6 settembre 2016, Aini, Melilan, Mirimo, ed io, Eruanië. Gli incontri più importanti sono già segnati dalle anime ancor prima che i corpi giungano ad un incontro, improvviso. Tutto così effimero, senza saperlo, con l'immensa convinzione che forse la vita, la società potesse anche andare fuori dagli schemi, per una volta, per una persona. Ebbene si, quando meno ce lo aspettiamo, quando è presente in noi la certezza di non aver bisogno sentirsi battere il cuore tanto forte come solo una persona innamorata può, il sentirsi protetti, la sicurezza che almeno una persona al mondo ci stia pensando, che abbia timore di perderci, quando ci crediamo forti, muniti di un cuore di pietra, inciampiamo nel sorriso, nella VOCE di qualcuno, diveniamo omini dipendenti dal lottare contro il proprio sistema nervoso pur di riuscire ad accettare che il nostro apparato cardiaco si stia ripulendo dalle ragnatele aventi attorno e stia di nuovo funzionando. Quella sera incontrai per la prima volta ciò che in seguito divenne l'oscurità del mio essere, del mio volto: Noston. La sua estetica curata ed elegante tralasciava notare il suo essere in parte rude, il poco interesse nell'apparire un bravo ragazzo; il suo intrigante timbro di voce "costrinse" i miei occhi a non smettere di fissarlo. Se ne accorse. In quel breve tratto della mia vita il fato sembrava trovarsi dalla mia parte, ebbene si, Mirimo conosceva Noston e gli amici con cui egli si trovava. Ci ritrovammo ad essere insieme quella sera, si poneva garbatamente con me,《Strano》pensai, visto il fatto che faceva tutt'altro con gli altri, anche con le ragazze. Era evidente a tutti che tra me e lui era presente un interesse reciproco. Passai tutta la sera in un mondo a parte, composto da Noston ed Euranië, il mio tutto ed io.《Non corteggiarla troppo perché è fidanzata. 》Le parole di Mirimo fecero risvegliare in me la realtà. Non ero più single da nove mesi. Stavo insieme al miglior ragazzo che potessi frequentare. Ma, naturalmente, il mio cuore non batteva per lui. In quei pochi secondi la mia mente si colmò di pensieri.《Eruanië, non puoi.》Pensavo《Ma chi se ne frega》《Torna sulla terra, "il tuo cuore è già occupato".》《Cazzate, del tuo "ragazzo" non ti importa nulla.》
Intanto Noston sorrideva, non gli importava di tutto questo. Il suo sorriso, le sue labbra, i suoi occhi, LUI. Il mio cuore non poteva fare a meno di battere all'impazzata. Non poteva essere vero. Non ne ero soltanto infatuata, mi conoscevo, stavo danneggiando me più di quanto avessi fatto dalla mia nascita, in tutta la mia esistenza; non ne ero nemmeno innamorata, tutto in troppo poco tempo, ma ero sopraffatta dalla convinzione che ciò sarebbe accaduto in seguito, che avrebbe recato troppi danni alla mia reputazione. Non posso definirmi una ragazza alla quale non importa il pensiero della società come ormai gli omini dipendenti dai social fanno, piuttosto, credevo che ciò avrebbe inciso in me qualcosa che mai al mondo avrei pensato potesse accadermi. Il mio pensiero si basa sull'omino dipende da qualcosa presente in noi, nel nostro essere. Per alcuni minuti la stupida mente alla quale appartengo non mi permise di pronunciare alcuna lettera, bensì di riportarmi ad alcuni anni fa. 16 gennaio 2014.