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< Quest'oggi altri due uomini sono stati ritrovati carbonizzati nelle rovine della propria casa. . Le vittime sono un uomo di trentasei e quarantadue anni, rispettivamente Natan Brown e Carl Greppie. La polizia sta ora indagando sul luogo del crimine, in cerca di informazioni utili per scovare il colpevole ,che, anche questa volta, sembrerebbe il famoso killer "dentista"che sta continuando a mietere vittime nelle strade di Atlanta. Scusate, ma dalla regia mi dicono che sono state rilasciate delle interviste, ascoltiamole...>

Giornalisti ficcanaso, un giorno avrebbe ammazzato anche loro.< signor Generale, si dice che probabilmente il suo reparto abbia scoperto chi è il colpevole; come avete fatto? È forse il noto Killer "dentista"?>

< Siamo partiti dalla ricostruzione degli ultimi momenti di vita dell'uomo, abbiamo studiato il contesto familiare, se vi fossero dei contrasti all'interno, ma, a un certo punto delle indagini, grazie anche a un po' di fortuna che non basta mai, sono state ritrovate delle prove che farebbero ricadere la colpa su cinque criminali della zona, fra cui, per l'appunto, il vostro killer "dentista". Abbiamo affidato quel che rimaneva dei due uomini alla scientifica per accertarci che i due siano morti, come supponiamo, a causa di accoltellamento. Per noi è stato sicuramente un duro colpo, Carl apparteneva al mio reparto ormai da vent'anni, lo conoscevamo come le nostre tasche, sarà di sicuro un ricordo che spronerà i miei uomini a dare anima corpo a questo caso. Non posso dire di più, arrivederci.>

Esilarante ,dopo cento omicidi o poco meno non riuscivano ancora a distinguerlo da gli altri ciarlatani. Era diventato tutto noioso, sempre le solite volanti giravano nella stessa ora e nello stesso luogo da mesi. Se l'avesse voluto avrebbe potuto anche farle saltare tutte in aria, senza essere minimamente visto. A Tyroon però, interessava tutt'altro: il volto di quell'uomo, del generale, gli pareva di averlo osservato anche al di fuori di quel che era la sua vecchia TV. Un viso scarno, segnato dagli anni, malinconico, eppure gioioso... Ma certo! Era l'uomo che stava seguendo fuori dal bar la notte passata! Se solo l'avesse saputo, non se lo sarebbe lasciato fuggire. Ma quell'incompetente di Katy aveva rovinato tutto, si era messa in mezzo. Merda!. Mentre pensava, udì il fastidioso suono delle sirene avvicinarsi a casa sua. Non diede molto peso a quel che sentiva: molte ambulanze passavano vicino a casa sua a quell'ora. Ma, quando il fracasso divenne insopportabile, si affacciò alla sua piccola finestra. Della folla si radunava attorno a delle auto, bianche e nere, cercando di riconoscere qualcosa nella sua direzione. Avevano lo sguardo perso, cauto e vigile. Degli uomini armati scesero dalle au... .Erano auto della polizia, come aveva fatto a non accorgersene! Li, davanti a lui!. Tuttavia, anche se non era riuscito a distinguere le vetture, i suoi riflessi non lo avevano abbandonato. Calò appena in tempo il capo per riuscire a schivare una raffica di colpi che fendette l'aria del suo umile appartamentino. Come erano riusciti a trovarlo?! Come?! Un giorno l'avrebbe scoperto, ma ora l'importante era sopravvivere. Striscia, e tieni la testa bassa

Striscia. Striscia. Continuava a spostarsi rasoterra, il più vicino possibile alle impolverate piastrelle, bucate qua e la, da un proiettile. Sentiva cinguettare i proiettili sopra di lui, e lui era un verme.<la pistola...devo prendere...la pistola!> procedeva senza fiato, uno sgarro ed era morto. Sentiva urlare ordini dappertutto, salite!, sparate!... . Ed ecco il piccolo bauletto, un legno vecchio ma solido. Proprio come lui. La sua seconda arma preferita ,una calibro venti. Si appoggiò allo spigolo del letto, avrebbe atteso, avrebbe ucciso e...sarebbe anche morto ,se fosse andato qualcosa storto.<avanti! avan...>. Primo morto. Secondo. Aveva due caricatori, non gli sarebbero mai bastati, c'erano orde di uomini li fuori pronti a morire per una promozione. Cosa poteva fare?.

Katy!. Ed ecco che, sotto il fuoco della polizia, Tyroon estrasse il proprio cellulare e chiamò lei. La sua unica salvezza. Lo aveva sempre saputo che prima o poi gli sarebbe servita.<pronto?> squittì una ragazza dall'altro capo del telefono <Sbrigati!, vieni con la tua auto e parcheggiala nella strada di Saint. Gioseph. non fare domande e sii circospetta.>. Chiuse il cellulare e, con un gesto che sembrava aver ripetuto mille volte dalla maestria con cui lo fece; scivolò sotto al letto. Li lo attendeva una piccola botola, sotto la quale scendevano delle ripide scale che scendevano fino ad una strada confinante con quella presidiata dalla polizia. Non avrebbe avuto scampo se avesse cercato di fuggire a piedi. Con un'auto invece, tutto era diverso. Scivolò lungo la scalinata e richiuse velocemente la vecchia botola sopra di se.
Buio.
Buio totale.

Questo era il settimo capitolo de: Il collezionista di personalità. Spero vivamente continui ad interessarvi, questo era nato come un esperimento, ma grazie al supporto datomi da voi si è trasformato in qualcosa di più, pur rimanendo un semplice testo. Detto questo, io vi saluto!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 17, 2016 ⏰

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