CAPITOLO 42

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"Cara Roxanne,
Se stai leggendo questa lettera è perché l'agente Evan mi ha contattato chiedendo mie notizie.
Forse ti stai anche chiedendo il perché io ti stia scrivendo, e la verità è che me lo sto chiedendo anche io.
Tanta è la vergogna che provo anche solo pensandoti, figuriamoci a scriverti una lettera.

Ero sul mio letto e ripensavo a te, a tutto quello che ci è successo, a tutto quello che stai passando e ho sentito l'irrefrenabile desiderio di prendere carta e penna e scrivere ciò che avevo nella testa.

Ma da dove iniziare?

Forse dalle scuse più ovvie, quelle che di sicuro non riuscirai mai ad accettare, ma che ho bisogno di farti da parte mia, di mia figlia, e di Thomas, l'uomo con cui sono stata sposata per anni, che ha cresciuto la mia Bimba come se fosse stata sua.
Non mi ero...non mi ero mai accorta di quanto fosse pericolosa la situazione di mio marito.
Quando l'ho conosciuto mi sembrava una persona cosi dolce, buona.
Io avevo già una bimba piccola di un anno, ma a lui non sembrava importare che non fosse sua biologicamente. Le voleva bene come se fosse sua.
Poi, un giorno, si presentó a casa nostra questo Travis, dicendo di essere un suo vecchio amico ed ex collega di lavoro.
Rimasi stupita perché non mi aveva mai parlato di questo tipo. Mai.
E pensavo di essere al sicuro qua nelle steppe del sud dell'Illinois, a mandare avanti il nostro piccolo negozio di alimentari.
Ma mi sbagliavo.

Credimi se ti dico che sono sinceramente pentita.

Credimi se ti dico che non ho mai saputo nulla. Nulla.

Ma ti immagino, Roxanne.
Posso immaginare le tue grida di terrore rimbombare nella mia mente e riesco a vedere chiaramente il tuo viso spaventato.
Ti ho sognata ogni notte da quando Thomas ha messo me e la piccola Bridget su quel volo diretto per l'Italia.
E ora mi chiedo se mio marito è davvero il mostro di cui tanto ho sentito parlare.
Che razza di persona ho messo vicino alla mia bambina?
Non ha mai avuto un briciolo di compassione per te e il tuo piccolo?
E se ci fosse stata Bridget al tuo posto? Come avrebbe reagito?
Io non lo voglio nemmeno immaginare.

Per quanto ne so, prego con tutto il cuore che tu ti possa riprendere e che il tuo bimbo stia bene.
Dico davvero.

Spero di ricevere una tua risposta, o di ricevere una tua chiamata.
Magari un giorno potremmo incontrarci, chissà che magari non vi venga occasione di capitare in Italia.
È davvero un bel paese.
E poi sarebbe bello conoscerci dal vivo. Immagino che siate delle belle persone.

Sinceramente,
Yolanda.''

Ripiegai con cura la lettera e ci stampai un bacio sopra.
Per quanto mi riguardava, un giorno, avrei potuto anche andare a conoscerla veramente.
Osservai attentamente la foto che mi aveva mandato di lei, Bridget e Thomas; erano proprio bellissimi.
Erano seduti su una panchina a dondolo e Yolanda aveva un grande sorriso smagliante, se ne stava accoccolata sotto il braccio di Thom che se la teneva stretta a sé, senza però guardare l'obiettivo.
La piccolina invece faceva una linguaccia alla fotocamera, mostrando due buchi tra i denti e una folta chioma castana, proprio come quella della mamma.
Erano belli. Proprio belli.
Fui contenta che anche loro due, adesso, erano libere dai ricatti di Travis.
Sperai che la salma di Thomas riposasse finalmente in pace.
Per quanto mi riguardava, lui era perdonato.

RICORDATI CHI SONO (COMPLETA E CORRETTA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora