The beauty and the beast
Prima parte
'Una viola'
<< 'Giorno, papà.>> lo salutò Will, mentre serviva a Kayla, Angel e Austin la colazione: una semplice fetta di pane spalmata di miele e un bicchiere di latte fresco. Il padre entrò nella piccola cucina zoppicando appena; stava peggiorando, notò tristemente Will.
Negli ultimi mesi Maurice, così si chiamava, si era sentito poco bene, soffrendo non solo di dolori alla schiena ma anche di infezioni alle vecchie ferite sulle gambe. Non lo aveva voluto dire a nessuno, per non preoccupare i figli, ma Will, con tutto il tempo che passava in infermeria, se ne era subito accorto. Le sue condizioni peggioravano ogni giorno. Sebbene il padre non lo volesse ammettere, Will sapeva che avrebbero dovuto trovare una soluzione alla svelta, non poteva continuare ad affaticarsi in quel modo.
<<Buongiorno ragazzi!>> rispose Maurice, distribuendo carezze e sorrisi ai piccoli di casa. A fatica riuscì a sedersi nella sedia, ma cercò subito di mascherarlo. <<Indovinate un po' dove va di bello il vostro papà oggi?>> chiese, catturando subito l'attenzione di tutti i presenti. Will gli lanciò un occhiata interrogativa mentre metteva il pranzo nelle sacche per la scuola dei fratellini.
'Un nuovo viaggio? Di già?' si accigliò ancora. Il padre non gli sembrava nelle condizioni adatte.
<<Giù al villaggio! Vieni a vedere quanto sono brava a scuola?>> trillò la vivace Kayla, sorridendo speranzosa. <<Anche quello, certo, ma non oggi, tesoro.>> si scusò il padre con un rammarico che la bambina sembrò non notare, mettendo subito il broncio. <<Ti vengo io a vedere, secchiona. Non preoccuparti.>> la consolò Will, scompigliandole i capelli e facendola ridacchiare per il nomignolo.
<<Vai al bosco?>> chiese Austin, ricevendo un'occhiataccia truce dal fratello maggiore. <<E finiscila!>> sbuffò tra i denti verso di Will.
<<No, no Aus! Papà è un esploratore! Lui cerca l'avventura! Il bosco è troppo poco pericoloso! Andrai al castello oscuro, vero? Vedrai il mostro!>> l'urlo eccitato di Angel risuonò per tutta la casa. Il piccoletto era convinto che il padre fosse un esploratore, come quelli dei suoi libri di scuola. Nessuno aveva veramente voglia di smontare le sue speranze, sebbene tutti sapessero che Maurice fosse un semplice mercante.
<<Angel quante volte te lo devo ripetere? Quello non è un castello oscuro e di certo non ci vive nessuna bestia dentro. È solo una stupida storiella che si sono inventati in paese per far si che i codardi come te se la facessero nei pantaloni.>> lo schernì Austin, ricevendo in cambio una linguaccia.
<<Beh, se esistono i principi azzurri come Will allora perché non può esistere una bestia cattiva?>> domandò innocentemente il piccolo ed il cuore di Will gli si strinse in petto.
'Io? Un principe azzurro?' l'idea era quasi ridicola. <<Mi dispiace deludere le tue aspettative ma non sono un principe azzurro, Angel.>>
<<Ma lo sembri!>> <<Non essere sciocco Angie, Will è solo un infermiere.>> sputò fuori Austin, con un tono talmente secco e freddo che Will si chiese se non ce l'avesse con lui per qualche ragione. Ultimamente tendeva sempre a trattarlo male e lo evitava in continuazione.
<<Vado a Reims.>> interruppe la discussione Maurice ed immediatamente il silenzio calò sulla stanza. Will era esterrefatto, come poteva andare così lontano? E senza alcun preavviso, poi.
<<Papà dici sul serio? È una viaggio molto lungo e->> <<Sammy mi ha appena procurato delle nuove invenzioni e ci farebbe veramente comodo allargare il campo di commercio. Tra due giorno ci saranno le fiere patronali, è una buona occasione per inaugurare i nuovi prodotti.>>
Will non poteva crederci, Reims distava quasi un giorno ininterrotto di viaggio e Maurice, poco in salute com'era, di certo non poteva permettersi di faticare così tanto.
<<Ma papà potrei andarci io, mentre tu resterai qui con i bambini. Posso... posso chiedere al medico di assentarmi due giorni, me lo concederà di sicuro e così tu po->> Il padre lo interruppe. <<Figlio mio, ormai ho preso la mia decisione e quella sarà. Tu falla comunque una pausa, riposati un po'. Ai tuoi fratelli ci può badare Austin, è grande ormai, ed entro la fine della settimana sarò di ritorno, promesso. Non preoccuparti per me, concediti di pensare anche un po' a te stesso per una volta.>>
Will sospirò, il suo tono non lasciava possibilità di contesta. A quel punto aiutò il padre ad alzarsi e caricò i suoi bagagli nel piccolo carretto trainato dal loro vecchio e fedele cavallo Philippe.
Tempo un'ora e tutto era pronto per l'improvviso viaggio. Un attimo prima di partire, però, Maurice si girò verso la famiglia, riunita alla porta.
<<Ditemi, che regalo vorreste da Reims?>> domandò e subito gli occhi, istanti prima tristi, dei bambini si illuminarono di una speranza mal celata.
<<Io vorrei una spazzola nuova! Da femmina!>> esclamò Kayla, passando le lunghe dita affusolate tra i capelli sciolti. <<Per me una nuova carta di Mitomagia, per favore!>> urlò Angel, che tanto desiderava avere quel nuovo gioco molto di moda tra i suoi compagni. Austin soffiò solo un debole, ma ben udito da Will: <<Comprami delle nuove frecce, se le trovi.>>
Maurice scrisse tutto sul suo taccuino poi si girò verso di Will, che era rimasto zitto per tutto il tempo. <<E tu? Che cosa desidereresti?>>
Will rimase un attimo interdetto, non era abituato a ricevere regali. Tutto ciò che aveva se lo era guadagnato lavorando in infermeria o nei campi degli zii. Niente era gratis.
Scosse la testa. Aveva una famiglia che lo amava e gli voleva bene, non c'era bisogno di altro.
<<Niente, papà. Sto bene così.>> rispose semplicemente, pensando già a quanto suo padre avrebbe dovuto lavorare in più per ripagare quei regali di consolazione. Non voleva essere un ulteriore peso.
<<Un uomo che non desidera, non è un vero uomo.>> Maurice lo guardava con un tale affetto che Will non se la sentì di deluderlo, né tanto meno di smorzare quell'aria di festa che si era diffusa velocemente tra gli animi dei bambini.
<<Ad essere sincero, c'è una cosa che vorrei. Portami una manciata di viole di campo, se puoi.>>
Nel villaggio si stavano velocemente diffondendo virus come la tosse o il raffreddore e si ricordava di aver letto da qualche parte dell'efficacia delle tisane di viola. Inoltre era una pianta molto bella che cresceva raramente dalle loro parti, non gli sarebbe dispiaciuto piantarne una in cortile.
<<Va bene, vi porterò tutto quello che mi avete chiesto e ritornerò entro la fine della settimana, ve lo prometto!>>
Poi Philippe nitrì, partendo al galoppo e lasciando che la figura di Maurice si perdesse tra le verdi colline francesi.
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The Beauty and the Beast // Solangelo
FanfictionWill è solo un comune paesano di Vatten, minuscola cittadina francese persa nel nulla. Tutto ciò che conosce sono i tetti bassi delle cascine dove abita, il canto del gallo la mattina all'alba, il gusto del bestiame appena cacciato e i miglior rimed...