capitolo 5

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<cassie, è il giorno più bello della mia vita Michele mi ha detto che mi ama e presto partirò con lui per andare in vacanza, la vita potrebbe essere migliore di così? Cassie attenta ... Cassie frena, frena !> giro la testa il tempo necessario per vedere una Mercedes che a tutta velocità prende in pieno la nostra auto dal lato di mia sorella, vedo il suo volto rigato dal sangue, sento le sue urla di dolore e poi più nulla. Mi risveglio ansimante, questo sogno mi perseguita dalla notte dell'incidente, rivivo mille volte quella scena, pensando e ripensando a cosa avrei potuto evitare di fare per poter salvare la vita mia sorella, ma non riesco mai a venirne a capo e un vuoto si apre nel mio petto, mi manca il respiro e sento la bile risalire al ricordo della faccia martoriata di Sylvia, il mio dolce angelo.

È iniziata una nuova settimana ma non sono dell'umore per sedermi in prima fila come la brava studentessa modello che vorrei essere quindi con gli occhiali da sole ancora addosso e il mio bicchierone di caffè mi posiziono all'ultima fila in modo da non dare nell'occhio. Credo di essermi appisolata per qualche secondo per all'improvviso sobbalzo quando sento un profumo familiare, sollevo gli occhiali e mi giro verso destra e sorrido al mio nuovo vicino di banco <ei Carter non sapevo che frequentassi la mia stessa lezione non ti avevo mai notato><se dici così mi spezzi il cuore, come mai hai abbandonato la tua solita prima fila ?><non avevo voglia di seguire la lezione e rispondere al prof quindi mi sono defilata ><bè sono contento di averti come compagna per oggi, allora che ne dici se al termine della lezione ti porto in un posto?><mm... sai non ti conosco neanche perché dovrei fidarmi di te? Magari vuoi portarmi in un bosco e uccidermi e lasciare li il mio corpo in modo tale da non essere mai scoperto><wow! L'ultima volta che ho fatto la stessa domanda ad un'altra ragazza mi è saltata addosso e non la smetteva di ripetere che non vedeva l'ora di stare sola con me > <devo dire che sei davvero molto modesto! Comunque non ho detto che non sarei venuta solo che non mi fido di te, ma oggi è una giornata abbastanza schifosa da potermi buttare in un avventura > i suoi occhi si scuriscono, è come se percepisse i miei pensieri più tetri. Finita la lezione mi alzo e Carter mi prende la mano e mi trascina fuori, sembra quasi che non veda l'ora di uscire da qui perché anche lui come me è pieno di angoscia, ci stiamo dirigendo verso una harley, quando arriviamo li prende un casco e me lo mette sulla testa e poi sale sulla moto facendomi un piccolo cenno con il capo, faccio un respiro profondo e poi prendo tutto il coraggio che ho e salgo dietro di lui, come da gas mi abbraccio stretta a lui perché la paura ha preso il sopravvento e lo sento mormorare <è perfetto> , ha proprio ragione stare li con lui mi sembra la cosa migliore che mi potesse capitare. Dopo circa venti minuti Carter si fermò davanti ad un piccolo parco, una volta scesi dalla moto mi prese per mano e iniziò a parlare < quando mi capita di essere arrabbiato o sono semplicemente triste prendo la mia moto e parto senza meta, perché solo li riesco a sentirmi meno oppresso, oggi ho visto il tormento nei tuoi occhi e ho pensato che ti avrebbe aiutato> sembrava titubante come se non fosse certo di aver fatto la scelta giusta, mi fermai all'improvviso e lui fece lo stesso girandosi verso di me e mi buttai tra le sue braccia, <grazie avevo proprio bisogno di questo> all'inizio si irrigidì tra le mie braccia ma poi lo sentii rilassarsi e mi sussurrò all'orecchio <quando vuoi piccola>.

Qualche ora dopo ero distesa sul divano con un aria sognante, quel pomeriggio era stato uno dei più belli da sempre, io e Carter avevamo parlato di tutto, ovviamente molti argomenti superficiali ma era stato così carino, ancora sentivo le sue labbra sfiorare la mia guancia, era così vicino e desideravo davvero molto che mi baciasse ma poi è sbucato un suo amico che gli ha mormorato qualcosa all'orecchio e chiedendomi scusa è scappato in tutta fretta, lasciandomi con sola con il suo amico che mi lanciava dei sorrisi maliziosi e poi anche lui giro sui tacchi e se ne andò.

Sentii qualcuno bussare alla porta e guardai l'orologio erano le otto e per quella mattina non avevo lezioni, mi alzai e trascinando i piedi ancora addormenta aprii la porta ed eccoli li Logan con un sorriso stupendo e una tazza di caffè in mano < buongiorno splendore mi dispiace averti svegliato, ho incontrato la tua amica Jos e mi ha detto che oggi non avresti avuto lezione, quindi volevo chiederti di fare colazione insieme ma lei mi ha consigliato di portarti un caffè nero altrimenti me la sarei dovuta vedere con una Cassie molto scorbutica> avrei ucciso Jos appena l'avrei rivista,ma prima dovevo assolutamente togliermi questo ridicolo pigiama < due minuti e sono da te, entra dai> .

Mi precipitai in camera indossai un paio di jeans strappati, una t-shirt buttai giù il mio caffè e prima di uscire mi lavai il viso e i denti mentre ero in bagno però qualcuno bussò alla porta, e sentii Logan dall'altra stanza dire che avrebbe aperto lui, una voce maschile familiare inizio a gridare nell'altra stanza decisi quindi di raggiungere il salotto mentre mi infilavo le mie converse bianche come entrai due paia di occhi mi stavano fissando <ehi carter ! come mai qui?> guardò me e poi Logan e poi posò di nuovo il suoi occhi glaciali su di me < niente me ne stavo giusto andando> senza darmi il tempo di riflettere era già scappato via, non so come ma mi ritrovai fuori dalla mia stanza inseguendo Carter e chiamandolo, si bloccò improvvisamente e si girò nella mia direzione < maledizione carter non mi hai dato nemmeno il tempo di spiegare><non devi spiegare nulla, anzi non so nemmeno perché sono venuto da te ho meglio da fare che stare dietro a una ragazza piagnucolosa > come disse quelle parole il mio cuore smise di battere, non credevo davvero che lui potesse essere così crudele, girai sui tacchi e me ne tornai nella mia stanza.

Ero seduta in un bar e mi stavo gustando un ottimo muffin, Logan seduto davanti a me continuava a chiacchierare ma io non riuscivo a smettere di pensare alle gelide e crudeli parole di Carter, non riuscivo a capire cosa o chi lo avesse spinto a reagire così, forse Logan gli aveva detto qualcosa o forse non aveva voglia di perdere tempo con me proprio come aveva detto, credevo che avessimo creato un legame ma probabilmente era solo una tattica per portarmi a letto.

Era tardo pomeriggio e dovevo andare alla lezione che condividevo con Carter quando mi trovai davanti al corridoio dalla parte opposta sbucò lui, e le mie gambe smisero di muoversi, al suo fianco aveva una piccola ragazza rossa che strusciava le sue tette enormi sul braccio tatuato di Carter, disgustoso pensai, quando lui alzò lo sguardo come se mi avesse percepito mi fece un sorrisetto malizioso e poi entrò in classe, lo seguii e presi posto vicino a un ragazzo moro con dei grandi occhiali <ehi posso sedermi qui?><certo, piacere sono Josh><cassandra!> al termine della lezione decisi di sistemare i miei appunti prima di uscire, ovviamente era solo un metodo per temporeggiare non avevo di certo voglia di incontrare Carter dopo tutto quello che mi aveva detto.

Rientrai nel mio dormitorio e trovai Jos intenta a studiare,< ehi come è andata con Logan? Mi sembra molto interessato!> <bene è carino ma .. non lo so c'è qualcosa che non mi convince di lui a volte sembra proprio che se la tiri un po' troppo ><bè questo è perche se lo può permettere Cassie è stupendo e pieno di soldi, comunque stasera ci sarà una festa al pub vicino al campus ti usci a me ?><non credo devo recuperare un po' di studio e poi ho un pezzo da scrivere per il giornale, lo sapevi che si sospetta che ci siano degli incontri di lotta clandestini organizzati dai ragazzi dell'ultimo anno ? devo cercare qualche fonte e scrivere un articolo> il capo redattore del giornale dell'università infatti ci aveva assegnato il compito di trovare più informazioni possibile su questo argomento in modo tale che poi lui avrebbe potuto scrivere un bel pezzo che gli avrebbe dato notorietà ma fino a quel momento non aveva trovato nessuno che volesse fare la spia e raccontare la verità.

La verità adoravo saperla e dirla, dopo l'incidente di mia sorella moltissime bugie e congetture vennero fatte e grazie a false testimonianze il bastardo che aveva ucciso mia sorella era riuscita a farla franca, era questo il motivo per il quale volevo essere una giornalista, volevo portare a galla la verità bella o brutta che fosse, era quello il mio compito.

Jos mi strappò dalla mia riflessione <mmm.. no non ne so niente .. bè se non vieni con me io allora vado, buona notte Cassie e fai la brava mi raccomando> non mi sembra molto convinta mentre mi dava la sua risposta riguardante le lotte clandestine, decisi cosi che avrei ripreso il discorso in un altro momento, mi diressi nella mia stanza mi misi un camicia da notte che arrivava sopra al ginocchio e mi sistemai nel letto con il pc sulle ginocchia intenta a fare ricerche sui ragazzi dell'ultimo anno, volevo avere dei nomi e delle facce a cui poter chiedere informazioni, era mezzanotte inoltrata quando decisi finalmente che era l'ora di mettersi a dormire.

il mio nuovo inizioWhere stories live. Discover now