Lei stupita da questo mio comportamento mi chiese, come mai, subito spaventato mi ritirai, diventai tutto rosso e abbassai la testa. Mi prese la testa la alzo e con lo sguardo più dolce del mondo mi disse:"Ehi va tutto bene, se sentivi di farlo vuol dire che per te è giusto" io annuì con la testa e intanto pensavo:-Alan cosa ti sta succedendo! Non dai un abbraccio da 2 anni e questa arriva da ieri e l'abbracci!? Non hai nemmeno tanto confidenza! Svegliati!-
Ritornai alla realtà accorgendomi che mi stava parlando e quasi caduto dalle nuvole gli chiesi di ripetere, mi disse che dovevo tornare a casa che era tardi, io annuì con la testa, mi alzai, la salutai e uscii. Stava per chiudere la porta quando sento urlare:"Ma visto che sei stato tutto il giorno da me non potevi chiedermi il numero per quando ti sentì da solo?". Ci scambiammo i numeri. Stavo impazzendo. Tornai , mangiai qualcosina e mi misi a letto con tutto l'intento di scriverle, ma oh non ci riuscivo, quasi spaventato da lei. Feci un respiro profondo e iniziai così:
"Ehi Mia sono Alan mi è piaciuto farti compagnia e grazie mille per l'ospitalità e la gentilezza".
Chiusi il telefono e mi misi a dormire fu una lunga notte.
Notte insonne per le solite "farfalle nello stomaco" che cazzata! Mi svegliai alle 11:30 con tre ore di sonno in corpo, mi sentivo uno zombie, comunque accesi il telefono e ho visto una chiamata persa , MIA. La richiamai, con, quasi paura che fosse successo qualcosa. Mi rispose calma e gli chiesi se andava tutto bene:" Si sì, tranquillo Alan volevo chiederti se ti andrebbe di pranzare da me visto che ho casa libera." "Perfetto avviso subito mia mamma e 10 minuti e arrivo" "Ok perfetto"
Troppo strano per avermi conosciuto da due giorni pensai, volevo darle il benefico del dubbio, poi in quel momento non ero solo io a parlare ma anche il mio cuore.
Lo dissi a mamma presi le chiavi di casa, mi accesi una sigaretta e uscii.
Arrivai a casa sua il pranzo andò benissimo parlammo ancora e ancora. "Oh mio dio sto per esplodere" disse lei è subito dopo scoppio in una grossa risata, io sorridevo immaginando lei e la sua bellezza, non ce la faccio più.
Accesi una sigaretta, lei fece lo stesso, prese due birre dal frigo e mi chiese se ne volevo una io risposi:"Beh, dai una sola ahaha" ne bevvi tre. Finimmo col ridere un po troppo finché non era ora di tornare a casa. La salutai ma questa volta con due baci sulle guance, iniziavo a prendere confidenza. Tornai a casa verso le 3:30 e che verso le 5 sarei andanti in palestra. Mi preparai presi la moto e partii verso la palestra arrivo e chi cazzo mi trovo?! Mia, già sono perso di lei (si penso di esserci arrivato che è iniziata a piacermi) in più me la ritrovo pure in palestra sono apposto. Aveva un fisco da togliere il fiato, era in leggins, maglietta attillata e cuffiette. "Ciao Mia, anche tu qui?" Lei si tolse la cuffia "Beh mi piaceva la palestra ho voluto provare". Abbiamo passato l'allenamento insieme. Finito l'allenamento mi cambiai, mi lavai e uscii a fumarmi una sigaretta prima di andare a casa. Stavo accedendo la moto quando sento mia "EHI POSSO RUBARTI UN PASSAGGIO VISTO CHE SONO SENZA?" Io subito dissi di sì per essere cortese. La 'accompagnai fino a casa mi salutò ma stavolta con più dolcezza, più delicatezza, quasi una nuvola sulla mia guancia. Tornai e pensai a lei tutta la notte e non dormii molto. Il giorno dopo...

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La Vecchia Strada
Novela JuvenilAlan un sedicenne in piena adolescenza, un apatico senza nessun sentimento per nessuno, conoscerà Mia la ragazza della porta accanto. Bella, altina, intelligente, occhi verdi, rossa di capelli, trasferitasi da poco. La storia è ambientato in una pic...