Arrivammo qualche minuto dopo nella camera della ragazza, che come l'altra volta, stava canticchando quella melodia strana e fissava il soffitto.
F:Ciao Patricia!
P:Buongiorno, dottore.
Stranamente la ragazza sembrava lucida e molto servizievole.
M:Beh, sei fortunato, si sarà svegliata con il piede giusto questa mattina.
Cercò di scherzare Marcus ed effettivamente riuscì a farmi sorridere, il primo vero sorriso da un pò di tempo a questa parte.
F:Allora Patricia, io e Marcus abbiamo deciso che per te servirebbero alcune sedute con il sottoscritto, cosa ne pensi?
P:Non ci sono problemi dottore, se servono ad aiutarmi farei qualsiasi cosa.
Marcus Inarcò un sopracciglio.
M:Bene, bene. Andiamo adesso, il signor Vatti ci sta aspettando.
P:Mio marito? Cosa ci fa mio marito qui, perché non mi riporta a casa? Di cosa dovete parlare?
Iniziò a domandare la ragazza, diventando sempre più spaventata.
Marcus, aiutato da me, riuscì a tranquillizzare la ragazza, che tornò nel suo stato silenzioso.
Dopodiché uscimmo dalla stanza, entrando nell'ufficio di Marcus, nel quale si trovava un signore, bassino, con pochi capelli ed abbastanza grassoccello.
M:Signor Vatti, questo è il mio amico, Fredrick Shirley.
F:Buongiorno signore.
V:Buongiorno a lei.
Ci stringemmo la mano, in seguito tutti ci dirigemmo sulle nostre sedie.
M:Allora signor Vatti, il mio amico voleva parlarle di sua moglie.
V:Mi dica.
F:Credo che per sua moglie servano alcune sedute private con me, perché ho bisogno di capire per bene il perché di tutti questi disturbi. Ieri, prima di addormentarmi ho chiamato un mio ex professore universitario, il quale mi ha detto che sarebbe venuto anche lui ad aiutarmi con il caso, mi spiace che te ne faccio partecipe solo adesso Marcus.
M:Tranquillo.
Sussurrò il mio amico, prestando sempre più attenzione alle mie parole.
F:Bene, questo mio professore forse sa come aiutare sua moglie, ma anche lui, come me d'altronde, ha bisogno di visitarla.
V:Ma è fantastico, spero davvero che si possa fare qualcosa per lei, è una donna fantastica.. era.
F:Lo tornerà nuovamente.
V:Bene, se è tutto questo quello che aveva da dirmi, io adesso posso andare, ho un'altro appuntamento.
M:Sì, ci scusi ancora per averla disturbata. Venga con me, l'accompagno.
Appena uscirono, mi alzai dalla sedia ed iniziai a girare per la stanza, guardando di tanto in tanto i vari quadri e foto appese alla parete. Uno raffigurava noi due, appena diventati maggiorenni. Poi un'altra raffigurava Marcus insieme ad una ragazza, una ragazza che aveva dei lineamenti che avevo già visto.
M:Fredrick!
Imbarazzato posai la foto, che avevo preso tra le mani ad esaminarla.
F:Marcus..
M:Credo sia meglio che tu vada adesso, mangia e poi torna qui verso le sette, avrai la prima seduta con Patricia.
F: Oh, grazie.
Lo salutai ed uscì dall'ufficio, correndo per il corridoio ed uscendo dall'ospedale. Iniziai a vagare per le strade, tornando un negozio di alimentari, da cui comprai un pò di cibo. Infine tornai all'albergo, entrai in camera e mi misi a mangiare, aspettando l'orario per tornare all'ospedale.