Capitolo 5

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La scalinata è di un bianco marmoreo lucidissimo che risplende alla rosea luce dell'imbrunire ai miei piedi.
Lo scorrimano, anch'esso di marmo puro è freddissimo al tatto, e salendo le scale provo un brivido di freddo, nonostante l'ottima temperatura che è presente in qui. Arrivato in cima alla scalinata, mi trovo davanti un corridoio come quello al piano inferiore, appena prima delle scale, solo che alle pareti non c'è appeso alcun quadro e non c'è nessuna finestra perché le pareti sono occupate da portoni di legno un po' trasandati.
Appesi ad ognuno di essi ci sono delle targhette bianche con incisi sopra alcuni nomi scritti in un nero scurissimo.
I nomi somo tutti maschili, e da questo intendo che è il posto delle Cameremie maschili.
Cerco quella con il mio nome. La trovo quasi subito, è in fondo alla destra delle scale.
Il portone della mia Cameremia è uno di quelli nelle miglior condizioni, spingo in avanti e dopo qualche sforzo il portone si apre, facendo un fracasso terribile.
L'interno ee abbastanza confortevole, ee una stanza circolare, al centro c'è un tavolo rotondo abbastanza grande (ci potevano stare sedute comodamente 6 persone) circondato da tappeti (rigorosamente neri e viola scuro), dietro al tavolo poggiano al muro due letti a castello sempre in legno divisi da un grosso armadio marrone, anche questo un po' trasandato.
Il lato destro della stanza circolare è occupato da un camino di media misura, acceso con due grossi pezzi di legno che sprigionano fiamme blu-violacee.
Il lato sinistro della stanza è invece occupato da un'altro portone di legno, purtroppo chiuso. La luce d'imbrunire che illumina la stanza entra grazie a delle grandi finestre stanziate poco prima del soffitto.

Seduto su un letto c'è un ragazzo dai capelli molto biondi, occhi azzurrissimi e vestito con una casacca nera e due braghe, anch'esse nere.

"Ehi",mi saluta gentilmente il ragazzo seduto.

"Ehi.."ricambiò io con un cenno della mano.

"Tu saresti..."

"Ah, giusto scusa, io sono Alexis, 16 anni, a Novembre 17. Tu sei?"

"Io sono Fennak, figlio di Raghnir, demone, 16 anni, tra due settimane 17" si strofina i bondi capelli e poi continua,"come mai sei arrivato così tardi? L'anno è cominciato ieri e oggi ci sono i preparativi per l'inizio delle lezioni!" esclama Fennak.

"Ehm, io non sapevo...si..beh..non sapevo di essere un demone." mi vergogno.

"ah, e devi fare il test per vedere se sei un Infidus ?" mi chiede Fennak.

"Un cosa?"

"Un Infidus, vedo che non sai molto del mondo qua, comunque è un metà angelo che dalla nostra specie viene considerato impuro e quindi mandato a vivere sulla Terra."

"Ah, capito..comunque spero di non esserlo!" e sorrido, me ne aveva già parlato Therox.
Fennak mi ricambia il sorriso.
"Comunque il mio nome è Fennak, ma puoi chiamarmi semplicemente Fenn, come fanno tutti..o almeno quelli a cui sto simpatico." disse con un velo di tristezza.

"Ehi, cosa succede?" e mi siedo accanto a lui nel letto, come gesto di solidarietà.

"Li vedi? Questi capelli biondo chiaro e questi occhi azzurri? Non sono caratteristiche di un demone anzi, ma quelle di un Angelo purtroppo...beh mia nonna era un angelo, però io sono a tutti gli effetti un demone, apparte le caratteristiche fisiche, e per questo mi discriminano qui. Per non parlare della società, ho fatto molta fatica ad entrare in questa Accademia. Spero di riuscire a passare il test domani.", ha gli occhi lucidi e gli appoggio una mano sulla spalla in segno di conforto.

"Dai che lo passi quel test, se ti serve conforto comunque io sono qua eh. Amici?" chiedo speranzoso io. Mi sembra una brava persona, onesta. E in un mondo nuovo non c'è cosa più utile che farsi buoni amici.

"Amici." mi conferma Fenn. Sorrido.

Fenn mi consiglia quindi di vestirmi con i vestiti tipici di questo posto che sono piegati e riposti nel mio letto. Mi spoglio dei miei vestiti e mi metto i nuovi indumenti. Mi cambio completamente e mi vesto con mutande, canottiera, maglietta casacca e pantaloni; tutti neri.
Sono proprio come quelli di Fenn.
Si avvicina la notte e dopo una lunga chiacchierata decidiamo di coricarci per dormire.

"Ma siamo solo noi 2 Fenn?" gli chiedo quindi io.

"Domani dovrebbe arrivare un ragazzo o una ragazza dalla Corona Bianca, speriamo soltanto che non sia presuntuoso come quelli che abitano lì. Comunque buonanotte!"

"Notte" gli rispondo io, e in uno schiocco di dita mi addormento.

Markavas. La Verità. [#Wattys2016]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora