Together

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Multifandom Games, Seconda Prova. Hinny ( mi dispiace ma dovevo) durante le vacanze scolastiche.

La neve scendeva piano fuori dalla finestra, aggiungendosi alla coltre bianca che già ricopriva il giardino della Tana. La luce bianca del mattino era soffusa , filtrava attraverso le tende mal tirate, illuminando il viso della ragazza senza svegliarla.
Lei stava raggomitolata sul letto, rabbrividendo leggermente di freddo per le coperte troppo leggere, i capelli rosso chiaro sparsi intorno a lei come un'aura angelica.
Aveva un braccio disteso fuori dalla coperta, così come la punta di un piede, ma nonostante il freddo non si sarebbe svegliata.
La sera prima si era addormentata contro il petto del suo fidanzato, mentre lui le parlava a bassa voce, senza neanche rendersene conto. Era il secondo giorno delle vacanze di Natale, avevano passato il pomeriggio insieme a passeggiare per i campi coperti di neve e a giocare come due bambini.
Quando suo fratello si era lamentato, aveva ricevuto un elegante invito a fare lo stesso con la sua ragazza, prima che lei lo affatturasse, da entrambi i ragazzi.
La sera avevano cenato tutti insieme nella cucina della casa, cercando ancora di coprire con risate e scherzi quel senso di assenza, senza guardare la sedia vuota davanti a loro.
Era un'atmosfera che ricorreva spesso, ormai.

La ragazza cominciava ad avere paura che suo fratello, un altro dei sei... dei cinque, non sarebbe mai più tornato felice. Era spesso allegro, era nel suo carattere, ma non sembrava mai davvero felice.... C'era sempre un'ombra pronta a passare sul suo volto.

Lei sapeva di non essere l'unica a notarlo, ogni volta che lo guardava sentiva la mano del fidanzato stringere più forte la sua, attirarla verso di sé.
Quella stretta era una carezza sincera, una corda sicura per uscire da un pozzo. Lei stessa sapeva di essere, si reputava una ragazza forte, ma ognuno si aggrappa e si sente al sicuro con la persona che ama. E quella sensazione è reciproca come l'amore.

Lui era forte, nonostante tutto quello che aveva passato, tutti i colpi subiti, le speranze infrante e i sacrifici era rimasto in piedi. Ma non si esce indenni da cose simili, nessuno può.
E lei, come gli amici, gli eterni compagni del ragazzo, sapeva vedere quando reggersi in piedi era troppo difficile, il peso da sostenere troppo grande e le lacrime trattenute troppo dolorose da versare.
Quando ogni cosa che hai intorno richiama i ricordi, quando non puoi guardarti allo specchio senza essere sepolto dal dolore, hai bisogno di una persona che sia lì per te, che ti stringa e ti tenga in piedi.

E lei c'era. Come lui c'era per lei.

La sera prima erano stati per delle ore seduti sul letto della sua camera con la schiena contro il muro, appoggiati l'uno all'altra, avvolti nella coperta preferita di lei, parlando sommessamente. Con un braccio stretto intorno alle spalle dela sua fidanzata, il ragazzo la stringeva a sé e lei si era rannicchiata dolcemente contro di lui.
La coperta era leggera, decisamente troppo per starsene fermi su un letto una sera in pieno inverno, ma aveva un profumo così familiare che entrambi avevano deciso che una tazza di cioccolata sarebbe bastata a riscaldarli, pur di avere addosso quel richiamo al calore.

Profumava di fiori e d'estate, di pomeriggi passati stesi sull'erba del giardino o giocando a Quidditch nell'orto.
Per lui, profumava di lei. Era lo stesso profumo che sentiva ogni volta che le si avvicinava, lo stesso che lo aveva avvolto quando non sarebbe riuscito ad alzarsi da solo.
Per lei, era l'infanzia passata a correre spensierata nei prati, facendosi rincorrere dai fratelli, senza preoccupazioni. Erano i fiori che avevano colto per lei, anche se non era la tipica principessa, prima i suoi fratelli maggiori e poi il suo fidanzato.

Quella coperta sapeva di casa, e pochi potevano dire di avere il loro stesso bisogno di sentirsi a casa.

Stretti vicini nel loro angolo di mondo, avevano ricordato e parlato, o erano stati semplicemente abbracciati senza dir nulla finché non si era fatto troppo tardi perché la signora Weasley non si insospettisse e facesse congetture sbagliate.
Allora il ragazzo, che stava raccontando a bassa voce un episodio successo a scuola tanti anni prima, si era interrotto e si era chinato appena per dire alla fidanzata che doveva andare se non voleva essere pettinato a colpi di bacchetta dalla padrona di casa.

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