capitolo 9

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Non poteva andarmi peggio di cosi, penso di essere l'unica sulla faccia della terra ad essere così sfigata.
Ma possibile che la cavolata di stanotte mi si è rivolta contro in questo modo?! Possibile che con tante persone, i miei amici dovevano conoscere proprio, i suoi di amici?
Da questa situazione no ne uscirò viva.

Il gruppo sembra ben omologato, questa fusione Italia-Stati Uniti è riuscita alla grande.
Sembrano tutti amici di vecchia data, esclusa io.
Me ne sto per i fatti miei, cercando di non portare l'attenzione su di me, sopratutto quella di Nathan. Solo ricordare che ieri sera eravamo nudi e abbracciati uno all'altra divento rossa come un peperone. Lui non sembra per nulla imbarazzato, al contrario, è parecchio a suo agio mentre chiacchiera con Manuel.
Le cose sono due; o non gli importa niente di quello che è successo tra noi, quindi io mi sto fasciando la testa prima di romperla, oppure sa fingere schifosamente bene.

Prima di arrivare a Villa Borghese, ci fermiamo in un chioschetto per prendere qualcosa da mangiare a pranzo. Io prendo un panino e una Cola. Mentre sto per pagare, una mano si poggia sulla mia spalla «Ferma oggi tocca a me offrire» è Nathan mentre porge i soldi al ragazzo, pagando anche le mie cose. La mia faccia è in fiamme, ne sono certa perché le guance mi pizzicano , «g-grazie» balbetto nervosa andandomene in tutta fretta, «Holly aspetta!» sento che mi chiama, lo ignoro senza girarmi, ora ho la certezza che la mia presenza non gli è indifferente, e questo mi innervosisco parecchio.
Per mangiare ci sistemiamo sotto l'ombra di un grande albero. Matteo ha portato un enorme coperta dove riusciamo a sederci tutti.
Tra noi è sceso un piacevole silenzio per niente imbarazzante, con lo sguardo studio un Po il paesaggio, il posto è molto carino, certo non è Central Park, però è intimo e raccolto, mi piace.

Mi alzo per buttare la carta e la lattina vuota, noto che Davide sposta il suo sguardo da me a Nathan, non ci vuole molto per capire che è al corrente di quello che è successo con il suo amico.
"Evviva Holly! La situazione non fa che migliorare minuto dopo minuto" ironizzo tra me.
È Davide a rompere il silenzio, «allora Nathan, com'è andata con quella tipa della discoteca?», MA STA SCHERZANDO? CHE RAZZA DI STRONZO, VOGLIO UNA PISTOLA ORAAAAA!!!" Adesso mi pento di non aver preso il porto d'armi, adesso avrebbe già una pallotola tra le palle degli occhi, questo cretino l'ha fatto apposta per stuzzicare.
Nathan mi guarda per un millesimo di secondo, poi rispondere al suo amico, «sinceramente? Niente di che parecchio deludente, se devo usare una parola direi, FRIGIDA», scandisce bene l'ultima parola girandosi verso di me, per vedere come reagisco, in faccia ha stampato un sorrisetto diabolico. "Che faccia da schiaffi!".
«Mamma mia fratello ti è andata male, più di quanto pensavo,queste tipe sono le peggiori, sembra di farlo con un freezer» Davide, chiaramente, ci mette il carico da Cento.
Questo Nathan è un grandissimo stronzo, è un uomo stupido. A quanto pare gli rosica parecchio che sono andata via così, altrimenti la sua risposta sarebbe stata diversa, il suo intento era quello di mettermi in difficoltà, ora devo solo trovare il modo di ripagarlo con la stessa moneta , ma come? Non ho proprio idee.
Sarah da buon amica, capisce al volo il mio intento, mi afferra per un polso, e a voce parecchio alta così tutti posso sentire dice,« anche Holly ha qualcosa da raccontare a proposito di avventure... dai raccontaci del ragazzo della scorsa notte» poi mi fa l'occhiolino.
Io la amo, è un fottuto genio, ed io ho la risposta adatta, « che devo dirti Sarah, per farla breve? Lo aveva piccolo! Mi sono rivestita e sono scappata a gambe levate, è stato più forte di me non ho resistito» scoppiò a ridere come una matta, soddisfatta, anche gli altri mi seguono e ridono a squarciagola.
Ridono tutti, tranne uno, mi sta fissando con uno sguardo glaciale, sento quasi il ghiaccio che mi trafigge il cuore; ora capisco Anna quando, in Frozen , Elsa la colpisce con i suoi poteri.

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