Giorno 1 - Sera

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-beep Kobayashi Hitomi è deceduta beep-

Iwao rimosse il machete dal torace della compagna ormai priva di vita e la lasciò cadere all'indietro, si pulì poi nella maglietta di Hitomi le mani sporche di sangue e uscì dalla presidenza.

[Laboratorio di informatica 2, 19:37 p.m.*]

-Non l'avete mai pensato? Se certe gente morisse farebbe un immenso favore al mondo...-

Dopo aver parlato Hideo si alzò dalla sedia su cui era seduto.

L'avevano pensato. Tutti lo pensano, ma la società ci dice che dirlo sta male, non è una cosa bella. Perchè la morte è un tabù. E così anche le proprie idee. Un tabù. Ciò che pensi alla società non importa. Alla società importa che tu pensi ciò che pensano loro. Perchè loro sono di più, e quindi hanno ragione. Ma qui, in questo gioco, chi è la società? Chi è la maggioranza? Nessuno. Quindi un pensiero del genere non fa scalpore, e si ammette in silenzio che lo si pensa ogni tanto, se non sempre.

Aki si era scostato dalla cattedra a cui era poco prima appoggiato ed era uscito dall'aula per recarsi nel bagno accanto: aveva bisogno di bere un po' d'acqua senza sprecare le bottigliette in caso di una fuga.

Jun chinò il viso.

-Quindi vorresti partecipare?-

-Se non avessi uno specchio... ora mi è impossibile anche solo provarci.

Io voglio vivere, e certe persone nemmeno le voglio vedere più-

Mentre pronunciava quelle parole Tadao entrò dalla porta del laboratorio di informatica imbracciando il suo fucile a pompa.

Alla vista dell'arma tutti imdietreggiarono, lui li guardò poi aprì nuovmente la porta alle sue spalle ed uscì.

Dov'erano Rin e Iwao? E soprattutto come avevano reagito a tutta questa follia?

Tadao vagò per ore nei corridoi dell'ala sud senza risultati, oltre ai compagni nell aula di informatica due non aveva incontrato nessun'altro, la scuola era già deserta.

-beep Higuchi Daisuke è deceduto beep-

Era uscito dall'aula al ritorno del compagno. Era piegato sul lavabo, l'acqua scorreva ancora e diluiva il sangue che colava copiosamente dalla sua giugulare, gli era inoltre stato tolto il giubbotto antiproiettili che indossava per precauzione.

I compagni rimasti in aula rimasero impietriti. Hideo che poco prima aveva dichiarato di voler partecipare era corso a chiudere la porta a chiave per evitare attacchi da parte dell'assassino che si trovava nelle circostanze.

Tadao tornò in aula di informatica uno, quando videro il compagno solo capirono che probabilmente non li avrebbero mai più trovati.

Hikaru sospirò, poi iniziò a parlare.

-Non possiamo aspettare troppo, se non si trovano non si trovano, dobbiamo iniziare a pianificare-

-Meno si è peggio è- intervenne Tadao

-Ma non abbiamo un tempo infinito, dobbiamo sbrigarci!-

Tadao non rispose, Hikaru non aveva tutti i torti.

Yuriko rimase in silenzio, era confusa e non sapeva più che fare, scappare? E poi? Sarebbero diventati dei fuggitivi e avrebbero dovuto andare in America, là dove c'è una repubblica e la libertà.

Andò a pescare nel borsone il cibo trovato al suo interno e invitò i compagni a fare altrettanto, offrendo al kohai un po' di sashimi che aveva nella scatola.

Per la notte decisero di fare la guardia a turno i due ragazzi, ogni due ore uno svegliava l'altro per il cambio, di modo da non essere mai colti di sorpresa.

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