PROLOGO

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Ero un regalo di compleanno, niente più.
Questo lo sapevo bene e devo dire in tutta onestà che non mi importava affatto.
Per tutta la vita ero cresciuta in miseria, in una piccola e modesta famiglia di contadini dediti solo ed esclusivamente al culto del lavoro. Per carità, amavo la mia famiglia. Loro erano tutto il mio mondo. Ma ecco, non so se mi spiego.. per me sentivo che c'era di più la fuori. Un mondo intero da esplorare fatto di festosi balli e lucenti sale da thè dove perdermi in uno di quegli abiti così complicati e costosi che per entrarci necessitavano l'aiuto di qualcuno. Avevo lasciato la mia terra, la Bulgaria, e mi trovavo in Inghilterra. E questo per me era già un grande regalo. Una fortuna in cui non avrei mai sperato affatto. Eppure eccomi li, in una di quelle stanze di quell'elegante tenuta inglese gestita da due fratelli ,mi avevano detto, che avrei conosciuto solo quella sera ad un ballo.
Un ballo. Ogni cellula del mio corpo fremeva d'eccitazione al solo pensiero.
La mia vecchia vita, perché ormai la consideravo tale, aveva rischiato di spezzarmi e sottomettermi al suo volere e alle sue convinzioni.
"Hai diciassette anni Katerina, è tempo che tu ti assuma le tue responsabilità"
Continuava a ripetermi mia madre in ogni momento in cui le sue braccia non erano impegnate a mungere gli animali o lavorare i campi. Nel mio paese e nella mia vecchia comunità, assumersi responsabilità, significava sposarsi e avere figli già dall'età in cui una donna diventava appunto tale. La gente del villaggio cominciava a guardarmi male e a sussurrare alle mie spalle ogni volta che andavo in città per delle commissioni. Avevo diciassette anni e non ero ancora sposata. Una vera e propria eresia.
E così per mettere a tacere le voci mi ero data da fare. La mia bellezza era un'arma a mio favore, questo lo sapevo di certo. Ero corteggiata da tutti gli uomini del villaggio, persino quelli sposati. Gli stessi che quando mi incontravano in compagnia delle loro mogli, voltavano il capo per sussurrare alle orecchie delle loro consorti qualcosa che le faceva incredibilmente sorridere e fissarmi dall'alto in basso.
Un giorno decisi di prendermi la mia rivincita.
Lui sembrava l'uomo adatto. Non solo era il più bello di tutta la Bulgaria ma aveva anche un patrimonio consistente alle spalle. Suo padre era morto da poco lasciando nelle mani del suo unico erede un ingente fortuna. Era successo in una taverna in città, alle prime luci del mattino. Ero scesa al borgo per delle commissioni e l'avevo incontrato. Erano servite poche parole e subito ci eravamo ritrovati in camera da letto in lenzuola lerce e strappate. Ma che importa, se c'era l'amore.
Era quello che da stupida mi ripetevo.
Ma alla gente non importa niente del romanticismo o robe simili. Sono solo favole adatte per i romanzi, e in Bulgaria chi diavolo aveva il tempo di leggere romanzi?!
Scoprii a mie spese che avere una figlia fuori dal matrimonio era considerato ancora peggio che essere una donna adulta non sposata.
Il padre della mia bambina, colui che mi aveva tenuta più e più volte stretta in quella fredda stanza della taverna sussurrando parole dolci al mio orecchio, mi aveva dato della 'puttana' come chiunque al villaggio. Aveva preso la mia bambina ed era sparito e la mia famiglia, stanca di sopportare il peso della vergogna, mi aveva esiliata in Inghilterra.
Ma finalmente la fortuna girava a mio favore.
Passeggiando a piedi nudi su quei morbidi tappeti di fattura orientale e osservando l'eleganza e la laboriosità di quell'enorme letto a baldacchino e dell'arredamento finemente ritagliato, non potei non sentirmi la ragazza più bella e fortunata al mondo.
Ero in Inghilterra, nell'affascinante paese dell'arte, della cultura, dell'economia e della politica stabile. Era la terra di letterati e poeti, centro culturale del mondo. Ogni artista più in voga in Europa accorreva subito a un invito a corte per conoscere quei sovrani che avevano in pugno gran parte dell'economia mondiale.
Ero nella terra delle possibilità e quella sera finalmente ne avrei avuta una.
Presto, il nome Katerina Petrova sarebbe stato sulla bocca di ogni lord e lady inglese.  

Memorie di Katherine PierceWhere stories live. Discover now