Spazio autrice: buonasera a tutti, piccoli Mollicci. Sto facendo i salti mortali per scrivere la nuova storia, e ogni tanto giro per casa dicendo: "Ma se scrivo questo, poi dovrei cambiare questo e questo. Posso uccidere questo tizio?" Mettiamo nel Calderone delle mie sventure anche il liceo, e ho il cervello ridotto a due neuroni idioti. Scusate per il capitolo un po floscio (oddio.. ho pensato a male..)
Buona lettura a tutti ♡
***
Tirava un forte vento quel pomeriggio. Harry passeggiava insieme a Draco lungo una delle trafficate vie di Diagon Alley.
Le foglie si rincorrevano in turbini di colori vivaci, sfilando davanti agli occhi dei due maghi. I lunghi capelli di Draco, tenuti rigorosamente in ordine con un nastro in raso, ondeggiavano all'incedere altezzoso e austero del trentenne, mentre quelli di Harry sembravano essere diventati la dimora di una famiglia di quaglie.
Non si addentravano spesso nel borgo magico, anzi. Preferivano di gran lunga fare due passi a Londra, magari evitandosi le occhiatacce dei maghi e delle streghe più anziane, che li additavano come un cattivo esempio per i ragazzi di età inferiore alla loro, nonostante fossero un Auror e un Medimago affermati.
Ma Harry e Draco vivevano tranquilli a Malfoy Manor, lontani da sguardi indiscreti e dalle opinioni della gente. Aspettavano le vacanze di Natale per rivedere Scorpius e Rose, giocavano a Quidditch nei fine settimana e lavoravano come folli fra omicidi e rapimenti. Erano corsi così gli undici anni che avevano passato insieme.
Dopo aver acquistato gli ingredienti per le pozioni dei Tiri Vispi e un paio di tuniche nuove per Draco, i due si recarono al Ministero, Smaterializzandosi direttamente nell'atrio.
Non avrebbero mai pensato che gli avvenimenti di quel giorno avrebbero cambiato le loro vite per sempre.
*
Harry entrò silenzioso in ufficio, scaricando la sua cartella sulla scrivania; si sistemò i capelli e innalzò degli schermi imperturbabili intorno a sé, chiudendosi in una campana si vetro. Draco gli lanciò un'occhiata preoccupata, ma decise che gli avrebbe fatto il terzo grado appena fossero tornati a casa. Se il marito voleva fare l'asociale, chi era lui per impedirlo?
Indossò il camice e abbandonò il dipartimento Auror, diretto verso l'obitorio. Gli occhi grigi brillavano alla luce delle mille candele che si succedevano lungo i corridoi, mentre rimanevano fissi davanti a loro, fissando un punto indistinto e distante da lui.
Harry lo stava allontanando. Erano almeno un paio di giorni che gli sembrava distante e nervoso, quasi immerso in una dimensione tutta sua. La sera prima lo aveva sbattuto sul tavolo dell'ufficio senza riguardo.. Non che gli fosse dispiaciuto, assolutamente.. Ma gli era sembrato insolito, quasi Harry avesse sentito il bisogno di controllare almeno qualcosa nella sua vita.
Draco pensava molto a quanto la Guerra e Voldemort avessero traumatizzato il marito, e ne soffriva. La notte lo sentiva svegliarsi di soprassalto con il fiatone e gli occhi arrossati, per poi ritornare a dormire.
E Draco lo accoglieva fra le sue braccia, come sempre. E gli sussurrava che tutto si sarebbe sistemato col tempo, che non avrebbe più avuto gli incubi.
Ma Harry si svegliava quasi ogni notte invocando qualcuno che aveva visto morire sotto i suoi occhi: Severus, Sirius, Remus, Dora e il piccolo James.James Sirius.. Harry lo avrebbe chiamato in quel modo se quel bambino fosse nato. Avrebbe avuto i capelli di suo padre, corvini e spettinati, e forse gli occhi della Lily che aveva visto nei ricordi di Harry.
Oppure avrebbe somigliato a Ginny. Draco pensava anche a lei.
Draco sapeva che Harry avrebbe tanto voluto un figlio, qualcuno da vedere crescere. Ne avevano parlato, una notte. Scorpius era appena ritornato a Hogwarts dopo le vacanze di Pasqua, e Harry guardava le foto di quando il piccolo Malfoy era piccolino.
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"Amor Vincit Omnia"
FanfictionNonostante fossero passati ben undici anni dal loro reincontro, Harry Potter e Draco Malfoy si amavano ancora. Combattevano fianco a fianco la strenue lotta contro le insidie della vita, tenendosi per mano, sostenendosi, a volte lanciandosi qualche...