-3-

260 23 6
                                    

ALEX POV'S

Questa spiega,ed io non ci capisco un cazzo.
E onestamente non era questo che volevo,volevo farla divertire.

-Basta-dissi chiudendo il libro
-Ma se abbiamo iniziato da cinque minuti-ribadì lei
-E sono anche troppi-
-Beh allora vado via-disse alzandosi
-Usciamo-
-Con i tipi come te non ci esco-disse avvicinandosi sempre di più alla discesa
-E che tipo sarei?-chiesi sorridendo

Sapevo benissimo che tipo sono,stronzo.
Ma lei non l'avrebbe mai detto,non dice mai le parolacce.

-Sai benissimo che tipo sei-disse ritornando in dietro
-Voglio saperlo da te-
-Non ti darò mai questa soddisfazione,Alessandro-disse facendo un ghigno sul volto
Odio quando mi chiamano Alessandro
-Porca puttana,Alex cazzo,non è difficile-
Sbuffò.
Quanto la odio.
-E sentiamo,dove vorresti andare alle otto di sera?-
-Conosco un pub molto carino.-dissi alzandomi
-Andiamo?-aggiunsi

Annuii sorridendo e mi seguette per la discesa.
Il mio scopo per questa sera sarebbe quello di tenerla fuori dopo la mezza notte,e farle dire che sono uno stronzo.
Più in là andrò avanti con le cose pesanti.
Stette tutto il tempo dietro di me,fino a quando non arrivammo al pub e si sedette.

-Cosa vuoi?-chiesi
-Quello che prendi tu-rispose
-Anche la birra?-
-Quella no,grazie.-
-Andata per due birre e due panini.-

Ordinammo e ci arrivò il tutto dopo una ventina di minuti.
Finì il suo panino,ma non toccò la birra.

-Almeno un sorso?-chiesi aprendogliela
-No,ti ho detto di no-
-Dai,hai diciotto anni e non hai mai bevuto una birra?-
-Si..-rispose abbassando lo sguardo.
-Cosa significa quel tatuaggio?-chiese dopo poco
-Questo?-chiesi toccandomi il tatuaggio sulla testa
Annuii solamente
-In realtá non lo so,ma mi piaceva-risposi
-Beh dai,un valido motivo-disse ridendo

Finì di mangiare anche le sue patatine.

-Andiamo via?-chiese
-Non sono nemmeno le dieci e mezzo-
-Lo so,ma non voglio ritornare oltre il coprifuoco del college-
-Beh,e invece dovrai.-
-Quanto ti odio-sussurrò quasi

Sorrisi e la fissai mentre giocava con i suoi lunghi capelli.
Mi faceva ridere.
Ma non i suoi capelli,ma il fatto che fosse così ingenua,ha diciotto anni,dovrebbe svegliarsi un po'
La guardai a lungo.
Quasi per quindici minuti,poi la invitai ad uscire fuori dal pub.
Pagai io,nonstante insistesse nel farlo lei.

-È troppo buio qua dietro-disse piano
-Qui dietro non c'è mai luce-
-Fa paura-disse ancora più piano

Risi e mi avviai avanti.
Camminava piano,fin troppo,ma non smetteva di starmi dietro,credo avesse paura.
In effetti,qua dietro è buio più di quanto non lo sia già Londra di sera alle undici

-Potresri starmi vicino?-chiese quasi urlando
-Perchè?-chiesi senza smettere di camminare
-Perchè non vieni accanto a me e fai meno domande?-disse

Risi e poi indietreggiai,stando al suo passo.
Aveva vergogna,forse troppa,ma la paura di queste strade era più forte per lei
Ritornammo al college e salimmo fino al secondo piano

-Guarda che io sto al terzo-disse fermandosi
-Lo so,vieni con me-dissi senza smettere di camminare

Mi seguì fino alla porta della mia stanza,dove poi si fermò e non entrò.
Presi una bottiglia dei tanti alcool che nascondevo nel mio comodino e due bicchierini di plastica.
Uscì dalla stanza chiudendo alla porta e mi guardò agrottendo le sopracciglia.
Gli feci cenno di salire con me le scale e così fece.
Arrivammo ad un porta che portava al tetto del 'palazzo'

Yesterday;afDove le storie prendono vita. Scoprilo ora