Capitolo 4

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Vado da Ale e sorridendo le dico "Vieni, ti devo far vedere una cosa"

La prendo per mano ed entriamo in una navicella spaziale che ci porta in giro per il sistema solare, è tutto così fantastico. I pianeti sono così meravigliosi da vicino ma mai quanto lei. La guardo sorridendo. Le meravigliose stelle intorno a noi fanno da sfondo alla nostra navicella. Tutto sembra un sogno ma non tutto va come si vorrebbe...

Un asteroide colpisce la navicella facendola atterrare su un pianeta sconosciuto, dove tutto quello che si può vedere è fitta vegetazione e un fiume che scorre limpido. All'improvviso appare un strano esserino che ci aiuta ad uscire dalla navicella e volendo darci una mano ci porta a visitare i suoi amici. I suoi simili ci guardano incuriositi e escono da quelle specie di tane sotteranee.

Uno di loro si avvicina ad Ale e mi guarda. Ho un brutto presentimento.

Lui assume il mio aspetto e fa un mezzo sorriso avvicinandosi ancora di più a lei.

La bacia.

In quel momento non ci vedo nulla. Nulla se non quel maledetto!

Vado su tutte le furie e lo prendo per il collo "Brutto troio, come hai osato baciarla?" dico stringendo i denti (e anche la presa) mentre l'adrenalina inizia a scorrermi velocissima nelle vene e il cuore ha preso a battermi fortissimo. Riesco addirittura a sentire il forte pulsar del sangue che passa sotto la pelle del mio viso. Lo scaravento a terra, corro verso di lui e inizio a tirargli forti pugni, SEMPRE PIù FORTI.

"Ah quanto è bello vedere il tuo sangue" dico sadica, ormai senza controllo, senza dargli il tempo di reagire. Non doveva avvicinarsi a lei. ORA DEVE MORIRE!

Ale mi prende e mi attira a se "Avery, calmati amore" dice piangendo.

"Calmarmi? Io lo uccido - dico in lacrime mentre asciugo le sue - ma... ma non piangere per favore" vederla in questo stato fa male. Troppo male. Per calmarmi do un pugno ad una scrivania sfondandola.

Apro gli occhi con il cuore che mi batte ad un milione, le guance bagnate dalle lacrime, il sudore sulla fronte e la paura davanti ai miei occhi.

 Era solo un sogno. Il genere di sogni che odio. Prendo gli oggetti della mia stanza e li butto per terra urlando senza curarmi del materiale fragile. Devo sfogarmi in qualche modo. In quel momento non ci vedo niente. Sto troppo male.


"Odio i maschi!" urlo con tutta la voce che ho in gola e prendo a pugni la prima cosa che mi capita davanti. Li ho sempre detestati. Perfino Jeremy.

Sento come se un peso mi schiacciasse il petto in un modo assurdo e le vertigini prendono il sopravvento. Mi accascio a terra facendo fatica a respirare.

Mary si precipita nella mia stanza e mi abbraccia mentre tremo "Calmati piccola - cerca lei di calmarmi con tono materno - I soliti incubi?"

Scuoto la testa "No... Peggio - rispondo con voce rotta - N-non voglio... perderla"

Lei sta in silenzio per un attimo ma non ha bisogno di tempo per capire di chi stia parlando. Lo sa già. "Non la perderai" dice lei accarezzandomi. La abbraccio forte mentre altre lacrime si preparano a straripare dai miei occhi.

"Ora preparati che ti sei svegliata in ritardo. Mica vorrai perdere il pullman eh? Non ti accompagno fino a scuola" fa lei per distrarmi. Sforzo un sorriso e mi alzo controvoglia dirigendomi verso il bagno. Non voglio deludere la mia sorellona.

Dopo quindici minuti mi trovo a correre fuori di casa, cercando di non scivolare sulla neve, per raggiungere la fermata. Per fortuna riesco a prendere l'autobus e mi siedo pensierosa... Penso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 14, 2016 ⏰

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