Note iniziali, brevi brevi, perché dovete sapere! Sono K e buonasera, innanzitutto ✨
Ritorno dopo un bel po' di tempo e lo faccio con questa storia che penso sia la summa (e non sto esagerando) di tutto il mio - e non solo - disagio interiore. Questa è unamini long di tre parti che è nata in seguito ad una chiacchierata con Lorellina, nonché VenerediRimmel, fomentatrice ufficiale di ogni mio disagio! Mi ha fomentata a tal punto, incitandomi a non lasciare andare il plot che l'ho ricattata (pft) a concepire Harry mentre io partorivo con amore la personalità di Louis. In pratica questa storia l'abbiamo scritta assieme, lei si assume le responsabilità delle azioni di Harry e io quelle di Louis, proprio come due brave madri. Anzi, non si assumiamo un bel niente perché ad un certo punto hanno fatto tutto da soli. Perciò, mi auguro la storia possa piacervi e vi auguro buona lettura!GALEOTTA FU QUELLA STELLA
e non chi disse "se esprimi un desiderio ad alta voce poi non s'avvera!"
Se in quel preciso istante le chiedessero di descrivere il suo umore con due sole parole, quelle sarebbero "sindrome premestruale". Louise è una donna a cui il ciclo, ogni mese e puntuale come un orologino svizzero, non risparmia proprio nulla: una settimana prima inizia a percepire gli ormoni divertirsi con il suo umore - la sua personalità sembra sdoppiarsi addirittura! - e durante quei giorni soffre di ogni dolore possibile e immaginabile. In più, come se combattere contro al suo essere donna non bastasse, quel giorno deve anche affrontare il capo che, diciamocelo, non è una di quelle persone propense al dialogo. L'idea di dover avere a che fare col suo grugno non la elettrizza per niente ma ha bisogno di chiedergli se può anticiparle la settimana di ferie e per la sua libertà - anche se provvisoria - farebbe questo ed altro. Si prepara in fretta, quindi, neppure uno sguardo allo specchio che tanto guardarsi le farebbe solo storcere il naso ed esce di casa ignorando volutamente il divieto di fumare nel condominio; è stata richiamata già un paio di volte dagli altri condomini infastiditi dal suo vizio ma lei proprio non riesce a curarsene, perciò si accende la sua sigaretta assottigliando lo sguardo e godendosi il calore del fumo riuscire a placare ogni malcontento. Sembra già aver raggiunto la dimensione spirituale dove tutto funziona in base ad un equilibrio universale che regola ogni essere vivente, quando una porta lì accanto sbatte con tale prepotenza che i suoi propositi di ricercare la calma nella natura e tutte quelle cazzate (che Danielle, insegnante di yoga, prova ad inculcarle nella testa) vanno a farsi fottere.
Vede il suo vicino di casa volare giù per le scale come una furia, tanto da non accorgersi neanche della sua presenza e per un attimo, di pura curiosità, Louise si chiede cosa lo abbia spinto a correre via in quel modo. A dire il vero quella non è l'unica cosa a cui pensa perché, deve ammetterlo, le cosce di quel ragazzo sono un attentato alla sua stabilità mentale. Non che la sua bocca non rappresenti motivo di disperazione, o i suoi capelli lunghi e leonini e... e insomma, il suo vicino di casa è l'unico individuo di sesso opposto sulla faccia della Terra a renderla sessualmente frustrata. Perché? Louise non può fare a meno di pensare che sarebbe dovuto nascere donna, senza quel bagaglio tra le cosce. Che spreco della natura pensa tra sé, sistemandosi lo zainetto in spalla e avviandosi verso le scale (vive al quinto piano ma per niente al mondo prenderebbe l'ascensore, claustrofobica com'è).
Il peggio arriva solo quando mette piede fuori al portoncino del palazzo, nell'avvicinarsi con disinvoltura al paletto contro cui lega ogni sera la sua bicicletta. Com'era quella storia dell'equilibrio nelle cose e nelle persone...? Dovrebbe chiamare Danielle e chiederglielo, magari potrebbe condividere con lei la sua disperazione, ben condita ad una generosa porzione di imprecazioni perché «È uno scherzo» dice, la sigaretta in una stretta convulsa tra le labbra. Il vento le soffia tra i capelli corti e ambrati, sparandoglieli in ogni direzione e dandole l'aspetto di una che ha appena tirato via il dito dalla presa della corrente, quando si piega sulle ginocchia e «Ora chiudo gli occhi, poi li riapro e magari scopro che sto solo sognando» si dice e annuisce, il volto ad una sola spanna di distanza dalle ruote del suo mezzo che sono entrambe a terra. Un uomo le passa accanto e guardandola corruga la fronte, è palese stia pensando che deve essere una pazza perché chi potrebbe mai parlare da solo se non un folle? Se non fosse occupata ad affogare nell'afflizione forse lo manderebbe a quel paese ma ciò che fa, invece, è chiudere gli occhi e fare quella cosa della respirazione, quella che le ha insegnato Danielle per calmare l'ansia e riordinare i pensieri. Inspira ed espira, dentro e fuori, dentro e fuori, dentro e «Porca di una Eva se sono sfigata!»
Insomma, quella che sta vivendo non è propriamente la sua giornata migliore.
Arriva all'agenzia, dove lavora come grafica da due anni, con un aspetto da maratoneta che richiama su di sé lo sguardo dei colleghi come sempre impeccabili nei loro completi inamidati. È davvero sconvolta, ha dovuto correre letteralmente per arrivare al lavoro, poiché lo sciopero di qualsiasi tipo di mezzo le ha impedito di velocizzarsi e ora il suo volto è arrossato, ha un affanno che lascia presagire uno svenimento e lo sciarpone che indossa le avvolge il collo come un boa constrictor. Il burlone di turno, nonché vicino di postazione, le assesta pure una pacca sulla spalla e «Ti ha dato un passaggio l'uragano Katrina?» le domanda. Louise non si scompone minimamente ma lascia che sia il suo dito medio a ricambiare il saluto di Grimmy. Come se tutto non facesse già schifo di per sé, fa decisamente caldo per i suoi gusti, davvero, qualcuno deve aver alzato a cinquanta gradi la temperatura dei condizionatori perché non si può manco respirare là dentro.
Ed è solo sette ore, sei bozze, tre progetti e cinque caffè dopo, che Louise è finalmente libera di poter tornare a casa. Prima, però, deve affrontare la bestia.
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Galeotta fu quella stella (by Soulmirrors feat VenerediRimmel)
FanfictionAvvertenze: Come dice il titolo, questa è una storia scritta a quattro mani da K delle Soulmirrors e la sottoscritta. Dopo averci riflettuto (lei mi ha cazziata per non averlo proposto prima, sì) abbiamo deciso di pubblicarla anche qui su Wattpad. G...