La nuova casa.

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Sento qualcosa toccarmi la spalla ma non ci faccio caso.
"Signorina...signorina si svegli, stiamo per atterrare."
La calma voce della vecchietta al mio fianco mi sveglia. Apro gli occhi e un dolce sorriso mi si presenta avanti.
Ricambio e la ringrazio per avermi svegliata.

"Cari passeggeri stiamo per atterrare, la ringraziamo ancora per aver scelto questa compagnia. Buona permanenza."

Riposo le cuffie nello zaino, metto il cappotto e mi preparo.

Sono pronta.

L'atterraggio non è stato male ma quando sono scesa dall'aereo non avevo equilibrio, infatti ci ho messo un po' per riacquistarlo.

Mi muovo velocemente all'interno dell'East Midlands Airoport, recupero i bagagli e non appena le suole delle mie scarpe toccano il territorio inglese sento una scossa di adrenalina attraversarmi il corpo.

Sento la vitalità crescere man mano, mi sento una persona nuova.
Avrò ciò che ho sempre desiderato.
Mamma me lo ripeteva sempre:
"Lotta per i tuoi sogni amore, non permettere a nessuno di fermarti. Sii forte bambina mia e qualsiasi siano gli ostacoli superali sempre a testa alta."
Vorrei così tanto averla al mio fianco, ma vorrei la mia vecchia mamma.

Avanti ai miei occhi si piazza un taxi e non ci penso due volte a buttarmici a capofitto.

Che fortuna!

Arrivati alla metropolitana scendo dal taxi e mi avvio, eccitata, verso la biglietteria ma sento chiamare il mio nome.

"Hey signorina, lei deve pagarmi." mi dice in tono brusco il tassista.

Torno indietro e gli porgo le mie scuse e il denaro, gli faccio anche tenere il resto. Borbotta quel che a me sembra un 'grazie' e sfreccia via.
Quel tassista o non era molto socievole oppure si era svegliato con la luna storta.

Mi sono sempre soffermata sulle persone così da poterle studiare e immaginare la loro vita, lo avrei fatto anche ora ma non ho tempo.

Sono già all'interno della metro e non riesco a fare altro se non a mangiucchiare le mie, già, inesistenti unghie e a mordermi le labbra. Segni tipici di quando sono ansiosa o nervosa.

Decido di chiamare la signora Carter per dirle che tra meno di dieci minuti sarò a Clifton.

"Pronto?"

"Buongiorno signora Carter, sono Alexandra, l'ho chiamata per informarla che sono arrivata e che tra pochi minuti sarò a Clifton." le dico sorridendo, anche se lei non può vedermi.

"Ma che bella notizia, io sono già qui, davanti al suo appartamento. Lei è in metro?" mi chiede eccitata.

"Si signora, perché?"

"È favoloso! L'appartamento è molto vicino alla metropolitana quindi non appena annunciano la fermata per Clifton esca e svolti a destra. Prosegua per una ventina di metri e troverà una bellissima signora con un radioso sorriso. Sarò io!" mi spiega emozionata e facendo anche una piccola risatina.

"Grazie, allora tra cinque minuti sarò da lei." rispondo con felicità.

La metro non è così distante, arriverò prima del previsto, firmerò tutti i documenti e dopo...penso proprio che mangerò una pizza.

"La prossima fermata è diretta a Clifton." una voce metallica rimbomba per la metro.

Esco e svolto a destra, da lontano vedo una signora vestita elegantemente che sorride sventolando in aria una mano per farsi notare.
"Alexandra, mia cara su, corra! Non c'è tempo da perdere." mi urla da lontano.

Velocizzo il passo e mi ritrovo immediatamente difronte ad una bellissima donna come si era già descritta e una bellissima casa, almeno dall'esterno così sembra.

"Cosa aspetta? Non vuole entrare in quella che tra pochi minuti sarà la sua nuova casa?" domanda allegramente.

"Oh sì, certo, andiamo."

Camminiamo lungo il piccolo viale e arrivate alla porta la signora estrae dalla borsa le chiavi e la apre lasciandomi così entrare in quella che sarà la mia nuova dimora.

E che dimora! Pensavo fosse un semplice e piccolo monolocale, ma lo trovo più grande e colorato delle mie aspettative.

C'è un salotto abbastanza grande con al centro un divano grigio. Le pareti sono di un giallo molto tenue, difronte al divano c'è la televisione contro la parete, affiancata da una grandissima libreria. La cucina è color ciliegia e panna, non molto grande ma moderna ed elegante. Al centro c'è un tavolo di legno con quattro sedie.

La mia stanza è veramente bella. Ha al centro un grande letto con affianco un piccolo comò. Difronte al letto c'è un armadio bianco con le ante azzurre come la scrivania bianca e i piccoli cassetti azzurri sotto di essa. Una finestra è presente nella stanza facendo entrare i deboli raggi del sole.

Al lato della mia camera c'è il bagno.
È ben arredato e c'è anche la vasca, in un angolo c'è anche una piccola lavatrice.

"Signora Carter questo monolocale è assolutamente strepitoso. Ha superato le mie aspettative. La ringrazio infinitamente per avermi dato questa grandissima opportunità." le dico con tanta premura e gentilezza.

"Alexandra sono contenta che ti piaccia. Rechiamoci in cucina per firmare i contratti così potrà riposare, la vedo molto stanca." mi risponde con dolcezza.

Dopo aver firmato una marea di documenti e dopo aver pagato alla signora Carter già il primo mese di affitto, decide di andarsene.

"Ah cara, benvenuta in Inghilterra. Di qualsiasi cosa avrà bisogno può chiamarmi. Buona fortuna." e chiude la porta dietro di se lasciandomi sola in questa bellissima casa in una nuova città.

Porto le valigie in camera, ora non ho voglia di disfarle. Ritorno in cucina e guardo fuori. Sta piovendo e il rumore mi rilassa.
Vorrei dormire ma ho bisogno di cibo, assolutamente ora.

Cerco su internet il numero di una pizzeria abbastanza vicina e in soli venti minuti sono già seduta sul divano con una fetta di pizza in una mano e il telecomando nell'altra.

Sono finalmente a casa!

Ciaaaao ragazze/i,come va?
Le visualizzazioni sono aumentate tantissimo, quasi 150 in due giorni. Sono davvero feliceee. Grazie mille.
Spero che la storia vi stia piacendo.
Bene, che dire?
Cercherò di aggiornare frequentemente e spero di migliorare sempre di più la storia ma anche la mia grammatica e le mie idee.
Con questo, vi lascio una buonanotte.💙
Grazie ancora.💙

Carmen xx

Nessuno Come NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora