Capitolo 6

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La mattina seguente mi sveglio tranquillamente, mi stiracchio e mi alzo in piedi.
Un po' indolenzito mi siedo sul tavolino in mezzo alla stanza e mi strofino le palpebre.
Una luce fioca entra dalla finestra, c'è un aria un po' viziata.
Appoggio la testa tra le braccia incrociate e richiudo per qualche minuto gli occhi. All'improvviso un sobbalzo mi prende il cuore, oggi è il giorno della prova!
Mi alzo di scatto dalla sedia quasi facendola cadere e mi volto alla ricerca di Fenn. Sul suo letto non c'è.
Sono in ansia allo stato puro, devo essere giù alle 7:00 e non so neanche che ore sono! Cerco disperatamente un orologio, ma non ne trovo neanche uno. Così, a mio malgrado mi metto a cercare tra le cose di Fenn e finalmente trovo un orologio da taschino foderato in pelle, sono esattamente le 6:45. Che fortuna! penso.
Ora che so di essere in perfetto orario, mi riprendo e vado in bagno a lavarmi i denti. Una volta uscito mi vesto con degli indumenti quasi uguali a quelli che avevo indossato la sera precedente. Mi rinfresco la faccia per svegliarmi completamente e esco dalla stanza, chiudo il portone, scendo le scale di marmo e vado fino in fondo al corridoio. Non avevo notato l'altezza di quei corridoi, il soffitto è altissimo ed è  decorato con degli strani simboli viola si sfondo nero. In fondo trovo Therox in piedi a braccia conserte che mi osserva.
Accenna ad un sorriso: "Allora? Come stai? Come ti senti? Sei pronto?"

"Se solo sapessi in cosa consiste questa benedetta prova!"

"Non ti conviene usare la parola "benedetta" qua, sai?"

Annuisco in silenzio, Therox mi fà segno di seguirlo e io faccio come richiesto. Ci stiamo addentrando in una parte del castello dove non sono mai stato (beh sono qui da una sola notte!), attraversiami vari corridoi e varie porta fino a raggiungere una grossa porta di ferro con incisa la scritta "ARENA".

"Devo entrare qui?" chiedo a Therox.

"Si, entra e vatti a sedere, cerca Fenn e siediti vicino a lui." Non so come potesse conoscere Fenn, ma d'altronde non m'importa.

"Va bene" e mi procingo ad entrare, una volta che ho aperto la porta a metà la curiosità prende il sopravvento: "Aspetta, come fai a sapere di Fenn.."

"Dai, vai vai" Therox mi spinge in avanti interrompendomi e chiude la porta alle mie spalle.

Mi trovo in un arena circolare. Gli spalti in legno vanno gradualmente sempre più in alto lasciando spazio al centro per una parte sabbiosa anch'essa circolare.
Non c'è il soffitto ma solo una grossa rete di ferro, si vede il cielo.
Le gradinate sono piene di ragazzi e ragazze della mia età e cerco Fennak con lo sguardo.
Lo trovo facilmente, è l'unico con i capelli biondi di tutta l'arena.
Salgo i gradini e mi siedo accanto a lui.

"Ehi Fenn, come mai siamo qui?" gli chiedo io.

"Moros deve fare il discorso di inizziazione dell'anno nell'Accademia, una cosa abbastanza noiosa ma mi hanno detto che la fa sempre".

Un fantastico sole risplende ora nel cielo senza nuvole accompagnato da un venticello fresco. Queste sono le ultime giornate di sole, si va sempre più sul freddo mentre Dicembre si avvicina.
Uno squillo di trombe risuona nell'Arena e Moros entra da una porta sotto gli spalti. È accompagnato da una vecchia signora dagli abiti un po' stracciati ed entrambi si mettono in piedi al centro dell'arena. Moros indossa l'armatura che ho visto per la prima volta a Therox quando mi era venuto a prendere due giorni fà. Si toglie la maschera d'oro facendo risplendere il suo viso al sole. Successivamente fà uscire dal palmo della sua mano Spiritus che si materializza davanti alla sua faccia fino a formare un cerchio perfetto.

Ci parla attraverso e la sua voce risuona piu forte di un esercito di trombe: "Benvenuti, benvenuti all'Accademia della regione della Corona Nera. Oggi inizia un nuovo anno per farvi diventare dei Guerrieri! Vi insegneremo ad usare ogni tipo di arma, come difendervi dai vostri simili e dagli Angeli, ma soprattutto a come utilizzare i vostri poteri..."

"Che poteri?!" chiedo frettolosamente a Fenn per non perdermi nessuna parola del discorso.

"Ognuno ha delle abilità da Demone che ha acquisito dalla nascita" disse Fenn come se fosse la cosa più normale.

Recepisco il concetto e ritorno ad ascoltare Moros che nel frattempo ha continuato il discorso "...e quindi tra precisamente 2 ore iniziano le lezioni per tutti, a parte per quelli del primo anno che dovranno eseguire il Test e a cui verranno presentati tutti i professori, Cavalieri e l'orario dell'addestramento. Oggi a quelli del primo anno verrà inoltre fatto fare un giro per tutta l'Accademia e verranno indirizzati all'acquisto dell'attrezzatura per poter frequentare al meglio i corsi. I ragazzi che non fanno parte del 1' anno sono comunque pregati di acquistare, nel caso in cui non l'abbiano ancora fatto,i libri per i loro corsi."
Non partecipo allo sbuffo contemporaneo che fanni tutti i ragazzi presenti nell'Arena, sto pensando troppo al Test. Di cosa si sarebbe mai trattato? Affrontare una qualche creatura di quel mondo? O magari del mondo degli Angeli? Oppure devo combattere contro qualcuno? Non lo posso sapere, e nemmeno Fenn lo sà, purtroppo.

E Moros continua "Quelli del primo anno mi seguino da questa parte" e ci conduce fino al cancello d'entrata da cui sono passato il ieri con Therox. Il Capo di questa Regione ci fa uscire ad osservare tutto il castello dell'Accademia, spiegandoci stanza per stanza sempre dall'esterno. Finita la spiegazione a cui non ho assistito semplicemente perché mi sono perso nella bellezza della citta sulla Montagna: l'Accademia è il punto più alto di tutta la fortezza, e da qui si può ammirare tutta la città sottostante, e anche le infinite radure che mi si parano davanti confinate soltanto da foreste molto fitte, entriamo. La porta ci conduce al corrodio dove ero stato ieri.

In seguito Moros ci mostra la sala del Trono, dove vidi Moros per la prima volta. È proprio maestosa come stanza.

"Le vostre Cameremie sapete quali sono, potete entrare in quella degli altri ma solo assieme a un componente della Cameremia, mai senza, pena: l'espulsione!" spiega Moros.
E poi continua "Ora se volete seguirmi per il Test..." tutti, compreso sospiriamo, e lo seguiamo dirigendoci di nuovo verso l'Arena.

La porta si apre, solo qualche persona entra, il resto degli studenti rimane sulla porta con la bocca spalancata. Riesco a crearmi un varco tra i miei coetanei che ancora non conosco, sbuco fuori dalla porta. Il fiato mi manca, mi tremano le gambe. Le farfalle sullo stomaco mi fanno venire una nausea tremenda. Non ci credo ancora, e così lo vedo: un enorme Drago bianco ci sta' aspettando con la bocca spalancata e gli artigli sfoderati pronti a tranciare qualche ragazzo.

Markavas. La Verità. [#Wattys2016]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora