E invece, nonostante tu lo aspettassi lui non si è fatto vivo, non per te almeno. Ti ha mandato dei messaggi chiedendoti notizie della gravidanza, a cui tu hai risposto in modo telegrafico come se facessi un comunicato stampa.
Hai sperato che suonasse il campanello di casa tua, che venisse di notte a buttare giu la porta della tua camera perché non riusciva a dormire senza di te, hai sperato che venisse da te, ti rapisse e ti portasse lontana dai tuoi impegni lavorativi e invece niente, è tornato al suo lavoro buttandosi a capofitto nella realizzazione del suo disco.
Tra qualche ora partirai per tre giorni di Instore al Nord e non vuoi iniziare quel viaggio senza prima aver passato un po' di tempo con lui. Che poi in fondo, non è che vuoi passare un po' di tempo, tu con lui vuoi chiarire tutto, vuoi le sue labbra sulle tue, le sue mani che si muovono sicure sulla tua pancia per accarezzare il vostro piccolo fagiolino che si cela al mondo, ma che vi legherà per sempre.
Abbandoni il pigiama che ti ha tenuto compagnia, ti sistemi alla meno peggio e lo chiami, sperando ti risponda.
"Emma, dimmi" ti dice subito lui con un tono di voce che tenta di essere freddo e distaccato
"Hai da fare?" chiedi in un soffio
"No, me sto a girà i pollici ..." ti dice scontroso "certo che sto a lavorà che te serve? Non dovresti essere su un treno diretta dal ballerino?!" e non ti sembra neanche lui, non ti ha mai trattata così male.
Istintivamente ti accarezzi la pancia e sospiri "Niente lascia sta! Sei incazzato e va bene così.. buon lavoro"
"Sei te che me fai incazzà..." replica costringendoti al silenzio.
"Buon lavoro..." sussurri chiudendo la chiamata mortificata.
Cammini per Roma, con il tuo cappotto che ti ripara dal venticello, con le mani in tasca e gli occhiali scuri che proteggono i tuoi occhi perché quell'uomo riesce a renderti la donna più felice del mondo ma ha anche il grande vantaggio di condizionare il tuo umore in negativo, esattamente come in questo momento in cui vorresti tutto fuorchè la sua freddezza.
La tua passeggiata ti riporta a casa, trovando una trafelata Francesca con il telefono in mano che ti dava per dispersa.
"Oh ma dove stavi? M'hai fatto preoccupare... ho chiamato pure Mattia! "
"Stavo in giro, Mattia non mi vuole vedere... sta ancora nervoso" racconti con un filo di voce
"Veramente era preoccupato, ha mollato tutti e ti sta cercando... chiamalo!" ti dice mentre tu scuoti la testa
"Avvisalo tu, io non voglio sentirlo e non voglio vederlo! Prendo la valigia e andiamo" dici correndo sopra
"Me faranno uscì matta sti due"senti dire a Francesca e dalla telefonata con Mattia capisci che redarguisce anche lui e gli ricorda che state partendo.
E Santa Fra fa il miracolo, perché te lo vedi comparire alla stazione. Se ne sta appoggiato ad un pilastro e ti guarda, è un po' nervoso e lo vedi, ma ti sorride e questo ti basta per correre da lui. Peccato che le sue intenzioni non sia esattamente quelle di accoglierti a braccia aperte, infatti ferma la tua corsa con una mano, ma tu gli butti lo stesso le braccia al collo "Stupida Nana" ti sussurra guardandoti "So ancorà ncazzato, ma ormai stai a partì... mi raccomando, io sto qua e te controllo... " ti dice perentorio e tu annuisci.
Si toglie la sciarpa e la avvolge al tuo collo "e copriti!" aggiunge sistemando la sciarpa in modo che dalla tua maglietta non si veda assolutamente niente.
"Me lo dai un bacio?!" chiedi sfiorando il suo naso, ma lui scuote la testa e ridacchia "to puoi scordà, te lascio così, con la voglia di darmi un bacio... così quando quello s'avvicina pensi a quanta voglia c'hai di me!" dice subdolo mentre tu ti sfili il tuo anello e lo infili al suo dito