capitolo 4

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Amber's pov
Sono passati due giorni, ieri non sono andata a scuola. La sveglia non ha suonato e io mi sono alzata alle 11:00, fare un'ora di scuola, non è proprio il massimo quindi.. . Ho chiamato la scuola per dire che avevo la febbre e che sarei ritornata il giorno dopo.
Il giorno dopo é oggi e sono in autobus.
Musica nelle orecchie e libro di HP in mano.
Accanto a me c'è una signora anziana che sbava. Fa schifo. Arrivata alla fermata dovetti svegliare la vecchietta che mi guardò in modo quasi assassino per averle strappato i 5 minuti di sonno che magari le toglievano due rughe dal volto diminuendole da 86 a 84. Bah.

"Buon giorno" Amely mi salutò con un sorriso anche troppo ampio per essere soltanto le 7:55 del mattino.
"Ciao" spensi la musica e misi le cuffie in tasca e il libro nella borsa.
"Come mai ieri non c'eri?"
"Male alla testa cioè mi sono svegliata tardi"
"Ethan ti ha cercato"
"Che?!"
"Diceva che gli dovevi dare una cosa" Colin fece un sorriso storpio tra l'imbarazzo e il perverso.
"Colin non pensare male. L'ho incontrato in biblioteca e ho avuto una specie di battaglia per il libro. Lui mi ha seguito e io gli ho detto che gli portavo il mio"
"Che storia affascinante. Come mai io lo vengo a sapere ora?"
"Amely non era importante e in più non credo che gli darò mai la MIA copia di HP"
"Uhm si certo"
"Davvero"
"Ora entriamo in classe che alla prima ora ho matematica con quella gnocca di Scarlett come vicina di banco"
"Certo. Ma tu non eri fidanzato?"
"Si . Ma la regola dice 'guardare e non toccare'."
"Ovvio"
Fui la prima a entrare in classe mi misi in un posto non troppo visibile. E dato che era presto mi rimisi le cuffiette alle orecchie e iniziai a scarabocchiare il quaderno. Fino a quando qualcuno non mi tirò un auricolare, per un momento pensai fosse il prof, ma girandomi mi resi conto che era una ragazza biondiccia con un sorriso amichevole e una maglia con un'ancora.
"Posso sedermi qui vicino?"
"Ehm si certo. Dove vuoi!"
"Grazie"
"Come ti chiami?"
"Carmen. Tu?"
"Amber"
"Sta arrivando il prof ti conviene mettere via il cellulare. Il professor Morrison odia gli oggetti teconologici"
"Oh grazie"
L'ora passò veloce. E io e Carmen non facemmo altro che commentare l'abbigliamento del prof, insomma io non sarò un esempio di moda, ma lui potrebbe essere incarcerato per come si veste. Comunque la materia di Morrison è una cosa incomprensibile ma detta dal prof é molto bella.
"Che ora hai adesso?"
"Ho chimica. Tu?"
"Storia dell'arte"
"Ci vediamo dopo allora"
"Ciao"

Allora diciamo che la scuola era un poco grande e io mi persi leggermente, fino a quando Rose la bidella non mi indicò la strada.
Entrai in classe che c'era un chiasso assurdo, probabilmente il prof non era ancora entrato. Il che era strano perché erano passati almeno 10 minuti dallo strillare della campanella.
Mi misi nell'unico bancone libero, quello senza nessuno , da brava ragazza. Poi entrò il professore , Green mi pare, con un bicchiere di caffè in una mano e una valigetta 24ore nell'altra. Mi presentò alla classe e due ragazze mi guardarono come se si aspettavano qulacosa di peggio.
Poi a un tratto la porta si aprì ed entrò un ragazzo. Ovviamente Ethan.
Si mise difianco a me , immaggino che fosse il suo posto. Io non lo salutai e lui non salutò me. Due perfetti sconosciuti. Così come siamo davvero.
"Ethan lei é la signorina Amber Craig. Amber lui è il signorino Ethan O'donoghue. Voi due sarete in coppia questo anno." NO.
"Ehm okay" dissi questo. E Ethan si limitò a sorridere come un beota.
"Come mai lunedì non ti ho vista a questo corso?"
"Non sono affari tuoi. Ma comunque mi hanno fatto vedere la scuola per le prime ore"
"Uhm okay" ma poi cosa te ne frega?
"Mi devi dare qualcosa non ti pare?" Mi chiese mentre provavo a fare l'esperimento con la concentrazione di un cammello. Questa domanda aveva un certo doppio senso da far schifo.
"Io? No."
"Amber. Vuoi che ti faccia solletico?"
"No non ci tengo"
"Allora dammi il libro"
"Non posso"
"Perché?"
"Non posso" odio le persone insistenti ma lui adesso era insistente a causa mia. Gli avevo promesso una cosa e non gliel'ho data. Stronza eleveta al cubo.
"Daii"
"Ethan No" lo guardai negli occhi per la prima volta da quando eravamo in classe e rimasi a fissarlo imperterrita, forse con un'espressione più dura di come volevo.
"Non mi guardare così o se no... solletico"qui? Difronte al prof? Non lo farebbe mai, però non voglio rischiare.
"Okay"
"Allora?"
"Cosa?" So che parla del libro ma per me é sacro e non voglio darlo a nessuno.
"Il libro.. sai quell'oggetto con le pagine fatte di carta con delle parole che si leggono?!" Ora lo uccido.
"No"
"Allora vediamo come formulare la domanda. .." di scatto buttò a terra il mio operato, che mi poteva fruttare una A, e si tagliò nel palmo poco sotto alle dita. Sanguinava e non poco.
"Ethan. Cosa é successo? Sei un disastro! Vai in infermieria" il prof era preoccupato ma allo stesso tempo incazzato.
"Mi potrebbe accompagnare la signorima Craigh?" No che non posso. Ti arrangi. Lurido babbano.
"Ehm ma certo" il prof ci fece un cenno con le mani di andarcene. Ma che cazzo é solo un taglietto!
"Questo era il tuo scopo? Tagliarti?"
"Si, mi dai il libro?"
"Uno Perchè? Due No!"
"Così mi puoi fare da crocerossina."
"Neanche morta"
"Ho la bua mi vuoi dare un bacino?" Immitò la voce di un bambino e aveva gli occhi dolci. Semplicemente aah.
"Ehm... no" la mia voce era sforzata.
"Davvero davvero?" Uffa ma dov'é l'infermeria?! Sembra infinito 'sto posto.
"Si Ethan davvero davvero" non lo guardai negli occhi , sapevo che se lo avrei fatto mi sarei intenerita. E non potevo permetterglielo.
"Okay". Uh ecco l'infermeria!!
"C'è qualcuno?" Urlai.
"Signora... come si chiama?"
"Amanda"
"Oh... signora Amanda!" Uralai ancora.
"Non c'è deve essere fuori" perspicace.
"Fa lo stesso" iniziai a cercare il disinfettante e i cerotti nei mobiletti. Li trovai dietro una tendina dove c'era uno scaffale.
"Cosa fai?"
"Vieni qui"
"Se proprio insisti"
Presi del cotone ci misi il disinfettante sopra e con attenzione iniziai a premere sul taglio nella mano.
"Cosa ti é saltato in mente?"
"Niente volevo stare solo con te"
"Perché?"
"Boh" premetti di più sulla ferita e lui provò a sottrarre la mano. Eh no bello mio. Non mi dai le risposte giuste. Soffri in silenzio.
"Così mi fai male"
"Ma come? uno grande e grosso come te si fa male con così poco?"
"Si"
"Mi dispiace allora" feci una faccia d'angelo e misi il cerotto senza staccare gli occhi dai suoi.
"Grazie" in quel momento suonò la campanella.
"Prego"
"Dobbiamo ritornare in classe a prendere gli zaini"
"Ehm si"
Misi via il disinfettante e mi recai insieme a lui verso l'aula di chimica. Lui arrivò prima di me.
"Tieni" mi porse il mio zaino che io presi . Subito dopo mi voltai e mi diressi in corridoio.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 04, 2016 ⏰

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