Love in the air

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Se volete farvi due risate veloci passate dal primo capitolo della mia nuova storia "chat Larry e non" e ditemi cosa ne pensate. Vi lascio al capitolo, buona lettura :)

Gennaro girava nel loft come un gattino spaurito. Era il suo primo giorno lì, e da perfetto ragazzo timido quale era non aveva ancora parlato con nessuno. Alessio era sparito da diversi minuti insieme ad un ragazzo che gli pareva si chiamasse Giovanni, ed era rimasto solo, mentre tutti gli altri erano raggruppati nella stanza delle ragazze a guardarsi un film, cercando di socializzare come normali adolescenti.

Genn trovava davvero di dubbio gusto quei divani bianchi in mezzo a tutto quel casino che era il loft, ma vabbè, non era a casa sua e doveva tenere a freno le sue manie di perfezionismo. Per lui ogni cosa doveva avere il giusto equilibrio con l'altra, niente doveva stonare con niente.

E mentre si accovacciava su uno di quei terribili divani, (ma dannatamente comodi, dovette ammetterlo) un Alessio più rilassato di come l'aveva visto una mezz'oretta prima, fece la sua comparsa nella grande stanza accompagnato da quel ragazzo con i capelli neri e la barba leggermente incolta.

Alessio notando il suo fidanzato con lo sguardo perso nel nulla gli si avvicina, posizionandoglisi proprio davanti e alzondogli il viso con l'indice.

Senza fare alcuna domanda gli regalò semplicemente un casto bacio sulle labbra, che a Gennaro fece esplodere il cuore d'amore per la tenerezza di quel gesto.

Alessio sorrise sedendoglisi accanto e circondandogli le spalle con il suo braccio, in modo che il biondo potesse mettere comodamente la testa nell'incavo del suo collo, come ai due tanto piaceva.

Gio, con un sorriso intenerito si posizionò sul divano davanti a quello su cui erano seduti i due ragazzini, e osservandoli incuriositi gli chiese:

"Ma voi due...com'è che state assieme?"

#############

Fedez camminava a passo spedito verso il camerino del suo riccio. Era da esattamente una settimana che non si vedevano, e il milanese non vedeva l'ora di stringerlo di nuovo a se.

Quando il cartonato del libanese appeso a una porticina gli apparve davanti, con un sorriso bussò energicamente alla porta.

Dopo aver sentito un confuso "It's open" spalancò la porta e avvistando il suo ragazzo su un orrendo puf viola (avrebbe davvero scambiare due paroline con lo staff e chiedergli da dove gli facevano tirare fuori quegli orrendi mobili con cui decoravano il loro camerino) e gli si catapultò addosso come una furia, facendolo quasi cadere rovinosamente a terra.

Senza nemmeno dare tempo al libanese di spiaccicare una sola parola, gli prese il viso tra le mani tatuate e si attaccò come vinavil alle sue labbra. Dopo che il milanese gli lasciò un'infinità di bacetti a stampo sulle labbra, si decise a guardarlo negli occhi, trovandoli leggermente acquosi. Le guance del riccio si erano tinte di una leggera sfumatura rosacea, ma un sorriso luminoso si era aperto sul suo viso:

Nastro adesivo ||Raccolta Os Midez\Gennex|| #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora