Capitolo 14

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Mi passò di fianco senza accorgersene di me. Così lo chiamai. Subito lui si fermò, si irrigidì e si volto con uno dei sorrisi più falsi che avessi mai visto. "Ciao amore, cosa ci fai qui?" mi disse. "Ciao amore, un cazzo. Volevo farti una sorpresa, ma era meglio che me ne stavo a casa". "Cos'è successo?" mi domandò lui da innocente. "Ma con che coraggio mi chiedi cos'è successo? Sei una merda e uno stronzo. Ti ho visto sai, con quella puttana. Vi siete baciati. Mi hai illuso dicendomi che ci saresti stato e che l'avevi dimenticata e invece mi ha solo preso per il culo e io ero troppo innamorata di te per accorgermene" gli dissi tutto quello che pensavo con le lacrime agli occhi. Lui sgranò gli occhi e cercò di accarezzarmi il viso, ma io lo fermai. "Non mi toccare, mi fai schifo. Adesso ho capito perché hai cambiato idea così da un giorno all'altro sul metterti con me. Tu non sei interessato a me, solo che quando ti ho aperto la porta con le braccia insanguinate e con le pastiglie sul tavolo hai avuto pena e ti sei sentito in colpa e quindi hai fatto la più grande cazzata della tua vita dicendomi che ci avresti provato con me. Allora sai cosa ti dico, sentiti responsabile per tutto quello che accadrà dopo questa nostra conversazione" gli urlai in faccia. Lui mi rispose:" Mi dispiace davvero tanto, ma cerchiamo di ragionare con calma". Lo mandai a fanculo e me ne andai.


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