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Il vento, mi scompigliava tutti i capelli.
Estraetti il bigliettino dalla tasca, West Meaburn Street, numero tre.
Controllai bene che ci fosse tutto l'occorrente nello zaino.
Esitai prima di suonare il campanello.

"Calum Hood?" dissi.
"sono, io cerchi qualcosa..?"
Chiese scocciato.
"Vengo, per Smith. "
"Oh accomodati, entra."

Mi guardai un pò attorno, l'abitazione era poco curata.
Cartoni di pizza, e barattoli di birra vuoti imbrattavano il pavimento.

Dopo pochi istanti tornò col malloppo tra le mani.

"Sono trecento dollari."
Gli porsi il sacchetto e mi diressi verso l'uscio.

Mi risistemai i capelli dietro le orecchie, e mi chiesi ancora una volta il perché di tutto ciò, perché nonostante tutto contunuassi a eseguire ordini da mio padre.
Tirai fuori il pacchetto di sigarette dallo zaino, insieme all'accendino, posai la sigaretta tra le labbra e l'accesi.
Aspirai e buttai fuori.
La cenere cadde sull'asfalto, che calpestai.

"Jane, che cosa ci fai qui?"
mi voltai.
"Michael" sussurrai. istintivamente lasciai cadere la sigaretta per terra.
sembrava incazzato.
"Che cazzo ci facevi in quel fottuto appartamento?"
"Michael calmati"
"ripeto, che ci facevi da quel pezzente di Hood?"
abbassi lo sguardo, delle lacrime rigarono il mio viso.
"vieni ti porto via da qui"
Mi prese per mano, una strana sensazione mi attraversò lo stomaco, pensai di stare bene.

Lungo tutto il tragitto nessuno dei due aveva avuto il coraggio di spiccicare una parola.
Arrivati davanti casa mia feci un cenno di saluto con la mano,e mi diressi verso la porta.
Ma Michael mi afferrò per un braccio e mi tirò verso di lui.
Tra i nostri visi, c'erano pochi centimetri di distanza, troppi, pensai.
"non questa volta" disse solamente allontanandosi.

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