l'isola

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Erano ormai giorni che vagavamo sull'isola cercando cibo e un modo per poterci salvare.
Di strane creature nemmeno l'ombra.

Purtroppo qualcun altro decise di lasciarsi andare, stremato.

Il mio Demone, tutto sembrava tranne che un vero demonio. L'amavo, inspiegabilmente, o forse lo sapevo perché. Lui c'era. Sempre.
E soprattutto non capivo perché amava me, sebbene mi diede una sorta di spiegazione.

Non eravamo dello stesso mondo, cioè, lo eravamo, anche perché a quanto pareva il mondo comprendeva cose e 'luoghi' che fino a quel momento non si conoscevano.

Nessuno sembrava ricordasse cosa accadde quella notte, forse Lui aveva altre doti nascoste, e aveva fatto in modo di fargli dimenticare tutto, del resto, non siamo ancora pronti per sapere cose di questo genere.

"Dove vai..." Gli domandai...
"Vado a cercare del legno per costruire una zattera"
"Beh, e non puoi, che ne so, tipo volare???"
"Gne gne gne... Se avessi potuto, l'avrei fatto! Tu che dici, Genio??"
"Sempre simpatico eh!??"
"Piuttosto, stai molto attenta mentre non ci sono..." E andò via.

I giorni passavano, oramai eravamo poco più di una trentina di sopravvissuti, mangiavano quel po di frutta che si trovava, foglie, qualcuno ogni tanto riusciva anche a pescare del pesce.

I lavori per costruire una sorta di imbarcazione continuavano.
Doveva poter portare almeno una decina di persone, così, se mai succedeva qualcosa o qualcuno durante il viaggio non ce l'avesse fatta, almeno uno avrebbe potuto arrivare a destinazione.
Non eravamo contenti della situazione, però tanto valeva provarci piuttosto che morire comunque tutti in mezzo all'oceano chissà dove.

Di legno utile non ce ne era più, qualcuno riuscì a fare una sorta di ascia coi rottami dell'aereo.
Cominciarono quindi a tagliare degli alberi.
Costruimmo anche delle sorte di capanne, per ripararci. La notte non era proprio calda!

Ovviamente eravamo tutti molto uniti, anche se qualche volta si discuteva su come costruire la zattera o per chi doveva andare a cercare cibo.
Qualcuno si innamorò anche! Si erano formate delle coppie, era un buon modo per passare il tempo senza soffrire troppo.

Vedendo quelle persone felicemente insieme nonostante la poco propizia situazione mi venne in mente che non ci eravamo neanche mai baciati. E adesso lo desideravo più che mai.
Mi aveva salvato la vita più volte, soprattutto quella notte. Aveva dichiarato, in un modo o nell'altro, il suo amore. Aveva rinnegato se stesso e il suo 'popolo' per me.
Me. Che ne rimasi colpita dal primo istante che incrociai i suoi occhi scuri.

Però ogni volta che poteva essere la volta giusta, non so perché, si tirava sempre indietro. Come avesse timore.
Anche quella volta che sfiorò le mie labbra con le sue.
Provai una bellissima sensazione, forse più bella del bacio stesso. Le sue labbra, i suoi occhi, al solo ripensare quel momento sentivo ancora i brividi. Le palpitazioni.

"Chissà come stanno gli altri a casa, se hanno saputo." Domandai.
"Beh, non avevamo detto a nessuno della nostra partenza. Certo, sono giorni che siamo qui, forse qualche domanda se la saranno fatta! Staranno sicuramente bene, dai..."
"Me lo auguro, almeno loro..."
"Perché, tu non stai bene?" Mi chiese.
"Se penso che sto con te, si. Sto bene. Ma considerando bene i fatti, direi che non è che ce la stiamo proprio spassando eh!"
Feci un sorriso, anche per stemperare un po'.

Andammo a fare un giro, per stare da soli e parlare un po'.

"Senti... Sono ormai passati diversi giorni da quella notte, ti va se mi parli un po' di te? In fin dei conti, non so nulla..." Gli domandai.
"Cosa vuoi che ti dica, sono Il Demone della Morte, o quantomeno lo ero..." Guardò i suoi piedi.
"Che significa?"
"Beh... Nelle favole hanno spesso parlato di 'Angelo' della morte, o l'hanno raffigurato da uno scheletro con una falce. Ecco, più o meno sono come loro, Ma Più Bello!!"
"Ma quanto sei sciocco! Non riesci proprio mai a fare il serio, vero??? senti, ma tu... Uccidi per il gust..." Mi interruppe subito.
"Assolutamente no! Devo farlo perché semplicemente è arrivata la propria ora! E comunque, in realtà, non sono io che li uccido. Diciamo che li aiutò, e accompagno la loro anima nell'aldilà."
"E scusa eh, ma chi stabilisce quando è ora?? A me pare tanto una cazzata!!!"
"Tu che dici?" Rispose.
"Cioè, tu stai dicendo che..."
"Esatto, c'è."
"Ma voi siete demoni, lui Dio. Non mi pare che andiate proprio d'accordo!!"
"Non è proprio così. Diciamo che ci coadiuviamo. Gli angeli si prendono i meriti per le cose belle, tipo chi guarisce, per chi si innamora, c'è un angelo per ogni cosa bella, tipo 'Cupido', anche se non è proprio questo il nome. Poi ci sono i Demoni, che si prendono i MERITI per le cose brutte, come le disgrazie, le catastrofi, e io... Per la morte. Poi si, i Demoni sono demoni, e quindi fanno quello che fanno proprio perché ci provano gusto nel farlo! È naturale, giusto così."
"Sono confusa, quindi voi non siete cattivi?"
"Non ho detto proprio questo... Per fare certe cose non puoi non esserlo almeno un po'..."
"E, ehm, tu...?"
"Io. Ho te..."
Sorrisi...
"Scusami se mi permetto, ma adesso come funziona? Le persone continuano a morire..."
"Si. Muoiono lo stesso. Ma quando se ne vanno, per ora, non c'è nessuno che li accompagna, quindi le anime vagano come in un limbo."
"E soffrono?"
"Diciamo di sì. Quando si muore la sofferenza fisica cessa di esistere, ma le anime continuano a provare dolore. Altrimenti non avrebbe senso andare 'al piano inferiore'!"
"Quindi, stanno soffrendo, per colpa tua??"
"Si..." Si fece buio in viso, triste.
"E non puoi fare nulla per loro?"
"Potrei, ma significherebbe rinunciare a te."
"Ci dovrà pur essere un modo, un alternativa, no?"
"Lo troverò!" Disse.

Il tempo scorreva veloce mentre eravamo li a parlare insieme, mi raccontò com' era il posto da cui proveniva, e le cose che facevano li.
Mi rattristai alle sue parole...

"Non devi esser triste. Fa parte di questo mondo. È giusto sia così." Disse...

Tornammo dagli altri dopo aver trovato un po' di frutti da poter mangiare...



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