage, giusto per far passare la macchina.

Vidi una moto nera proseguire la strada accanto l'autobus e quando mi girai vidi Tyler e Dylan salutarmi per poi superare l'autobus ed arrivare a casa.

Arrivai alla mia fermata. Scesi con molta calma sul marciapiede, affondando sulla neve e bagnando un pò le scarpe, ma non importava.

Entrai in casa e per prima cosa tolsi la sciarpa ed il cappello, per poi proseguire con il cappotto.

Mamma era in cucina, aveva appena preparato le lasagne -ringrazio di avere origini italiane-. La raggiusi con un sorriso enorme in faccia.

-Chi erano quei due?- chiese mia madre facendo cenno alla finestra che dava sulla strada imbiancata.

-Oh mamma, non sai quanto sono felice che siano iniziate le vacanze natalizie.- risposi.

-Quello lo so, lo do per scontato come ogni essere studente sulla terra.- ridacchiò mamma.

-Comunque uno è Dylan, è arrivato da qualche giorno in classe ed abita qui vicino, l'altro è un suo amico che è venuto a trovarlo. Si chiama Tyler- alzai le spalle indifferentemente.

-Ah si, credo di aver conosciuto la nonna giusto stamattina.. è davvero dolce quella signora.- sorrise dolcemente.

-Mi ha detto di suo nipote, che sono arrivati da poco e altre cose- mi porse il piatto di lasagna.

Non feci in tempo a dare il primo morso che all'improvviso si sentirono delle sirene e auto della polizia andare velocissime. Io e mia madre ci guardammo preoccupate ed uscimmo di casa per vedere dove fossero diretti.

Mentre stavo per rientrare a casa, mi squillò il cellulare. 'Sconosciuto'

-Chi è?- chiese mamma cercando di dare una sbirciatina sul cellulare.

-Non ne ho idea- alzai le spalle.

-Beh, rispondi e lo saprai.- alzai gli occhi ridendo mentre stavo portando il cellulare vicino l'orecchio.

"Pronto?"

"Evelyn sono Tyler, devi correre subito qui." Il suo tono era veramente preoccupato.

"Dylan sta bene?" Chiesi pensando che fosse capitato qualcosa a lui.

"Si, ma non è lui il problema." Ci fu un attimo di silenzio "è la nonna" Sentii le sirene di sottofondo anche da lui.

"Le auto della polizia sono per voi?" Chiesi con lo stomaco che mi stava dando brutti scherzi.

"Si. Ora per favore vieni." Attaccò.

-Era Tyler ed è successo qualcosa alla nonna, la signora che hai incontrato questa mattina, le auto della polizia erano per lei.- per poco non le uscivano gli occhi dalle orbite.

-Ti accompagno.- disse dirigendosi verso la porta ed io la guardai con la fronte aggrottata.

-Quei due poveri ragazzi sono soli ora.- affermò chiudendo la porta.

***

Arrivai davanti casa di Dylan e vidi lui in ginocchio per terra, con le mani davanti il viso e Tyler accanto, che cercava di consolarlo.

L'ambulanza era già arrivata, e pochi secondi dopo dalla porta principale uscì un lettino, con sopra una persona coperta da un telo bianco, sporco di rosso in esattamente tre punti.

"Che sta succedendo" pensai impaurita.

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EHILÀ

Come va?

Spero che il capitolo vi sia piaciuto ;)

Se si, VOTATE, commentate e se volete seguitemi.

Baci xx

-Veronica

Mute Problem《dylan o'brein》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora