Il richiamo del sangue

Capitolo 4

Il suo urlo fu straziante. Dolore e paura si combinarono in un suono afrodisiaco per la mia anima. Finalmente avevo compreso la vera essenza del Piacere, la sua parte più pura e profonda. Risi felice, mentre i singhiozzi di Elizabeth aumentavano. Non poteva essere tutto più perfetto di così. Era persino meglio di come me lo immaginavo.

<<Sai Liz, non credevo di arrivare fino a questo punto con te. La prima volta che ti ho visto eri così patetica e scialba. Questi capelli.>> dissi prendendole una treccia tra le dita e lasciandola ricadere <<Questi occhi. Tutto di te gridava "nullità". Ma guardati ora. Sei così bella. Non ti senti viva, come mai nella tua misera vita?>>

Estrassi il coltello con un colpo deciso, lasciando il sangue colare in modo più copioso sul pavimento in legno. Guardai affascinato la macchia scura che si allargava lentamente, fino ad arrivare ai miei piedi e rabbrividii quando la pianta nuda entrò in contatto con quel liquido denso e caldo. Camminai attorno alla sedia di Elizabeth, ridendo come un bambino quando mi accorsi che lasciavo le impronte. Sarebbe stato un lavoraccio pulire tutto, ma ci avrei pensato dopo. Quel giorno per me era come una festa, mi volevo concentrare sul divertimento. Spostai lo sguardo su di lei. Mi fissava. I suoi piccoli occhietti marroni trasmettevano paura, dolore, ma anche disprezzo. Mi odiava per quello che le stavo facendo. Non mi piaceva come mi guardava, non volevo essere odiato. Io le stavo permettendo di entrare a far parte di qualcosa di grande, le stavo offrendo una via di fuga dalla sua noiosa vita. Lei era una fase fondamentale di un progetto che, fino ad ora era stato solo una bozza nella mia mente. Gli attimi di poco prima mi avevano fatto capire il perchè io sentissi questa attrazione verso il sangue. Io ero destinato adessere così, per prendere quella felicità che non avevo mai raggiunto. Questa mia ossessione serviva a forgiarmi, mi sarei preso quello che la vita non mi aveva dato. E Liz era stata fondamentale per capire questo, mi aveva fatto fare quel passo che mi avrebbe portato al raggiungimento del mio obbiettivo. E ora mi guardava con odio. Sentii le rabbia invadermi.

<<Perchè mi guardi così? Non mi piace, smettila.>>

Per tutta risposta lei acuì lo sguardo, mugugnando qualcosa. Ciò non fece che accrescere il mio nervosismo.

Le presi il viso da sotto il mento con una mano, per tenerla ferma. Le mie dita affondavano nella pelle delle guance, sino a diventare bianche.

<<Se non vuoi smettere tu, ti farò smettere io.>>

Detto questo, avvicinai la punta del suo coltello al suo occhio. Quando capì cosa volevo fare, spalancò gli occhi, cercando di dimenarsi invano. Gridò, più e più volte, ma la ignorai. Dovevo concentrarmi. Spinsi la punta sotto la palpebra inferiore, vicino all'angolo esterno dell'occhio. Volevo farle vedere il suo sguardo,volevo farle capire che non mi piaceva. Un movimento improvviso della sua testa però, rovinò tutto. Il coltello penetrò facilmente, perforando il bulbo. Il sangue iniziò a sgorgare insieme ad una sostanza banca gelatinosa, sporcandomi le mani, mentre nelle mie orecchie risuonava un suo grido di dolore, attutito dal bavaglio. Mi allontanai di scatto, fissandola con sguardo severo.

<<Guarda cos'hai fatto. Perchè hai dovuto rovinare tutto così?>>

Elizabeth si protese in avanti, piegata in due dal dolore lancinante. Il vitreo gocciolava sul pavimento, colando dalla cavità oculare, ormai occupata dall'occhio svuotato, che si era sgonfiato come un palloncino vuoto. Mugugnò qualcosa piangendo, prima di svenire.

Rimasi ad osservarla, immobile. In un certo senso avevo raggiunto il mio obiettivo, non mi fissava più con odio. Ma non l'avevo raggiunto come volevo. Aveva rovinato tutto apposta, lo sapevo. E l'avrebbe pagata cara.

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*spazio aurice*

Salve a tutti! Grazie per aver letto anche questo capitolo!
Mi sento una bruttissima persona per averci impiegato così tanto per questo capitolo, ma mi ha dato non pochi problemi.

Cosa ne pensate di questo capitolo? Lasciatemi pure un commento se volete
Alla prossima!