L'intramondo, regno dei sogni

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Lo scenario dell'Intramondo veniva definito in base ai propri sogni o ricordi passati, la notte ed il giorno non esistevano, come non esisteva ciò che vedevo. Tutto era una creazione della mente. Ammiravamo stupiti l'inconsistenza della consistenza mutevole di ciò che ci circondava, mentre mi domandavo dove avrei potuto trovare il nascondiglio dei colori.. "Che sciocco" esclamai all'improvviso a voce alta dandomi un colpo sulla fronte col palmo della mano "se qui tutto è frutto dell'immaginazione..allora il nascondiglio devo crearlo io!" Il vecchio saggio seduto accanto a me sorrise e annuì.

Un lampo di creatività divina mi scese lungo la schiena: mi ero reso conto di essere artefice al 100% di tutto ciò che mi sarei trovato davanti, nel bene e nel male. Mi venne da visualizzare una montagna e per mia fortuna avevo preferenza per le colline e non fu così faticoso doverci salire.

Arrivati in cima al monte iniziai a sentire il peso della responsabilità dei miei pensieri, questo mi faceva anche un po' paura e sudavo come un maratoneta sotto il sole cocente d'estate. Non l'avessi mai pensato: sopra di noi il cielo si scurì all'improvviso e il paesaggio si tramutò in una scena apocalittica. Gim iniziò a parlarmi nelle orecchie per guidare i miei ricordi e riportarli in situazioni piacevoli. Fu bravissimo, lo ammetto, io mi ero fatto prendere dal panico e da solo non ne sarei uscito.

I colori erano custoditi concentrati in un unico punto nero, dentro potevo vederci riflessi di tutti i miei sogni e percepirne le emozioni davanti a me, proprio come se le stessi vivendo, era una sensazione incredibile. Gim sempre a me vicino non provava tutte queste cose: vivere sulla terra non poteva essere immaginato da chi non c'era mai stato. Dovetti entrare in stato di trance meditativa per riuscire a scomporre i colori con la mente, partendo da quelli dell'arcobaleno pian piano mi vennero in mente tutti e creai l'immagine di una valigia speciale dove inserirli dentro.

Uno sforzo mentale enorme ma appena riempito il bagaglio potevamo finalmente ripartire. Mi girava la testa, avevo consumato troppi energie ed erano già giorni che mangiavamo quel poco niente che trovavamo per strada. Decisi di fare una pausa e visualizzare una mega torta panna montata e fragole... così buona che la finimmo in un batter d'occhio.

Ominmania: alla ricerca dei colori (versione parziale)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora