Mi svegliai di soprassalto, spaventato da un leggero rumore che disturbava il mio sonno, già leggero. Mi passai una mano sul viso, eliminando le traccie di sudore che imperlavano la mia fronte. Provai a chiudere nuovamente gli occhi e ad addormentarmi, ma putroppo non ci riuscì. Decisi allora di alzarmi, accesi la luce della mia camera e guardai l'orologio, 4:30. Sospirando mi diressi verso il bagno, una piccola stanza, che presentava una doccia, posizionata dietro la porta. Mi spogliai ed entrai nella doccia, aprendo l'acqua e rilassandomi con il contatto dell'acqua calda sulla pelle. Dopo che mi fui lavato, mi vesti velocemente e visto che non volevo perdere altro tempo in camera, uscì dalla stanza e dall'albergo. Non conoscendo bene le strade, decisi di dirigermi verso quella che più di tutti conoscevo, la strada che mi avrebbe condotto al Salpêtrière. Quando provai ad entrare, notai che la porta era chiusa. Non sapendo quanto tempo ci sarebbe voluto per entrare e parlare con Marcus, decisi di sedermi sui gradini. Sospirando, poggiai la schiena contro il muro, chiudendo gli occhi. Sarà stato il venticello leggero o altro, fatto sta che mi addormentai. Mi svegliai quando il mio amico iniziò a punzecchiarmi sul braccio.
M:Fredrick, potevi bussare, c'era una guardia, ti avrebbe aperto.
F:Marcus, si hai ragione, non ci avevo pensato.
M:Bene, dai entra.
Mi aiutò ad alzarmi, aprendomi la porta e facendomi strada verso il suo studio. Appena entrammo iniziò a parlare.
M:Allora, ho convinto il marito di Patricia, il signor Vatti a parlarti.
F:Ma è fantastico!
M:Sì, verrà oggi verso le tre, ho promesso che ci saresti stato.
F:E ci sarò, sta tranquillo!
M:Bene, inoltre ho parlato con il direttore dell'ospedale ed è d'accordo per quanto riguarda le tue sedute con Patricia.
F: Ottimo, quando potremo iniziare?
M:Non saprei, tutto dipende da te e lei.
F: Per me andrebbe bene anche domani, però vorrei parlare con la ragazza per avvertirla.
M:Se è quello che desideri.
F:Marcus, cosa succede?
Avevo notato il cambiamento di Marcus, sembrava stanco, provato.
M:Va tutto bene, sono solo stanco, diciamo che non sono riuscito a dormire, mi sono svegliato verso le quattro e non ho più chiuso occhio.
F: Davvero? Ma che strano, anch'io mi sono svegliato alle quattro e non ho più chiuso occhio.
M:Strano. Beh, ma non parliamo di questo, vogliamo andare a parlare con la ragazza?
F:Si, andiamo.
Mi alzai, uscendo dalla camera e dirigendomi verso quella della paziente, oramai la conoscevo bene.