Capitolo 3

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Lei stupita da questo mio comportamento mi chiese, come mai, subito spaventato mi ritirai, diventai tutto rosso e abbassai la testa. Mi prese la testa la alzo e con lo sguardo più dolce del mondo mi disse:"Ehi va tutto bene, se sentivi di farlo vuol dire che per te è giusto" io annuì con la testa e intanto pensavo:-Alan cosa ti sta succedendo! Non dai un abbraccio da 2 anni e questa arriva da ieri e l'abbracci!? Non hai nemmeno tanto confidenza! Svegliati!-
Ritornai alla realtà accorgendomi che mi stava parlando e quasi caduto dalle nuvole gli chiesi di ripetere, mi disse che dovevo tornare a casa che era tardi, io annuì con la testa, mi alzai, la salutai e uscii. Stava per chiudere la porta quando sento urlare:"Ma visto che sei stato tutto il giorno da me non potevi chiedermi il numero per quando ti sentì da solo?". Ci scambiammo i numeri. Stavo impazzendo. Tornai , mangiai qualcosina e mi misi a letto con tutto l'intento di scriverle, ma oh non ci riuscivo, quasi spaventato da lei. Feci un respiro profondo e iniziai così:
"Ehi Mia sono Alan mi è piaciuto farti compagnia e grazie mille per l'ospitalità e la gentilezza".
Chiusi il telefono e mi misi a dormire fu una lunga notte.
Notte insonne per le solite "farfalle nello stomaco" che cazzata! Mi svegliai alle 11:30 con tre ore di sonno in corpo, mi sentivo uno zombie, comunque accesi il telefono e ho visto una chiamata persa , MIA. La richiamai, con, quasi paura che fosse successo qualcosa. Mi rispose calma e gli chiesi se andava tutto bene:" Si sì, tranquillo Alan volevo chiederti se ti andrebbe di pranzare da me visto che ho casa libera." "Perfetto avviso subito mia mamma e 10 minuti e arrivo" "Ok perfetto"
Troppo strano per avermi conosciuto da due giorni pensai, volevo darle il benefico del dubbio, poi in quel momento non ero solo io a parlare ma anche il mio cuore.
Lo dissi a mamma presi le chiavi di casa, mi accesi una sigaretta e uscii.
Arrivai a casa sua il pranzo andò benissimo parlammo ancora e ancora. "Oh mio dio sto per esplodere" disse lei è subito dopo scoppio in una grossa risata, io sorridevo immaginando lei e la sua bellezza, non ce la faccio più.
Accesi una sigaretta, lei fece lo stesso, prese due birre dal frigo e mi chiese se ne volevo una io risposi:"Beh, dai una sola ahaha" ne bevvi tre. Finimmo col ridere un po troppo finché non era ora di tornare a casa. La salutai ma questa volta con due baci sulle guance, iniziavo a prendere confidenza. Tornai a casa verso le 3:30 e che verso le 5 sarei andanti in palestra. Mi preparai presi la moto e partii verso la palestra arrivo e chi cazzo mi trovo?! Mia, già sono perso di lei (si penso di esserci arrivato che è iniziata a piacermi) in più me la ritrovo pure in palestra sono apposto. Aveva un fisco da togliere il fiato, era in leggins, maglietta attillata e cuffiette. "Ciao Mia, anche tu qui?" Lei si tolse la cuffia "Beh mi piaceva la palestra ho voluto provare". Abbiamo passato l'allenamento insieme. Finito l'allenamento mi cambiai, mi lavai e uscii a fumarmi una sigaretta prima di andare a casa. Stavo accedendo la moto quando sento mia "EHI POSSO RUBARTI UN PASSAGGIO VISTO CHE SONO SENZA?" Io subito dissi di sì per essere cortese. La 'accompagnai fino a casa mi salutò ma stavolta con più dolcezza, più delicatezza, quasi una nuvola sulla mia guancia. Tornai e pensai a lei tutta la notte e non dormii molto. Il giorno dopo...

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 03, 2016 ⏰

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