Riflessioni.

XXIII.VII.MMXV

Erano seduti in macchina, lei la ricordava bene anche se era passato tanto tempo, in fondo quante sere d'estate era stata in quella macchina e adesso una fitta pioggia ricopriva interamente i vetri quasi facendo scomparire tutto quello che c'era intorno a loro due.

<Avevamo deciso che se avessimo chiuso la nostra storia non avremmo più parlato, lo sai il bene che ti voglio ma non rendere la situazione più difficile di quello che è! Abbiamo preso una decisione insieme e intendo rispettarla..>

Lui improvvisamente si fermò e sul volto di lei delle lacrime incominciarono a rigarle il viso. Aveva delle occhiaie nere sotto ai suoi bellissimi occhi, era dimagrita tantissimo dall'ultima volta che si erano visti e aveva la pelle così chiara che si poteva vedere il percorso delle vene sul suo corpo. Aveva un pessimo aspetto pensò Klaus, ma non ci badò più di tanto; era una ragazzina, piagnucolona e rompiscatole. La voleva veramente bene ma lui voleva spassarsela aveva solo 23 anni. L'aveva incuriosita quella ragazza: il suo sorriso, scherzava sempre ma poi non è sempre come uno si immagina e capisci di dover lasciar correre prima che qualcuno si faccia del male.

<Non piangere, non voglio vederti così> era vero lui non voleva mai vederla triste, era il suo carattere, si preoccupava troppo ma non voleva farsi ingannare dai quegli occhioni.

Hailey scese dall'auto e corse sotto la pioggia che la colpiva a raffica e la costringeva a chiudere gli occhi. L'ennesima delusione, l'ennesimo grido in silenzio perso nell'aria di quella notte di fine agosto.La lasciò andare, senza rincorrerla, avrebbe significato troppo eppure qualcosa gli stava infilzando il cuore lentamente e il dolore era sempre più acre. Klaus con tutta la forza che aveva lanciò un pugno sul cruscotto dell'auto;

<Dannazione>, del sangue colava dalle linee della mano chiusa ma almeno quel dolore fisico copriva quello che lui stava provando.