PROLOGO

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Per i miei genitori sono soltanto Brooklyn, soprannominata Rain alla tenera età di due anni per non so quale strano e malato motivo, sono la figlia di mezzo, la 18enne complicata e diversa dagli altri, quella che non parla quasi mai, quella che sta in disparte ad ascoltarsi la musica, quella a cui non piace andare alle feste e preferirebbe restare a casa sotto le coperte con il portatile sulle gambe.

Diciamo che sono lo "zimbello" della famiglia; a scuola me la cavo, ma non mi piace studiare, preferisco leggere o meglio ancora ascoltare la musica.

Non sono MAI stata fidanzata, molto probabilmente neanche all'asilo, sono la cosiddetta sfigata in amore, o forse meglio dire in ogni approccio sociale che si possa instaurare tra una o più persone. Molti miei parenti per spiegarsi questa cosa hanno ipotizzato che io sia lesbica, in realtà sono solo poco apprezzata e vengo considerata strana dal 99,9% della popolazione maschile della mia scuola e non solo.

Sono sempre messa nell'ombra di mia cugina Abby, sia in famiglia cha a scuola, dopo essere stata reduce di almeno, se non di più 4 ex fidanzati e di essere in rapporti diciamo "intimi" con l'intera squadra di basket, ha dimostrato a tutti di avere abbastanza carisma, bellezza e spietata crudeltà per diventare la nuova capo cheerleader della high school di un paesino vicino a new york.

Sarebbe facile se io e Abigail andassimo d'accordo, ma ci odiamo da sempre e questo compromette ogni cosa. Ho due migliori amici: Leila e Edward , sono persone come me, non ci facciamo riconoscere tra la massa, siamo noi e questo ci basta. Leila è mia amica da sempre andavamo all'asilo insieme ed è bastato uno sguardo per capire che insieme potevamo formare una di quelle amicizie che ti capitano una sola volta nella vita. Edward invece l'ho conosciuto all'inizio del secondo anno, si è trasferito qui dal Texas, ha un accento molto marcato e questo fa sì che venga continuamente preso in giro dai bulli della scuola, i giocatori di basket.

In realtà non sono gli unici che fanno casino o che mettono paura all'interno dell'istituto, anche i "Black Blood" fanno la loro parte, non so proprio che cosa siano, se giocano a fare i gangster o sono veramente pericolosi, ma girano così tante leggende su di loro che tutti ne stanno alla larga pur non sapendo il perché.

Si vestono sempre di nero, e hanno una bandana rossa attaccata alla cintura dei pantaloni, ovviamente poi non possono mancare i ray-ban che danno quel tocco di mistero all'intero look. Non seguono mai le lezioni perché sono sempre nei corridoi a fare casino e consegnano i test interamente in bianco ma, misteriosamente vengono sempre promossi. Quest'anno però abbiamo cambiato preside e non penso che veda di buon grado la corruzione tra i banchi di scuola.

"hey Rain, come va?" Leila mi si scaraventa praticamente addosso.

"mi hai spaventato Lily" le dissi facendo un finto viso imbronciato.

"Quando tu smetterai di chiamarmi Lily, io smetterò di spaventarti, lo sai che lo odio, mi sembra il nome di un cagnolino da borsetta" mi risponde con una faccia seccata.

"va bene, scusa LEILA, com'è andata ieri?, non mi hai scritto per tutta la giornata" dissi mentre aprì l'armadietto per prendere il libro di latino; odio questa materia.

"scusa, hai ragione, ma stavo studiando per il test di geografia" ecco, Leila è la solita secchiona che passa la sua vita sopra i libri.

"ma perché studi anche se non abbiamo nessun test? Ascoltati un po' di musica, fai qualcosa di diverso Leila, non stare sempre attaccata ai libri" le dissi, fortemente convinta della mia tesi.ci tengo alla scuola, ma mi accontento, non mi interessa avere il massimo dei voti in tutte le materie.

"non dirmi che te ne sei scordata di nuovo, dai Brooklyn, stai sempre con la testa sulle nuvole, scendi un po' qualche volta e incomincia a capire cosa sta succedendo qua, nella vita vera, è inutile che stai sempre nel mondo dei sogni - la scorsa settimana il prof ha annunciato che oggi avrebbe fatto un test sul nuovo capitolo, e ieri te l'ho fatto anche presente , ma non mi ascolti mai, hai sempre la testa da un'altra parte" mi rimprovera, ormai sono abituata alle sue menate, me le ripete almeno una volta a settimana, ormai so la tiritera a memoria.

"cosa ci devo fare? Lo sai che mi distraggo spesso e faccio fatica a mantenere la concentrazione, e ti posso assicurare che nel mio mondo dei sogni, come lo chiami tu, si sta sicuramente meglio che qua. E finché non accadrà qualcosa di veramente importante o sconvolgente nel presente , io continuerò a sognare una vita migliore, hai capito?, chiamami pure illusa, ma a me piace. " ogni volta sempre la stessa storia, possibile che non lo capisce? Non ho un ragazzo, una compagnia di amici, non sono una strafiga del cazzo, almeno i miei sogni ad occhi aperti sono più movimentati della mia vera vita, mi aiutano a continuare a sperare in qualcosa di migliore. Che non accadrà mai, è vero, non sono un illusa, ma perlomeno lì mi diverto.

"quindi...." Le dissi guardandola con gli occhi da cucciolo

"no, non ti faccio copiare, lo sai che sono contraria a queste cose, impara qualche volta a scendere dal pero e ad ascoltare quello che ti dicono le perone. Ti prenderai il tuo brutto voto e forse questa volta imparerai" mi disse con un cipiglio in viso. Mi sorpassò e andò spedita nella sua classe.

Mi appoggia all'armadietto e tirai un sospiro di frustrazione, erano appena le 8 e 10 e avevo già litigato con la mia migliore amica e scoperto che prenderò una F in geografia, perfetto, che giornata di merda, e poi mi chiede anche perché preferisco sognare che guardare in faccia la realtà. Chiusi l'armadietto e con il libro in mano raggiunsi la mia classe.

************************************ "spazio autrice"

HEY!
salve ragazze, questa è la mia primissima storia e spero sia di vostro gradimento, fatemi sapere con un commento se vi è piaciuta e cosa ne pensate, mi rendereste veramente felice!!!

un bacio, alla prossima 😊

PS. mi scuso per gli errori di grammatica 🙈

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