CAPITOLO 1

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CAPITOLO 1

" Signorina Moore, nonostante i pessimi voti che ha nella mia materia si permette di arrivare in ritardo alle lezioni? E non è nemmeno la prima volta, adesso mi ha davvero stancato, finite le lezioni va dritto in detenzione" la signora Thompson sta urlando come una disperata solo perché sono arrivata con cinque minuti di ritardo, manco l'avessi fatto apposta, mi sono solo persa tra i pensieri e mi stavo psicologicamente preparando per un presunto 2 in geografia.

" Ma signora Thompspon- " stavo cercando di ribattere quando mi interrompe sgarbatamente.

"Non accetto scusanti, si vada a sedere e stia zitta se non vuole un altro giorno di punizione", così con la testa bassa mi reco al mio banco e per un'ora dovetti ascoltare la noiosissima lezione di latino cercando di non distrarmi, come mio solito.

Finite le lezioni e la famosa verifica di geografia, che, a dire il vero,non era poi molto difficile, mi reco a posare i libri nell'armadietto. Non ho parlato con Leila per tutto il giorno, in realtà mi sento un po' in colpa, ma non andrò a chiederle scusa, le ho chiesto solo un aiuto per una verifica e lei ha reagito in un modo troppo esagerato.

Mentre stavo mettendo a posto le cose sento una mano posarsi sulla mia spalla " hey Brooke, tutto bene?" Edward mi guarda con la testa leggermente inclinata verso destra, lo fa sempre quando è a disagio o non sa cosa dire, è buffo perché sembra uno di quei cagnolini che stanno cercando di capire gli ordini del padrone.

"si, tutto bene, abbiamo litigato, sai come fa" gli rispondo seccata.

"dai non essere arrabbiata con lei, ti va se a pomeriggio andiamo tutti insieme al gran caffè? Quello vicino casa mia!"

Mi sorride in un modo troppo strano ed inavvertitamente scoppio a ridere, è troppo carino !. Edward è uno di quei ragazzi troppo dolci con cui è impossibile litigare, tutto il contrario di Leila che ha un carattere molto freddo e distaccato, un po' come me.

"Mi piacerebbe Ed , ma la Thompson mi ha messo in punizione e sono bloccata tutto il pomeriggio" gli spiego.

" Oh mi dispiace...ma aspetta, lo sai che in detenzione oggi ci è finito solo Marc? Però aveva gli allenamenti per la partita e il coach è riuscito a fargliela rimandare, Questo vuol dire che ci saranno solo i black blood in classe, sei sicura di quello che fai? Non è meglio che fai finta di stare male? È pericoloso!" Ed ha una faccia pallida e parla a raffica, manco dovesse finirci lui nella tana del lupo.

"Ed stai tranquillo, c'è il professore non possono farmi niente" cerco di rassicurare sia lui che me stessa, non sono sicura di quello che sto facendo, mi sta salendo una tale ansia.

"Devo andare, ti mando un messaggio quando esco, ciao riccio" lo saluto con un bacio sulla guancia e incomincio a dirigermi verso la classe. E' la prima volta che finisco in detenzione, e spero anche l'ultima.

Apro la porta ed è ancora vuota, mi dirigo verso l'ultimo banco vicino al muro e mi siedo poggiando la testa sul banco, mi auguro che tutto questo finisca il più presto possibile.

"sento un forte rumore e sobbalzo; entrano 4 ragazzi tutti vestiti di nero, i black blood, si siedono sopra i banchi delle prime file, ancora non è arrivato il professore, ma fortunatamente non mi hanno notato.

Il ragazzo più alto mi copre la vista e non riesco a vedere cosa succede, sento solo delle forti risate e vedo un ragazzo, dovrebbe essere un certo Trent, uno molto popolare a scuola, che si siede e muove le mani sul banco, come se cercasse di rotolare una cartina, penso si stia rollando una canna, spero non voglia fumarla in classe. Con la faccia disgustata e anche un po' spaventata cerco di non far il minimo rumore per non farmi notare.

A Dangerous CollideDove le storie prendono vita. Scoprilo ora