Seventh

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Il ticchettio dei raggi della bici l'aveva accompagnata fino al vialetto del suo palazzo, dove venne sostituito da passi trascinati svogliatamente.
Si appoggiò su di un fianco al muro per poi posizionare il dito sul citofono. Uno scatto improvviso del grosso portone la fece sobbalzare.
Entrò e percorse una rampa di scale, arrivando quasi a fatica davanti alla porta di casa sua che era socchiusa. Si intravedeva uno spiraglio di luce, accompagnato da squillanti vocine a lei decisamente familiari.
Appena mise piede in casa una graziosa bambina le venne incontro, stritolandole le gambe.
"Eii sono stata via solo mezza giornata!"
Ecco che un sorriso spontaneo fece capolino sul viso di Amelia, così candido e delicato.
La bambina si limitò a correre in cucina, seguita da sua sorella, che si era appena liberata dal piumino.
"Ciao Ame. Mamma ha fatto le ciambelline sai? Ed io e Gioia l'abbiamo aiutata! È stato divertente"
Disse con fermezza Matteo, suo fratello minore.
Amelia era la prima di tre figli, l'ultima era la piccola Gioia.
"Sono buonissimissime! Devi assaggiarle. Tu ovviamente non ci sei mai quando stiamo tutti insieme"
Amelia ignorò questa sua ultima affermazione limitandosi a fare un generale cenno con la mano rivolto alla madre, che la guardava rassegnata, quasi delusa.
Cercò di ignorare anche quello e si diresse in camera sua.

Sul pavimento c'erano ritagli di giornale e di stoffa, colori e passamanerie varie, dovuti al suo progetto di moda.
Aveva lasciato tutto alla rinfusa quando aveva ricevuto il messaggio di Alessio che diceva che Gennaro non era rientrato a casa quella notte.
Si pentì ben presto di non aver riordinato almeno un po' prima, perchè ora era troppo stanca per farlo.
Si tolse i vestiti che poggiò accuratamente su una sedia e si infilò un morbido accappatoio color glicine, per poi dirigersi verso il bagno.

Il liquido bollente e cristallino le scorreva su tutto il corpo, gocciolava dal mento e scivolava fluido fino ai piedi.
I capelli erano schiacciati e perfettamente lisci fino a sotto le spalle, la schiena era continuamente inondata dall'acqua che rilasciava la chioma scura.
La sua testa diventava sempre più pesante e il fruscio delle gocce sempre più ovattato.
Spense di scatto il getto ed un brivido che le percorse l'esile corpicino ed un rapido giramento di testa la convinsero ad iniziare ad insaponarsi.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 09, 2016 ⏰

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