Capitolo 3.

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Mi ritrovai in un ospedale.
Vidi in modo sfocato l'infermiera che entrava nella mia stanza.
L'infermiera era alta,capelli marroni e occhi verdi.
Iniziò a dirmi con una voce bassa e melodiosa:''Signorina Agata,sta bene?'' io,con un filo di voce,risposi:''Si...almeno credo.Ma mica è qualcosa di grave?'' lei mi rispose sorridendomi e accarezzandomi quella pelle dura e bianca che avevo:''Non tanto,sei stata fortunata'' e se ne andò dalla stanza.Io invece restai lì,a toccarmi il capo,che era coperto di bende.

Ero stanchissima e quindi mi addormentai.

Dopo pochi minuti,il riposo mi fu interrotto dal pianto dei miei genitori,addolorati per quello che mi era successo.

Mia madre si avvicinò a me,dicendomi:''T-tesoro,s-stai b-bene?'' io risposi:''Abbastanza,però ora vorrei vedere il mio viso!'' mia madre mi rispose sbalordita con un:''V-va b-bene'' e prese lo specchio che stava su un mobile vicino al letto.
Presi quello specchio e vidi che avevo veramente un bel viso!Era bellissimo...lo trovavo affascinante!

Mentre mi ammiravo allo specchio,esclamai sorridendo:''Mamma,ma è bellissimo questo viso!Mamma,non lo trovi bello anche tu?'' mia madre mi rispose accennando la testa ad un 'sì'.

L'infermiera ,in quel momento,entrò nella stanza e disse ai miei genitori:''Signori,il tempo delle viste è finito!''

I miei se ne andarono e l'infermiera si avvicinò a me...

''Ehy,posso darti del tu,giusto?'' mi disse con un sorriso,''Si'' risposi.

Da lì iniziò una conversazione molto strana.

La parte strana non venne subito dopo quella domanda,ma dopo qualche minuto.

Quello che mi sconvolse di più fu:''Agata,so che ti è successo.Ah...il caro Jeff colpisce ancora! Però sappi che lui è mio''.

Rimasi colpita,però la voglia di uccidere saliva in me.

''Cazzo,JEFF E' SOLO MIO.TOCCAMELO O AVVICINATI A LUI E TI UCCIDO'' gridai a sguarcia gola,finchè presi lo specchio che avevo prima e lo spaccai.

Presi quello che era rimasto dello specchio e lo misi sul suo bel collo.

Lei mi guardò con un sorriso,che piano piano diventava un'espressione di paura e di timore quando iniziai a passare lo specchio sul suo collo.

Iniziò a gridare e i dottori vennero nella stanza.

Mi videro con quell'oggetto in mano e si avvicinarono.

Quella maledetta infermiera iniziò a raccontare la sua versione dei fatti(che ovviamente andava contro di me) e i dottori le credettero.

Loro mi presero e mi dissero:''Vieni con noi,ti porteremo in un posto più sicuro'' mentre io gridavo contro quella donna infame.

Mi iniettarono un farmaco che mi fece addormentare,poi da lì non ricordo che successe.

Quando mi risvegliai,mi ritrovai in una camera chiusa e mi ritrovai una camicia di forza addosso.

Sentivo i dottori che dicevano qualcosa a miei genitori,qualcosa che li fece soffrire.

Iniziai a gridare invano:''Stronzi,fatemi uscire da qui...ME LA PAGHERETE,SOPRATTUTTO QUELLA PUTTANELLA DELL'INFERMIERA....''

Dopo pochi minuti,mi addormentai.

Quella era l'unica cosa che potevo fare liberamente...


Agata The Killer.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora