capitolo 2

13 2 0
                                    


Non può essere poi così difficile trovare una stanza Cass, puoi di certo farcela , rigiravo tra le mie mani mille volte la cartina per orientarmi al meglio, ma questa volta il mio intelletto non mi poteva aiutare, ero sempre stata pessima nel ritrovare la giusta via , stavo per perdere la pazienza quando sentii una giovane voce provenire dalle mie spalle <ti serve una mano? Sono sempre stato bravo nel salvare le donzelle in difficoltà, diciamo che è una delle mie doti migliori >. Restai immobile davanti a quel ragazzo che doveva avere più o meno la mia età , con gli zigomi perfetti, gli occhi azzurri cielo e un sorriso che poteva illuminare una stanza , allungai le braccia e gli diedi la mappa che avevo stropicciato per bene e gli indicai con il dito il luogo in cui ero diretta <sto cercando la mia stanza ma questo posto sembra un vero e proprio labirinto>.

Il ragazzo mi afferrò per un braccio e mi porto con se , una parte di me era spaventata, stavo seguendo uno sconosciuto senza sapere dove mi stava portando, ma l'altra parte, quella razionale mi riportò alla realtà , decisi così di fidarmi del cavalier servente che, come aveva promesso, mi condusse davanti alla mia stanza < 345> affermò con grande entusiasmo . <grazie mille sei stato davvero molto gentile, sono nuova come avrai capito e diciamo che l'orientamento non è uno dei miei punti forti> un sorriso brillante invase la sua faccia e portò in avanti la mano cercando la mia <sempre pronto per aiutare una giovane donzella in difficoltà. Comunque piacere Logan, sono sempre in giro quindi se hai bisogno, basta chiedere> , feci un timido sorriso aprii la porta e quel bel volto che mi aveva salvato svanì quando la chiusi dietro di me.

<ciao!> squittì una voce davanti a me, aprii subito gli occhi per vedere chi fosse, era una ragazza alta con delle gambe slanciate e due occhi verdi profondi , sembrava una dea, indossava dei jeans corti e un top molto aderente, sapeva di essere bella e metteva in mostra le sue curve senza vergognarsene. <piacere Cass , sono la tua nuova coinquilina, sai per caso indicarmi la mia stanza ?> <eccola qui , non credevo che qualcuno potesse iscrivere al secondo semestre ! devi avere dei familiari importanti dato che ti hanno dato questo privilegio> mi sembrava una ragazza molto schietta e sincera, quello che pensava diceva senza preoccuparsi di poter passare per una tipa antipatica, con la mia solita timidezza dissi che avevo vinto la borsa di studio e che sarei stata li solo per sei mesi, giusto il tempo di terminare gli studi e laurearmi. Presi le mie cose ed entrai nella stanza prima di chiudere la porta la sentii concludere la conversazione <comunque io sono Josephine, jos per gli amici, ben venuta a New York ragazzina>.

Jos sembrava una tipa con cui poter fare amicizia, ero certa che mi sarebbe piaciuta , vidi il letto a una piazza e mezza e mi gettai su di esso come se avessi affrontato delle prove disumane che mi avevano distrutta. Aprii gli occhi, non potevo crederci che avevo dormito due ore, si erano fatte le sette e nella mente fluttuava il vago ricordo della segretaria che mi incitava a non fare tardi per i pasti perché la mensa avrebbe chiuso ad orari ben precisi. Mi alzai di scatto e pensai che avrei dovuto chiamare la mamma, forse potevo evitare la cena e accendere skype per poterla vedere e dirle che stava andando tutto bene per il momento, ma il mio stomaco brontolò così forte che capii che era il momento di mettere qualcosa in bocca, senza pensarci troppo presi le chiavi della mia stanza e il telefono e mi diressi verso la mensa.

Enorme, una gigantesca stanza piena di ragazzi che mangiavano e socializzavano tra di loro , nella mia vecchia università a roma non c'erano mai stati così tanti ragazzi nella stessa stanza , soprattutto non a mensa dato che il cibo che servivano era tremend, insipido e molle, era quasi come se mangiassi della gomma. Mi avvicinai al bancone in cui erano sistemate le varie pietanze e presi le prime cose che mi capitarono a tiro, ero troppo affamata per poter decidere cosa volevo mangiare , così, una volta riempito il vassoio, mi diressi verso un tavolo semi vuoto e mi balzò alla mente la voce di mia madre che mi raccomandava di socializzare il più possibile e di fare amicizie che mi avrebbero aiutato ad attraversare al meglio il percorso che stavo intraprendendo , decisi allora di sedermi vicino ad alcune ragazze . erano tre amiche che continuavano a chiacchierare di tutti i ragazzi del college e dare dei voti ad ognuno di essi , quando senti il nome di Logan e una ragazza affermare che era decisamente un nove non potei non ridere, aveva perfettamente ragione quel ragazzo sfiorava la perfezione , ma subito mi ripresi dai miei pensieri quando quelle tre pettegole mi squadrarono da capo a piedi come se avessi invaso un territorio sacro. continuai a mangiare facendo finta di niente , ovviamente quelle ragazze erano troppo belle e popolari per poter stringere amicizia con una come me, una che non aveva niente di speciale oltre alla grande capacità di isolarsi dal mondo come nessuno sapeva fare . mentre mettevo l ultimo boccone in bocca sentii le ragazze iniziare ad agitarsi < o mio dio ! sta venendo verso di noi , sono certa che verrà da me per chiedermi di partecipare alla festa che sta organizzando a casa sua> ,la bionda sistemò con una mano i suoi lunghi capelli lisci e si passò la lingua sulle labbra quasi come se volesse attirare la sua attenzione. < sai mi sono appena ricordato che non mi hai detto come ti chiami dolce donzella> come udii le sue ultime parole capii che si stava rivolgendo a me, alzai gli occhi e non potei fare a meno di fissare le sue labbra carnose e sexy, <Cassandra ,ma puoi chiamarmi Cass> ,< bene Cass volevo assolutamente essere certo che verrai alla mia festa il prossimo fine settimana, così potrai conoscere nuove persone > . rimasi in silenzio per qualche minuto e poi dissi < cercherò di esserci, grazie per l'invito>, mi strizzò l occhio e se ne andò, non mi voltai per guardarlo, sarei sembrata una di quelle ochette affascinata dal ragazzo più bello della scuola ,sorrisi tra me e me , presi il mio vassoio e mi diressi verso il bancone per lasciare ciò che era avanzato quando, all improvviso, una delle tre pettegole si alzò di scatto e mi tirò il vassoio in faccia come un gesto di sfida, come se l'avessi offesa profondamente e ora me la stava facendo pagare. Raccolsi le cose che erano cadute a terra poggiai tutto sul tavolo mentre il resto dei ragazzi nella mensa mi fissavano e ridevano sotto i baffi e scappai via, era il mio primo giorno in quel college e già ero riuscita a farmi dei nemici , ero riuscita ad essere quasi invisibile nella mia vecchia università e quasi mi mancava quella sensazione di non essere vista da nessuno. Spalancai la porta della mia stanza e Jos distesa sul divano con quello che pensavo fosse il suo fidanzato mi fissava spiazzata < per caso c'è stata una battaglia in mensa e me la sono persa ?> incalzò e senza fiato le raccontai l accaduto <non posso credere che tu ti sia messa contro Regina, saranno i sei mesi più lunghi della tua vita>. Regina? Chi diavolo era Regina e chi le dava il diritto di prendersela con le persone senza un valido motivo? credevo che queste cose succedessero soltanto al liceo ma mi sbagliavo di grosso, i figli di papà sono sempre gli stessi, non cambiano mai, a qualunque età e in qualunque parte del mondo.

Andai nella mia stanza, si erano fatte le nove, feci un breve conto ,a casa erano le tre di notte , mia madre si era di certo già messa a letto così decisi che l'avrei chiamata domani, mi levaii i vestiti sporchi e li misi nel cesto della biancheria quando suonò il cellulare , era un numero sconosciuto , ero solita non rispondere a chiamate del genere, ma ero anche decisa a fare uscire una nuova parte di me quindi feci scivolare il dito lungo lo schermo dell' iphone e risposi <pronto> era la voce di un anziana signora e subito capii che era quella di mia nonna, voleva sapere se ero arrivata e come mi trovavo , dopo qualche minuto di chiacchiere convenzionali mi invitò a pranzo il giorno dopo per poterci conoscere un po' meglio , non potevo di certo rifiutare, d'altronde era la donna che aveva messo al mondo mio padre e che aveva anche accettato di aiutarmi con il pagamento di vitto e alloggio , accettai la sua offerta e misi giù. Mi infilai nel pigiama leggero che avevo deciso di portarmi e subito mi sistemai sotto le coperte, quel silenzio non mi stava affatto aiutando sentivo già la mancanza di casa e una lacrima scese lungo il mio viso. No, non potevo già piangere, era solo il mio primo giorno ero certa che le cose con il tempo sarebbero andate meglio , i miei pensieri si fecero sempre più silenziosi fino a quando non caddi in un sonno profondo. Aprii gli occhi e allungai un braccio per arrivare al telefono in modo da vedere l orario, erano le otto e 15 la mensa avrebbe chiuso nel giro di quindici minuti non potevo proprio evitare il mio caffè mattutino, era fondamentale per poter sostenere le 4 ore di lezione che mi aspettavano , mi alzai dal letto mi misi le converse che avevo buttato nell armadio il giorno prima e uscii dalla mia stanza, senza nemmeno pensare al fatto che ero in pigiama. Tirai un sospiro di sollievo quando vidi che la mensa era ancora aperta, presi una merendina e feci una ricarica di caffè, quando mi accorsi che alcuni ragazzi mi stavano fissando capii che per la fretta non mi ero rivestita, li guardai e passai oltre, era un pigiama adorabile quello che indossavo non so perché avrebbe dovuto destare così tanto stupore, pensai tra me e me , ero troppo contenta di avere la mia razione di caffè mattutino per pensare alla figuraccia che avevo fatto davanti agli altri studenti. Finito di mangiare tornai al dormitorio mi feci una doccia veloce e mi misi dei jeans strappati e una t-shirt , presi il giubbino di pelle e uscii pronta per affrontare il mio primo giorno di lezione, sapevo che sarebbe stata dura, ma ero pronta perchè non c'era niente di più importante per me che diventare una giornalista così da poter raccontare la verità.

Wow! Una lezione fantastica, ero riuscita a prendere perfettamente gli appunti e avevo anche fatto qualche domanda al professore per confrontare le nostre idee, sembrò molto impressionato, non credevo che potesse andare così bene, ero fiera di me stessa ed ero emozionata all'idea di raccontare tutto a mia madre. Era l'una e mia nonna mi stava aspettando di fronte alla porta corsi verso di lei per presentarmi ma mi precedette con un caloroso abbraccio , rimasi senza parole, i miei genitori mi avevano sempre detto che la nonna e il nonno non erano dei tipi affettuosi, ero senza parole < mio dio come sei cresciuta! Andiamo, ho prenotato per noi due in un ristorantino italiano a due isolati da qui> . una volta entrati al ristorante iniziammo una fitta conversazione ma decisi di non fare domande riguardati il passato e il rapporto con mio padre, ero contenta di aver conosciuto finalmente Emily e non avrei di certo rovinato quella dolce atmosfera. Finito di mangiare ci salutammo con la promessa di vederci al più presto .

Terminata l ultima lezione della giornata mi diressi verso la mia stanza sperando che quella sarebbe stata la volta buona per poter chiamare mia madre, non ebbi nemmeno il tempo di pensarci che mi squillò il telefono <pronto bambina mia!> la sua voce mi fece trasalire, un giorno senza di lei e già mi mancava come l'aria < mamma che bello sentirti mi dispiace per non averti chiamato prima ma ho dovuto sbrigare molte cose , tra cui un incontro con la nonna a pranzo, è stata molto gentile >. Dopo mezz'ora di racconti riagganciai il telefono e uscii dalla mia stanza per vedere se jos era rientrata, stava distesa sul divano e guardava la tv, mi misi davanti alla sua visuale per ottenere la sua piena attenzione e le chiesi se voleva unirsi a me per andare a mangiare in qualche posto , così avremo avuto l'occasione per conoscerci meglio. Spalancai la porta di un pub , avevamo deciso di non allontanarci troppo da casa e così jos mi portò in questo ritrovo per ragazzi che frequentavano la NYU , difatti vidi molti volti che avevo già inquadrato, chi a mensa, chi a lezione con me . passammo una bella serata mangiando patatine e bevendo birra, era davvero una ragazza simpatica anche se aveva una barca di soldi non era una di quelle che se la tirava per il suo fondo fiduciario senza fine. Una volta rincasate mi misi al letto e pensai che era proprio quella la sensazione che mi era mancata , essere felice anche solo per le piccole cose, il sorriso mi era tornato sul volto e tutto questo era stato possibile solo grazie a mia madre .



  VI ANDREBBE DI FARMI SAPERE COSA NE PENSATE? SE AVETE VOGLIA LASCIATE UN COMMENTO O ANCHE UN VOTO BASTERà GRAZIE MILLE :D  


il mio nuovo inizioWhere stories live. Discover now