Ed è strano come la vita ci faccia fare determinate cose, incontrare nuove persone, scegliere di prendere una strada corta e pericolosa invece di una lunga e sicura. Credo che noi stessi costruiamo il nostro futuro e che sempre noi stessi possiamo cambiarlo solo se vogliamo. Cambiare come? Primo passo: credere in se stessi e diffondere la positività a chi ti circonda.
E mi ritrovo qui, ancora una volta, a pensare e ripensare su fatti già accaduti che non posso cambiare, ma che posso rimediare nel futuro.
Il fischio dell'arbitro mi fa tornare nella realtà e solo in quel momento ho capito che avevamo appena vinto la partita più difficile del campionato.
Così, corro verso le mie compagne di squadra e festeggio insieme a loro e incrocio lo sguardo della mia rag.. ah già, dimenticavo. Non stiamo più insieme e continuo ad amarla e a starci male nonostante tutto. Mi manca.
*Inizio flashback*
2 Maggio 2014
"Stai attenta, non sforzare la gamba" dice mia madre preoccupata e le rispondo di non preoccuparsi mentre nello stesso momento, vedo delle ragazze che camminanano per la strada e noto una di loro, di spalle, riccia e con una borsa rossa a tracollo con scritto ' 1D '. "Sarà una directioner. Voglio conoscerla." penso.
Ero così agitata e terrorizzata dal fatto di giocare davanti ad altri e non conoscevo nessuno. Ah si, a parte una ragazza che mi aveva contattata su fb ma non ci conoscevamo di presenza.
Entro nello spogliatoio e cerco di non far focalizzare l'attenzione delle altre su di me, ma non ci riesco. - Suona il mio telefono e parte la canzone di Justin - rispondo ed è mia madre. Che palle, nemmeno un momento di libertà in questo schifo di vita. Una ragazza si avvicina e mi dice "ti piace Justin Bieber?" e io annuisco e sorridendole dico "si molto, a te?". Vedevo che la ragazza riccia mi fissava e stavo per andare in tilt. Odio quando le persone mi fissano ma in quel momento volevo solo che lei parlasse. La ragazza mi risponde "si, qualche canzone. Anche a Francesca piace" riferendosi all'amica riccia e solo in quel momento interviene con un timido sorriso e risponde "si, mi piace."
Francesca, che bel nome. Sono sicura che andremo d'accordo.
*Fine flashback*
Ritorno con la mente alla vittoria della mia squadra e cerco di godermi al meglio quel momento.
Che buffa la vita. Fin da piccola speravo di entrare in una squadra femminile ma ormai avevo perso le speranze, mentre adesso, a distanza di una decina di anni, mi ritrovo a giocare in una squadra femminile di un livello eccezionale.
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