Il Bosco

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Così partimmo. Non so dove tutto ciò ci avrebbe portati ma sicuramente sarebbe stato meglio che non continuare la mia monotona vita adolescenziale. Il mio piano é di riuscire a raggiungere il Canada; nuovo paese, nuova vita. Mentre cammino tra rami secchi e foglie ormai morte, penso a tutte le meraviglie che mi stanno aspettando al di là di quel bosco : gioia, nuove amicizie, un lavoro che mi piaccia davvero, ma più di tutto spero di riuscire finalmente a trovare l'amore. Avevo avuto in realtà una relazione circa un anno fa ma non era durata molto perché avevo degli obbiettivi e dei sogni completamente diversi e quando lui capì che non avrei accettato incondizionatamente e in silenzio ogni sua decisione o azione mi mollò per la tipica Barbie senza cervello del paese. Non che ne fui particolarmente sorpresa ma speravo che avesse una maggiore considerazione di me. Ormai é inutile pensarci e per riuscire ad andare avanti devo impegnarmi per costruire un muro che separi il passato dal presente : posso farcela! Spengo per così dire il cervello e inizio a concentrarmi sull'ambiente e sui rumori che mi circondano facendomi quasi trasportare da una lenta melodia prodotta dal vento che soffia tra gli alberi. Chino lo sguardo e mi accorgo che non sono l'unica a percepire un senso di immensa libertà; Rasko non smette di scodinzolare e di annusare tutto quello che si trova intorno a lui, dal sottobosco ai piccoli scoiattoli che gironzolano in cerca i qualche ghianda. Non riesco a smettere di ridere, sembra come impazzito e non smettere di tirare da tutte le parti dove aver sentito chissà quale rumore impercettibile per le mie orecchie non canine. Però un suono finalmente riesco a percepirlo e a riconoscerlo chiaramente: rumore di un auto. Ci sono finalmente, l'autostrada é molto vicina e ora in realtà arriva la parte davvero difficile, ovvero trovare qualcuno che mi fai un passaggio. Forse non é questo il vero problema, ma quello di riuscire a trovare qualcuno che riesca a ispirarmi fiducia e che non cerchi di approfittarsi di me dopo 5 minuti da quando salirò sulla sua macchina. Un'altra fattore che mi farà decidere se accettare un passaggio oppure no é la destinazione del guidatore, meno cambi di auto dovrò fare meglio sarà e inoltre mi farebbe risparmiare molto tempo. Mentre faccio queste riflessioni, arrivo finalmente al bordo dell'autostrada e iniziò ad avvicinarmi lentamente alla corsia più esterna. Da buona autostoppista metto il pollice in fuori e faccio un bel sorriso per cercare di convincere i guidatori che non sono una tossica dogata il cui unico obbiettivo é quello di derubarli di tutti i loro averi o addirittura peggio. A un certo punto vedo un vecchio pick up rosso con a bordo quella che mi sembra una simpatica e gentile nonnetta e inizio a pregare con tutta me stessa che si fermi e che mi dia un passaggio per un posto il più vicino possibile al confine canadese. Per mia grande fortuna si ferma e, dopo aver abbassato il finestrino, si sporge leggermente verso di me e mi dice con voce soave :" Tesoro, cosa ci fai tutta da sola sul bordo della strada?" . Le rispondo dicendole più o meno la verità e le chiedo se può darmi un passaggio fino a una stazione dei pullman o qualcosa del genere che mi porti fino in Canada. Lei, contro ogni aspettativa, mi apre la portiera e mi dice che sta andando in una cittadina a trovare sua figlia da dove partono giornalmente delle corriere per il confine. Senza farmelo ripetere due volte io e Rasko saliamo in macchina e ci sentiamo un passo più vicini alla nostra nuova vita insieme.

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