17.

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-Newt, dove cazzo vuoi andare? É sera tardi, fa freddo e ho giá addosso la maglia del pigiama!-
Esattamente cinque minuti prima Newt aveva bussato alla porta del suo ragazzo e voleva portarlo fuori.
-Eddai Tommy, non ti fa male uscire un po'. Prometto che ti divertirai.- il ragazzo dai capelli biondi mise il pugno destro sul petto all'altezza del cuore e alzando la mano sinistra.
-Pff e va bene.- sbuffó un po' Thomas prendendo la giacca dall'attaccapanni e uscendo.

-Allora Newt, dove mi porti?- chiese Thomas mentre agganciava la sua mano a quella del ragazzo biondo.
-Lo vedrai quando saremo arrivati.-
Thomas odiava questo genere di risposte, ma si mise il cuore in pace e decise di godersi la passeggiata.

I lampioni illuminavano il marciapiede su cui i due camminavano, le stelle splendevano nel cielo e la luna era piena, le strade tranquille davano a Thomas un senso di pace.

Ad un certo punto Newt entró nel cancello del parco e disse -Siamo quasi arrivati, vedrai che spettacolo. Io vengo sempre qui, anche da solo.-

Verso la fine del parco, tra le siepi, Thomas notó un passaggio che non aveva mai notato.
Newt sorrise a Thomas e attraversó il passaggio sparendo nel buio della notte.
Il moro si fece coraggio e varcó anche lui quel piccolo passaggio segreto, talmente piccolo che se qualcuno camminava a passo spedito non riusciva a notarlo.
Al di lá di quel piccolo varco Thomas non sapeva cosa ci fosse e rimase spiazzato quando vide quanto enorme fosse quel posto.
C'erano una collinetta e un piccolo stagno, probabilmente artificiale, delle panchine lungo il percorso pedonale che portava ad un altro lato di quel posto, ma Thomas non riuscí a scorgere nulla per colpa del buio.
-Newt, che ci facciamo qui?- chiese Thomas sedendosi a gambe incrociate accanto al ragazzo.
-Vedi,Tommy. Questo é un posto che considero mio, un mio rifugio quando sono triste, un posto dove posso essere me stesso senza essere giudicato, un posto che non é intaccato dalle persone. Sai, Thomas, io odio le persone.- concluse Newt, alzando lo sguardo per guardare le stelle.
Thomas poteva percepire il dolore nelle sua voce.
-Perché mi hai portato qui?- gli chiese prendendogli la mano.
Newt guardó le loro mani incrociate e sorrise, poi guardó Thomas e rispose
-Perché sei una delle poche persone di cui mi fido Thomas.-
Thomas sorrise e non poté fare a meno di baciare il biondo.
Era uno spettacolo bellissimo.
Loro due, soli, mano nella mano, sotto un manto di stelle, a spogliarsi delle loro paure, dei loro dubbi, delle loro insicurezze.
Parlarono tutta la notte e a Thomas piaque molto quella sensazione di libertá.
Si baciavano sotto il manto stellato e la luna, con la sua luce debole e fioca, rendeva l'atmosfera ancora piú piacevole.

-Forse é ora di tornare a casa Newt.- disse Thomas dopo l'ennesimo bacio.
Newt guardó l'ora dal telefono e annuí.
-Vieni a dormire da me?- chiese in seguito il biondo.
Thomas annuí sorridendo e aiutó il suo ragazzo ad alzarsi.
Dopo qualche chilometro fatto a piedi i due arrivarono a casa di Newt, si infilarono sotto al piumone e dormirono abbracciati fino al mattino seguente.

*SPAZIOMEEE*
HEI SONO TORNATAAAA
Ok scusate se il capitolo fa schifo ma l'ho scritto in mezz'ora, giuro che il prossimo capitolo sará migliore.
Capitemi, sono appena tornata a casa da un mese di stage e sono stanchissima haha.
Al prossimo capitolo!!
-Noemi

Remember||NewtmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora