L'Incubo

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Il sole era tramontato ormai da un pezzo.

Mentre percorreva la strada del ritorno, non si stupì del gran via vai di pullman presenti sulla strada esterna del borgo. I turisti provenienti da ogni parte del paese non potevano perdersi la festa medievale chiamata "Diotto". Alma era sempre stata interessata alle feste tradizionali del suo

paese: la distraevano dalla triste realtà che ogni giorno doveva affrontare.

Si fermò un attimo alla Piazza dei Vicari per osservare le pertiche di legno che venivano

innalzate: il gioco dell'albero della cuccagna era uno dei suoi preferiti.

All'angolo della via, un uomo vestito di nero pareva essere interessato proprio a lei. Quest'ultima senza preoccuparsi, proseguì la strada verso casa. Il signore la seguì con passo veloce mentre Alma girò l'angolo non curante di ciò a cui stava andando incontro ma, in effetti, chi doveva davvero preoccuparsi non era lei. Quando l'uomo prese la via alla sua destra, rimase stupito nel vedere che la ragazza era scomparsa. << Perduto qualcosa? >> chiese una voce femminile. Lui si voltò di scatto e sorrise:

<< Eccoti! Mi domandavo dove fossi finita. Una gattina come te non dovrebbe girare tutta da sola, specie di sera >>.

Lei sorrise pensando a come si sarebbe divertita da lì a poco: << I maniaci come te non dovrebbero andare subito al dunque? >>. L'uomo si avvicinò sorridendo pensando che dopo tutto non era spiacevole per una volta incontrare una persona consenziente; avrebbe preferito usare la violenza ma non poteva di certo perdere un'occasione del genere.

La prese con forza e la sbatté al muro. << Allora che ne dici come inizio? Vuoi subito aprire le gambe o facciamo con calma? >> disse con voce vogliosa. Lei sorrise prontamente:

<< Povero ingenuo. Hai scelto proprio la ragazza sbagliata >>. Detto questo, con rapidità, afferrò i pantaloni all'altezza dei genitali dell'uomo. La presa lentamente si faceva sempre più incisiva.

<< Che cazzo stai facendo? >>. Alma con la mano libera prese il collo della sua vittima e con scatto fulmineo lo girò mettendolo con le spalle al muro. Con il poco fiato che aveva in gola cercava di sfogare il suo dolore ma era inutile: la ragazza aveva una forza incredibile. Quest'ultima godeva nel vedere il volto della vittima pieno di terrore: << Non immagini quanto piacere sto provando a farti questo >> disse Alma con uno sguardo sadico. L'uomo sudava copiosamente e cercava di fare il possibile per liberarsi da quella morsa infernale. << Di solito le persone come te le uccido senza pensarci due volte. Ma questa volta farò un'eccezione >>. Strinse ancora più forte bucando i pantaloni del malcapitato; poi con un movimento rapidissimo diede un forte strattone. L'uomo era per terra dall'altra parte della strada e gridava con quanta voce aveva in gola: i genitali erano rimasti nelle mani di Alma.

<< Te l'avevo detto che avrei fatto un'eccezione. Non ti ho ucciso >>.

Il sangue scuro usciva vistosamente dalla ferita mentre la vittima si dimenava al limite del dolore.

La ragazza sorrise e senza farsi troppi problemi proseguì verso casa. Ma dopo pochi passi si girò nuovamente guardando l'uomo dimenarsi. << Sai, ho cambiato idea! >> e detto questo, una scarica elettrica uscì dalla sua mano colpendo in pieno la persona a terra. Il corpo bruciava dall'interno mentre i bulbi oculari sputavano fuoco: passò qualche secondo prima di diventare cenere fumante.

Quando la porta suonò, ad attenderla c'era Paolo: << Credevo ci mettessi di meno a fare la spesa. Una lumaca ti avrebbe battuto >>. Lei rispose che era stata trattenuta e che comunque non erano affari suoi quanto tempo ci metteva a fare commissioni.

ALMADove le storie prendono vita. Scoprilo ora