Capitolo 2.

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Passarono anche la quarta e quinta ora,finalmente!

Volevo tornare a casa e rilassarmi ascoltando le mie canzoni preferite.
Arrivai a casa e mia madre mi chiese subito:''Com'è andata la giornata?'' io risposi con un sorriso stampato sulla faccia:''Bene mamma'' lei mi guardò sorridendo e se ne andò in cucina per preparare il pranzo.
Io presi il telefono,le mie cuffie e me ne andai nella mia cameretta.
Appena mi misi le cuffie alle orecchie,sentii delle urla provenivano da fuori.

Andai verso la mia finestra e intravidi dei ragazzi che correvano e piangevano.
Sapendo perfettamente chi era,sorrisi e misi una canzone di Eminem per non sentire quelle urla,che mi facevano arrabbiare e impazzire sempre di più.
Mi stesi sul letto e mi rilassai...esclamai:''Ah...che bello,ci voleva pr-'' mi interruppe il richiamo di mia madre.
Feci un respiro profondo e andai in sala da pranzo.
Mangiai e andai di nuovo nella mia cameretta.
Mi misi le cuffie e con una canzone di sottofondo iniziai a pensare:''E se oggi esco e cerco Jeff?...Tanto non ho nessun compito da fare...Chissà se mamma dirà di si''.

Mi rilassai per altri cinque minuti e andai in salotto,verso mia madre:''Mamma,oggi posso uscire a fare una passeggiata?'' mia madre,sorpresa,mi rispose:''No!Ho saputo di stamattina,oggi non esci...è per il tuo bene!'' io a quella risposta,abbassai la testa e me ne andai di nuovo lì,nel mio mondo.
Mi addormentai.
All'improvviso,mi svegliai per via di un rumore che proveniva dalla mia finestra,tipo come se qualcuno buttasse dei sassi contro il vetro di quest'ultima.
Andai verso la finestra e vidi un ragazzo con una felpa bianca che aveva un cappuccio bianco.
Scesi dalle scale e andai fuori dal cortile di casa mia.
Lui mi aspettava.
Vidi il suo viso pallido,con due occhi cerchiati di nero,labbra carnose e un sorriso inciso,che partiva da una guancia e finiva sull'altra.
Inizia a sorridergli malvagiamente,perché già sapevo perfettamente chi era.
E anche lui iniziò a sorridermi e iniziò a parlarmi:''Ti piace il mio viso?'' e io risposi,con tutta la mia sincerità:''Si,caro Jeff'' lui mi chiese,sorridendomi ancora:''Voglio che anche tu abbia questo viso,così diventerai bella,più bella di quanto tu non lo sia adesso'' prese una piccola bottiglia di alcohol e me la buttò addosso,ne presa un'altra e fece lo stesso...poi prese un fiammifero,lo accese e me lo buttò addosso,dicendomi:''Torna a dormire,Agata''.

Non emisi nessun grido.
Mi misi solo a ridere... e a ridere.
Poi vidi tra le fiamme che Jeff non c'era più e svenni dal dolore.
Ricordo solo che un ragazzo,dopo qualche minuto da quell'avvenimento,mi corse in contro per aiutarmi.

Agata The Killer.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora