A primo impatto la casa non sembrava tanto male! Era arredata in modo semplice ma moderno. Entro e un profumo di nuovo, misto a quello di un detersivo mi pervade. Mi ricorda moltissimo uno di quei detersivi che usava mia nonna per pulire i pavimenti in estate, quando nella mia spensieratezza, dopo aver giocato tutto il giorno in giardino, tornavo a casa per la merenda che mi preparava accuratamente sul tavolo.
Il salone era enorme e al centro di esso c'era un tavolo di vetro con un divano color panna che davano davanti a un camino in pietra. La stanza era molto illuminata con enormi finestre scorrevoli che davano alla terrazza da cui si intravedeva un piccolo parco tra gli enormi edifici. Faccio un giro rapido della casa e alla fine scopro che non era davvero così male e confermo quello che stavo pensando appena entrata. Mi dirigo verso le camere da letto, che sono due, e molto simili tra loro. Scelgo la mia e inizio a portarci dentro tutta la mia roba mentre mamma fa lo stesso nella sua stanza.
La mia stanza è di un colore che ricorda molto il divano della sala ed ha una finestra con un piccolo terrazzo. È abbastanza spaziosa ma penso che ridipingerò le pareti di un grigio chiaro lasciando il soffitto bianco e magari la renderò più mia con lo stile che utilizzavo nella mia vecchia casa. Ho nello scatolone tutte le mie foto e quelle scattate con mio padre e magari potrebbe venir fuori una cosa molto carina.Roma è davvero una città molto caotica, sinceramente mi aspettavo qualcosa di diverso, un pò come nei film. Inizialmente ho avvertito subito il caldo umido della Città che mi ha creato un leggero blocco sull'altezza toracica ma presto mi abituerò. Alla fine non è una città così tanto male, basta solo farci l'abitudine.
Mentre io e mia madre passeggiamo tra le vie illuminate del centro diamo un'occhiata a tutte le vetrine dei negozi e ci soffermiamo su una piccola pasticceria che era ancora aperta ma che all'interno era completamente vuota se non fosse stato per un commesso che dava le spalle al bancone.
I dolci che erano esposti sui piccoli ripiani della vetrina erano davvero invitanti e guardo mia madre in cerca di un accenno. Istintivamente lei guarda me e mi sorride furtivamente indicando con un piccolo cenno di testa la vetrata."Che ne dici di un piccolo spuntino notturno?" Chiede mia madre.
"A dire il vero non lo so"
"Guarda che un piccolo dolcetto ogni tanto non ti rovina la linea! Puoi fare uno strappo alla regola per questa sera?"
Rido e do un cenno di assenso poi mia madre si fa strada ed apre la piccola porta verde che subito fa suonare un campanellino nella parte superiore.
Il commesso si volta di scatto attratto dal rumore e dal fatto che qualcuno fosse entrato nel negozio e mi accorgo immediatamente che si tratta di un ragazzo che ha più o meno la mia età.
È abbastanza alto, i capelli castani rasati ai lati e raccolti in una cresta non molto alta, un sorriso dolce e delicato che in tutto dava al volto un'espressione di sicurezza e serenità e un piccolo piercing sul labbro inferiore che dava un tocco di misterioso."Buonasera, cosa desiderate?" Chiede.
Mia madre si guarda intorno poi si ferma a guardare una pila di dolcetti disposti sulla piccola vetrata del bancone.
I dolcetti che ha mirato sono delle piccole ciambelline alla vaniglia ricoperte di glassa ai mirtilli. Solo a guardarle mi viene una stretta allo stomaco.
Fortunatamente mia madre, avendo origini italiane, sa parlare l'italiano trasmettendolo anche a me fin da quando sono nata anche se non è proprio perfetto, così lei chiede al ragazzo di incartarci le due ciambelline e mentre lui esegue il suo lavoro osservo la vastità dei dolcetti e di pane che erano lì dentro e penso divertita che non riuscirei neanche un giorno a lavorare in un posto del genere!
Mia madre prende il pacchetto ed esce salutando il ragazzo e io faccio lo stesso.Le vie di Roma sono affollatissime di gente nonostante siano quasi le undici e mezzo di sera ma la stanchezza dovuta al viaggio della mattina inizia a farsi sentire. Muovo a fatica le gambe e penso che sia arrivata l'ora di tornare a casa.
Al ritorno prendiamo un autobus di linea che ci porta davanti alla stazione della Metro. Facciamo i nostri biglietti e attendiamo che arrivi la nostra linea mentre qualche persona accanto a noi inizia ad avvicinarsi alle linee d'arresto. Poco dopo la nostra Metro arriva e si ferma proprio davanti ai nostri piedi. Noto immediatamente che è piena di gente e penso subito che sarà un lungo viaggio che dovrò fare in piedi aggiunto alla stanchezza.
Dopo tre fermate fortunatamente arriviamo alla nostra e appena la porta si apre scendo velocemente in cerca di aria fresca da respirare. Mia madre mi sorride divertita e usciamo dalla stazione avviandoci verso casa.
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L'altro lato di Me
Mystery / ThrillerSì può davvero riniziare tutto da zero? Partire per una meta sconosciuta, da un giorno all'altro, per poi ritrovarsi al principio della propria vita? Tutto sembra davvero impossibile quando tutto ciò che ami di più si frantuma in tanti piccoli pezzi...