Capitolo 2

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FUTURO.
La nebbia rendeva impossibile guardare cosa Walter avesse davanti a sè. Cominciò a piovere, azionò i tergicristalli. C'era stata un'esplosione, e Walter sapeva che era colpa sua, per questo più ci pensava su, più spingeva l'acceleratore. Aveva paura per quello che aveva fatto, più che altro aveva un rimorso, ma il timore stava in ciò che gli altri avrebbero pensato di lui: sarebbe stato un perfetto capro epiatorio.
La strada era deserta, Walter temeva il peggio. All'improvviso sentì come se la sua macchina fosse sollevata da terra, lui non ne aveva più il controllo ed il volante sterzò da solo conducendo Walter fuori strada. Stava percorrendo un campo, non riusciva più a controllare il veicolo nonostante i suoi sforzi, non riusciva ne a sterzare ne a frenare. La radio emise alcuni suoni stordenti, molti di distorsione, ma uno fu molto acuto. Per il bene del suo udito, Walter dovette gridare. La macchina sterzò con talmente tanta violenza, che si ribaltò e la cintura di Walter finalmente si slacciò, ma per lui non fu un bene. Si sentiva scombussolato, la macchina stava rotolando e lui sobbalzò da ogni parte.
Finalmente si fermò e lui, seppur leso, si sollvò, ricoperto di ferite. Tentò di aprire la macchina, perchè doveva uscire il più velocemente possibile, ma la serratura era chiusa. Provò a spingere con forza, ma invano. Si girò, lasciando i piedi vicino al finestrino e con questi lo colpì ripetutamente. Si formò qualche crepa sul vetro, ma Walter sentì odore di bruciato ed un fumo febbrile lo circondò. Se non morirà per l'esplosione, soffocherà. Si coprì la bocca con la mano destra, perdendo uno dei due punti d'appoggio, così, dopo aver dato altri due calci al finestrino, cadde, picchiando la spalla. Lanciò un grido, anche se nessuno potè sentirlo. L'automobile esplose con Walter all'interno. Quel grido che Walter emise, si fermò a metà.

L'ISLANDESEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora