ANALISI.

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(Quella nella foto dovrebbe essere Elisabeth)

Capitolo 1.

:- Svegliati Beth, forza!- vengo agitata con forza nel mio letto, finchè non apro gli occhi e davanti a me, in piedi, c'è una figura esile, con i capelli castani e gli occhi dello stesso colore... Andrew. Ci conosciamo da circa 11 anni, e abita nella casa qui affianco, perció ogni mattina prendiamo lo ScuolaBus insieme.
Farfuglio infastidita qualcosa in una lingua incomprensibile. Ho la bocca tutta impastata.
:- Si, si certo Beth ho capito tutto. Dai ora alzati. E anche velocemente, sono le 8:10, non vorrai mica...- non fa in tempo a finire la frase che butto le coperte da un lato e corro in bagno a vestirmi... Che cavolo!! Le 8:10??Prima di chiudere del tutto la porta, noto che i miei fratelli sono ancora tutti addormentati, strano. Forse non sará suonata neanche la loro di sveglia...
Comunque, io e i miei fratelli dormiamo tutti insieme in una stanza rettangolare; io dormo su un letto di larghezza media con le coperte rosa vicino alla porta d'ingresso, Michael e Kevin hanno un letto a castello nella parte opposta della stanza, vicino alla finestra. Poi Osten ha anche lui un letto medio difronte al mio e infine Leo dorme in una culla difianco a me. Purtroppo dopo la morte di mio padre, non ci potevamo piú permettere una casa troppo grande, sarebbe uno spreco di energia elettrica, ci ripete sempre mia madre.
Esco quasi correndo dal bagno, incespicando nel tappeto del coridoio, mentre mi dirigo verso la cucina.
Qui, trovo Andrew seduto al tavolo con mia madre, bevendo uno dei suoi speciali tè alle erbe aromatiche.
:- M-a cosa c-ci fai qui.- farfuglio finendo di infilarmi una scarpa. :- È tardi!! Lo ScuolaBus sará giá qui fuori-
:- Cosa stai dicendo tesoro- mi chiede confusa la mamma :- Sono solo le 7 neanche e cinque.-
:- Giá beth, cosa stai dicendo?- ripete Andrew sorridendomi. Quel bastardo... E io che ci sono anche cascata!!
Sbuffo e vado a sedermi anche io al tavolo per fare colazione...
Sono le 7:39 e stiamo aiutando la mamma a sparecchiare la tavola, quando sentiamo il telecronista del Dot.Tg dire :- Oggi, nelle scuole superiori di Atlanta, New york, California e New Jarsey, saranno effettuate delle analisi a tutti gli alunni. Ció è stato ordinato personalmente dal consigliere del Concilio il sign. Morris. A causa di una possibile malattia portatosi da una zona dell'Africa Centrale, che attacca soprattutto i giovani trai 15 ai 19 anni. Perció siete pregati di mandare i vostri figli tutti a scuola, se frequentano le scuole in questione. Buona mattinata da Johnny Louse.-
:- A causa di una malattia portatosi dall'Africa Centrale- imita Osten appoggiato allo stipite della porta.
:- Giá- rispondo. Mi giro verso mia madre e noto che ha un espressione triste, malinconica.
:- Che c'è mamma?- le chiedo preocupandomi un pó.
:- Eh... Niente.-
:- Mamma, perfavore. Ti conosco.- insisto.
:- Anche ai miei tempi quando avevo la tua etá, dissero la stessa cosa.- svela finalmente lei tenendo ancora il capo chino.
:- Eh?- mi avvicino un pó piú a lei.
:- Dissero che un certo Philip Waitorn aveva riportato questa malattia. Era un giovane tranquillo, le volevano bene tutti. Indipendentemente dal fatto che fosse orfano...- le si mozzó il respiro un gola.
:- Lo conoscevi vero?- chiede Osten andandosi a sedere nel divano.
:- Si... Eravamo molto amici-
:- E ora dov'è?- chiedo bramosa di sapere.
:- È morto...-
:- Cosa?? E come? Non puó essere piú vecchio di te se eravate a scuola insieme!- rimango letteralmente a bocca aperta.
:- Il Concilio lo...lo...lo uccise...- trattiene il respiro. Come se le è costata una fatica pronunciare la parola uccise.
Non faccio in tempo a ribattere che era impossibile, perchè il calcson dello ScuolaBus ci riporta tutti con i piedi per terra...

10:35. In fila per le analisi.
Sono piomeno la decima, perció ho tutto il tempo per prepararmi psicologicamente, prima di farmi bucare il braccio da una siringa. Con la possibilitá di morire, per colpa di una stupida malattia infettiva!
Vedo qualche metro piú in lá, Jax e Andrew.
:- Ciao principessa- mi saluta Jax con un ghigno stampato in faccia.
Mi chiama cosí dalla prima elementare, dato che per la parata mi ero vestita da Cenerentola e lui la principe azzurro. Pura coincidenza.
:- Smettila- lo amminisco senza poter nascondere un sorrisetto beffardo.
Rimaniamo in silenzio, finchè la persona che ho davanti non entra. Incomiciano a sudarmi le mani, cosí me le strofino sui Jeans. Anche se ogni volta che smetto, rincomincio subito a sudare...
Tocca a me. Lancio un occhiata a Jax, sperando di trovarne un qualche tipo di consolazione, ma niente. Anche a lui sudano le mani e sembra piuttosto nervoso...
È una stanza quadrata, con le pareti bianche e rovinate, e il pavimento di marmo, invece che essere bianco è di un colore giallastro e con aegni evidenti di passi e impronte. Nella parete opposta c'è un lettino color cecio e, difianco c'è un ragazzo sui vent'anni, alto e con i capelli neri. Sta armeggiando con una siringa, contenente un liquido verde. Strano pensavo che le analisi si effettuassero con un campione del sangue...
:- Siediti- mi ordina il ragazzo riportandomi alla realtá.
Faccio come mi è stato chiesto. Lui mi si avvicina e noto che i suoi occhi sono verdi e freddi. Sono talmente impegnata a guardare i suoi occhi che non mi accorgo del fatto che mi ha giá iniettato quella sostanza verde. Una fitta di dolore mi attraversa il braccio, in contemporanea con la nausea e crampi allo stomaco. L'ultima cosa che sento è un tonfo ed una fitta al fianco, infine qualcuno che mi trasporta di peso fuori dalla stanza...

The Elisabeth ChroniclesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora