Capitolo 1

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PRESENTE.
Si sentiva il fiato pesante. I polpastrelli gli sudavano ed il colletto della giacca stringeva sulla giugulare. Tentò col dito di allargare la camicia. Sembrava la prima volta che indossasse un completo elegante, e soprattutto, che spendesse una tale quantità di denaro per un oggetto che lui riteneva inutile. Sapeva che il mondo l'avrebbe visto e non poteva sfigurare. Ma non era quella la sua più grande preoccupazione. Era allarmato che potesse esserci un'anomalia, lui per primo non era sicuro del suo operato, ma ormai era tardi. Televisioni, radio, giornali... tutti si sarebbero concentrati su di lui, aveva la responsabilità di una delle più grandi rivoluzioni della storia dell'uomo. Si trovava in camerino minimal, non vi erano molti oggetti. La sua immagine era riflessa davanti allo specchio, ma lui la evitava, non voleva vedere la sua immagine, l'avrebbe vista tutto il mondo, ma lui all'estetica non ha mai prestate particolare attenzione.
Una voce interruppe le sue preoccupazioni: "Allora? Non andiamo?". Walter, dopo un colpo di glottide, rispose alla voce tentennando: "Adesso... Ci devono chiamare credo... Ma tu devi entriare dopo di me." Subito dopo la risposta, entrò un uomo con un abito molto più scuro di quello di Walter: "Tra 5 minuti sul palco Walt!". Walter saltò dalla gioia e dall'angoscia. "Io devo venire?" chiese l'altra voce. "No no, devi entrare appena ti annuncio." Walter rispose velocemente, mentre stava uscendo dalla stanza. Percorse l'intero corridoio, che l'avrebbe portato sul palco, accompagnato da un uomo della sicurezza e dall'individuo dall'abito molto scuro. Per chiunque è impossibile non riuscire a pensare a nulla, a svuotare la mente, ma per Walter in quel momento era qualcosa di estremamente facile e banale. La sua mente era vuota. Non c'erano ne preoccupazioni ne sicurezza, tutto era spento ed il corridoio gli sembrò infinito. Quasi non vedeva la fine, come uno specchio che riflette un altro specchio.
Raggiunse il palco sotto l'applauso della folla. Era tappezzato di rosso e circondato da microfoni. Le luci erano incentrate su di lui ed il pubblico non gli appariva niente più che una silouette. Ombre e spiriti. Nessuna voce l'ha accolto, nessuna voce. Walter uscì da dietro le quinte nel silenzio più assoluto, creando un boato da parte del pubblico, ma lui non lo sentiva, lo percepiva come se fosse una bolla. Tutto il suono era annebbiato e confuso, ma a lui non importava. Il centro del mondo, per qualche minuto, sarebbe stato lui.

L'ISLANDESEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora