Capitolo 4

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Capitolo 4.

Sana correva come una forsennata, non era riuscita a reggere quello sguardo così freddo e distaccato...quello che pochi anni fa era riuscita ad eliminare sul viso del ragazzo, dipingendone un espressione più serena. Avrebbe voluto stringerlo fra le braccia e sussurrargli dolcemente il suo amore per lui che custodiva già, da tanto tempo, nel suo cuore, ma i suoi occhi così profondi e pieni d'odio, la fermarono. Adesso nella sua mente c'era solo quell'immagine...quei bellissimi occhi che le dicevano di andarsene, che non era bene accetta e che...non era stata creduta. Si asciugò per l'ennesima volta le lacrime che, come un fiume in pieno, inondavano il tenero viso dell'attrice.

- Perché, Akito...perché? – Si chiedeva. Non riusciva a concepire le frasi che Akito le aveva detto, pochi minuti prima, mentre cercava di farsi perdonare per non essere andata all'appuntamento.

- Ma cosa ci potevo fare io...sing...Aky... - Disse tra i singhiozzi, mentre si avviava verso la classe. Aprì la porta dell'aula ed entrò.

- Mi scusi del ritardo! Posso entrare? – chiese, Sana, dirigendosi verso il suo banco.

- Finalmente ci hai degnato della tua presenza, eh Kurata? Su siediti! - Ordinò, l'insegnante, facendole segno di sedersi.

- Allora hai parlato con Akito? – Chiese, Fuka, quando la ragazza si sedette al suo posto.

- S...si...sing - Rispose tra i singhiozzi, l'attrice.

- Ehi, Sana...ma che hai? Perché piangi? – Chiese preoccupata, la mora.

- N...non m...mi...sing...crede... - Balbettò, mentre i singhiozzi si fecero sempre più forti.

- COSAAAAAAAAA? – Esplose, Fuka, attirando l'attenzione della classe.

Bam - Bam

- Matsui! Io vorrei continuare con la lezione! – Disse adirata, la professoressa d'inglese, alzandosi e battendo due colpi sulla cattedra.

- Mi...mi scusi, prof! Le prometto che non succederà più una cosa simile! – Disse chinando la testa.

***

- Hayama...fuori! – Disse, spazientito l'insegnante. Lo aveva richiamato già due volte, ma una terza non gliel'aveva concesso e senza esitare lo sbatté fuori nel corridoio.

- Insomma...ti ho detto: FUORI! – Gridò, il prof, andando su tutte le furie. Il biondino con tutta l'indifferenza del mondo, si alzò, guardò con sguardo minaccioso, il docente, che rimase stizzito alla vista di quegli occhi duri e freddi. Il ragazzo si diresse verso porta, l'aprì e la sbatté violentemente. Tsuyoshi, osservò la scena in silenzio, senza intervenire. Quest'ultimo aveva capito che c'era qualcosa che angosciava il suo amico.

- Mi scusi...potrei andare al bagno? – Domandò, il ragazzo con gli occhiali.

- Si puoi andare! - Acconsentì, il docente. Quando uscì, Tsu, avvistò subito il biondino seduto sul davanzale della finestra, con lo sguardo smarrito.

- Ehi, Akito? – Lo richiamò, da quella specie di trance.

- Hmm? – mormorò, il ragazzo, senza girarsi...come se sapesse chi era stato a chiamarlo.

- Ma che ti è preso prima? - chiese.

- Nulla... - Dichiarò, il ragazzo scendendo dalla finestra e mettendosi le mani in tasca.

Perché non mi credi? (Rossana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora